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Sicurezza stradale, come va fatta la segnaletica orizzontale

Esistono norme precise che dicono come vanno fatti i segnali sull’asfalto, ma non sono sempre rispettate. Inoltre le amministrazioni pubbliche non sono sempre al corrente degli ultimi ritrovati che permettono di realizzare segnaletiche molto sicure. Vediamo quello che c’è da sapere
Le strade italiane nascondono tanti pericoli. Tra i più insidiosi per moto e scooter c’è sicuramente la segnaletica orizzontale: strisce pedonali, linee dello stop, mezzerie possono trasformarsi in trappole micidiali, soprattutto quando piove. Il problema è dovuto ai materiali utilizzati e alla cattiva manutenzione: col passare del tempo i segnali si “consumano”. Eppure le regole per realizzarli bene e mantenerli efficaci sono chiare: basterebbe rispettarle...


Ci sono le leggi europee
La segnaletica orizzontale deve avere precise caratteristiche per garantire la sicurezza di chi circola sulle strade. Sono “qualità” definite con precisione dalla normativa europea UNI EN 1436 del 2008, che stabilisce le caratteristiche di visibilità diurna e notturna in tutte le condizioni, ma anche il livello di aderenza e la resistenza all’usura.
Importante anche la UNI 1423 che riguarda la “postspruzzatura” cioè le caratteristiche dei materiali spruzzati sulla segnaletica orizzontale (subito dopo che è stata “posata”) necessari per ottenere una superficie antiscivolo e riflettente di notte. Insomma, le indicazioni delle norme sono precise e comprensibili.

Ci vuole manutenzione continua
Le caratteristiche della segnaletica orizzontale stabilite dalla EN 1436, devono essere garantite nel tempo. Per questo i vari enti che gestiscono le strade devono (dovrebbero) prevedere controlli periodici per valutare attentamente le condizioni dei segnali.
Esistono sofisticate strumentazioni (alcune possono essere addirittura montate su automobili che fanno i controlli in movimento) in grado di valutare riflettenza e aderenza dei segnali e segnalare così le situazioni a rischio che necessitano di interventi di ripristino.
Purtroppo, come ben sappiamo, la realtà è ben diversa: controlli e manutenzione sono rari con tutti i rischi per la sicurezza stradale che ne conseguono.
La sicurezza della segnaletica stradale è legata anche alla sua capacità di mantenere nel tempo le sue caratteristiche. Spesso gli enti che hanno in gestione le strade chiedono (o meglio si accontentano) realizzazioni eseguite con vernice “spartitraffico”, una soluzione economica che però si usura rapidamente: la segnaletica realizzata in questo modo dovrebbe essere controllata in media ogni quattro mesi (specie su strade molto trafficate) per avere la certezza che sia in regola con quanto previsto dalla UNI 1436.

Chi conosce le novità?
Negli ultimi anni sono state messe a punto nuove soluzioni tecniche alternative alla “semplice” verniciatura. L’esempio più eclatante è la segnaletica realizzata con “colati plastici” che garantiscono durata maggiore (basta in genere un solo controllo all’anno) e prestazioni maggiori in termini di aderenza e capacità di essere visibili in tutte le situazioni climatiche. I colati plastici sono più costosi, ma hanno prestazioni ben superiori. Peccato che chi dovrebbe occuparsi delle nostre strade non li conosce e quindi sceglie soluzioni diverse, con i rischi e i costi in termini di salute pubblica che ben conosciamo.

Quando chiedere risarcimenti
Gli enti che hanno in gestione le strade sono responsabili della loro manutenzione: da loro dipende quindi lo stato dell’asfalto (l’elemento più importante per una strada) ma anