Fase 2 spostamenti tra regioni, ecco chi li permette già
Per il via libera agli spostamenti tra regioni bisognerà aspettare il 3 giugno quando il governo valuterà il da farsi in base al rischio contagio. Tuttavia, alcune regioni si sono già mosse in modo indipendente, consentendo gli spostamenti per raggiungere comuni in province di regioni confinanti
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Spostamenti tra regioni
Curva dei contagi permettendo, a partire dal 3 giugno sarà nuovamente possibile spostarsi in Italia da una regione all’atra. Nulla comunque può esser dato per certo, perché la “regola” sarà quella già annunciata dal ministro Boccia: “Se una regione è a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento, ma se è ad alto rischio, di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni”. Tuttavia alcune regioni hanno già aperto i propri confini, consentendo spostamenti tra comuni limitrofi.
In concomitanza con la riapertura di bar e ristoranti, il Veneto ha annunciato un accordo con Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento per dare il via libera agli spostamenti anche fuori regione purché tra province confinanti e per far visita a parenti e fidanzati, per farlo è obbligatorio avere con sé l’autocertificazione.
È così tra Marche ed Emilia-Romagna, tra le province di Pesaro-Urbino e Rimini, ci si può per esempio spostare per far visita ai congiunti, mentre tutti coloro che abitano nelle altre province e nei comuni delle Marche al confine con altre regioni possono vedere chi vogliono.
Tra le zone confinanti delle provincie di Ravenna (Emilia-Romagna) e Firenze (Toscana) ci si può muovere liberamente e senza vincoli di parentela, considerando il fatto che, come spiegato dal presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, “storicamente e socialmente i comuni condividono relazioni quotidiane e profonde”. Dal Piemonte invece ci si potrà spostare nei comuni limitrofi delle regioni confinati soltanto per vedere i congiunti (oltre ovviamente che per ragioni di salute o lavoro). Intanto, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha chiesto a nome dei governatori modifiche al Dpcm del 17 maggio, facendo esplicita menzione alla necessità di consentire “lo spostamento anche al di fuori della regione di residenza, nei limiti della provincia o del comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati al confine tra due regioni”.
Se invece volete sapere come sono regolati gli spostamenti verso l'estero cliccate qui.
Curva dei contagi permettendo, a partire dal 3 giugno sarà nuovamente possibile spostarsi in Italia da una regione all’atra. Nulla comunque può esser dato per certo, perché la “regola” sarà quella già annunciata dal ministro Boccia: “Se una regione è a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento, ma se è ad alto rischio, di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni”. Tuttavia alcune regioni hanno già aperto i propri confini, consentendo spostamenti tra comuni limitrofi.
In concomitanza con la riapertura di bar e ristoranti, il Veneto ha annunciato un accordo con Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento per dare il via libera agli spostamenti anche fuori regione purché tra province confinanti e per far visita a parenti e fidanzati, per farlo è obbligatorio avere con sé l’autocertificazione.
È così tra Marche ed Emilia-Romagna, tra le province di Pesaro-Urbino e Rimini, ci si può per esempio spostare per far visita ai congiunti, mentre tutti coloro che abitano nelle altre province e nei comuni delle Marche al confine con altre regioni possono vedere chi vogliono.
Tra le zone confinanti delle provincie di Ravenna (Emilia-Romagna) e Firenze (Toscana) ci si può muovere liberamente e senza vincoli di parentela, considerando il fatto che, come spiegato dal presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, “storicamente e socialmente i comuni condividono relazioni quotidiane e profonde”. Dal Piemonte invece ci si potrà spostare nei comuni limitrofi delle regioni confinati soltanto per vedere i congiunti (oltre ovviamente che per ragioni di salute o lavoro). Intanto, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha chiesto a nome dei governatori modifiche al Dpcm del 17 maggio, facendo esplicita menzione alla necessità di consentire “lo spostamento anche al di fuori della regione di residenza, nei limiti della provincia o del comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati al confine tra due regioni”.
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