Spostamenti tra regioni: regole per la riapertura e viaggi dal 3 giugno
Frontiere aperte, via libera agli spostamenti da una regione all’altra: non serve più l’autocertificazione. Liberi ma fino ad un certo punto: se il governo non pone alcuna condizione agli spostamenti, ci pensano le regioni, alcune delle quali hanno messo in atto controlli e test per i viaggiatori
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Spostamenti e vacanze
Addio autocertificazione: dopo tre mesi, da oggi, mercoledì 3 giugno, è nuovamente possibile muoversi da una regione all’altra senza dover giustificare lo spostamento. Liberi tutti quindi? Non esattamente: rimane l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi (e in Lombardia, Friuli, Trentino, e Campania anche all’aperto),rimarranno vietati gli assembramenti (niente raduni di moto), i baci e gli abbracci, e obbligatoria la quarantena per chi presenta febbre sopra i 37,5 gradi.
Una sorta di “libertà condizionata”, considerando che sebbene il governo non abbia posto alcuna condizione agli spostamenti (né tantomeno preso in considerazione l’idea del passaporto sanitario), i singoli sindaci e presidenti di regione hanno la facoltà di “controllare” con tamponi e test rapidi chi arriva da fuori, magari da regioni a rischio come Lombardia, Piemonte e Veneto. Stazioni ferroviarie, porti e aeroporti saranno sorvegliati speciali, con misurazione delle temperature per i viaggiatori.
Come d’abitudine, ogni regione farà infatti da sé. Le “aperturiste” pro libera circolazione, come il Trentino, la Liguria, il Vento, l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, le Marche e la Calabria, si sono dette pronte ad accogliere vacanzieri e turisti, mentre altre, ancora riluttanti, minacciano controlli e misure più rigide.
Sardegna "sospettosa"
Tra quest’ultime spicca la Sardegna, che nonostante le bocciature del suo passaporto sanitario mantiene ferma la propria idea rilanciando con la compilazione di un questionario o la tracciabilità di chi approda sull’isola. Discorso analogo per la Sicilia, che promette di “verificare la provenienza, l'esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare” e di “indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”.
Campania ordina controlli e test Covid-19
La Campania è quella che è subito passata ai controlli, come aveva annunciato già in precedenza, infatti ieri ha pubblicato nuove linee guida con cui è fatto obbligo a tutti i viaggiatori in arrivo alle stazioni ferroviarie di sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e, in caso di temperatura pari o superiore a 37,5 °C, di sottoporsi a test rapido Covid-19 ed eventuale tampone, secondo le modalità organizzate presso le singole stazioni o altri luoghi.
Discorso analogo per chi desiderasse raggiungere le isole del Golfo di Napoli, Ischia, Capri e Procida, con divieto di sbarco per chi dovesse avere una temperatura superiore ai 37,5° e obbligo di prenotazione almeno 24 ore prima dell’imbarco. Inoltre, i viaggiatori provenienti da altre regioni potranno imbarcarsi unicamente con traghetti e aliscafi di linea dalle stazioni di Napoli Porto di Massa, Napoli Beverello, Pozzuoli, Castellamare di Stabia e Sorrento.
Regioni “aperturiste”
Trentino-Alto Adige, Liguria, Vento, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Calabria appartengono invece alle regioni più “aperte” per quanto riguarda la libera circolazione di vacanzieri e turisti. Qui non sono previste restrizioni all’arrivo o tracciamenti particolari, fatte salve le prescrizioni generali: con una temperatura sopra i 37,5, ad esempio, non si può viaggiare.
Regioni che prevedono controlli
Una sorta di “via di mezzo” è data invece da quelle regioni che, seppur più morbide di Sardegna, Sicilia e Campania, prevedono comunque dei controlli per i viaggiatori in arrivo. Tra queste vi sono la Puglia, che prevede l’obbligo per il turista di “segnalarsi” compilando un modello reso disponibile sul sito della Regione ove indicare provenienza e comune di destinazione e il Lazio, che imporrà invece controlli della temperatura e quarantena durante l’attesa dell’eventuale tampone. Via di mezzo anche per il Trentino-Alto Adige che, pur non avendo annunciato particolari controlli, ha comunque segnalato la possibilità di misurazione delle temperature sulle autostrade e su treni e aerei in arrivo.
In linea generale, va comunque precisato, il governo ha detto di no a qualsiasi ordinanza o misura che dovesse limitare la circolazione delle persone in base alla regione di provenienza. Pertanto è nuovamente possibile spostarsi in tutta Italia per andare a trovare un amico o un parente, spostarsi in una seconda casa oppure andare in vacanza.
Cliccate qui per scoprire le regole previste per viaggiare in due in moto.
Una sorta di “libertà condizionata”, considerando che sebbene il governo non abbia posto alcuna condizione agli spostamenti (né tantomeno preso in considerazione l’idea del passaporto sanitario), i singoli sindaci e presidenti di regione hanno la facoltà di “controllare” con tamponi e test rapidi chi arriva da fuori, magari da regioni a rischio come Lombardia, Piemonte e Veneto. Stazioni ferroviarie, porti e aeroporti saranno sorvegliati speciali, con misurazione delle temperature per i viaggiatori.
Come d’abitudine, ogni regione farà infatti da sé. Le “aperturiste” pro libera circolazione, come il Trentino, la Liguria, il Vento, l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, le Marche e la Calabria, si sono dette pronte ad accogliere vacanzieri e turisti, mentre altre, ancora riluttanti, minacciano controlli e misure più rigide.
Sardegna "sospettosa"
Tra quest’ultime spicca la Sardegna, che nonostante le bocciature del suo passaporto sanitario mantiene ferma la propria idea rilanciando con la compilazione di un questionario o la tracciabilità di chi approda sull’isola. Discorso analogo per la Sicilia, che promette di “verificare la provenienza, l'esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare” e di “indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”.
Campania ordina controlli e test Covid-19
La Campania è quella che è subito passata ai controlli, come aveva annunciato già in precedenza, infatti ieri ha pubblicato nuove linee guida con cui è fatto obbligo a tutti i viaggiatori in arrivo alle stazioni ferroviarie di sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea e, in caso di temperatura pari o superiore a 37,5 °C, di sottoporsi a test rapido Covid-19 ed eventuale tampone, secondo le modalità organizzate presso le singole stazioni o altri luoghi.
Discorso analogo per chi desiderasse raggiungere le isole del Golfo di Napoli, Ischia, Capri e Procida, con divieto di sbarco per chi dovesse avere una temperatura superiore ai 37,5° e obbligo di prenotazione almeno 24 ore prima dell’imbarco. Inoltre, i viaggiatori provenienti da altre regioni potranno imbarcarsi unicamente con traghetti e aliscafi di linea dalle stazioni di Napoli Porto di Massa, Napoli Beverello, Pozzuoli, Castellamare di Stabia e Sorrento.
Regioni “aperturiste”
Trentino-Alto Adige, Liguria, Vento, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Calabria appartengono invece alle regioni più “aperte” per quanto riguarda la libera circolazione di vacanzieri e turisti. Qui non sono previste restrizioni all’arrivo o tracciamenti particolari, fatte salve le prescrizioni generali: con una temperatura sopra i 37,5, ad esempio, non si può viaggiare.
Regioni che prevedono controlli
Una sorta di “via di mezzo” è data invece da quelle regioni che, seppur più morbide di Sardegna, Sicilia e Campania, prevedono comunque dei controlli per i viaggiatori in arrivo. Tra queste vi sono la Puglia, che prevede l’obbligo per il turista di “segnalarsi” compilando un modello reso disponibile sul sito della Regione ove indicare provenienza e comune di destinazione e il Lazio, che imporrà invece controlli della temperatura e quarantena durante l’attesa dell’eventuale tampone. Via di mezzo anche per il Trentino-Alto Adige che, pur non avendo annunciato particolari controlli, ha comunque segnalato la possibilità di misurazione delle temperature sulle autostrade e su treni e aerei in arrivo.
In linea generale, va comunque precisato, il governo ha detto di no a qualsiasi ordinanza o misura che dovesse limitare la circolazione delle persone in base alla regione di provenienza. Pertanto è nuovamente possibile spostarsi in tutta Italia per andare a trovare un amico o un parente, spostarsi in una seconda casa oppure andare in vacanza.
Cliccate qui per scoprire le regole previste per viaggiare in due in moto.
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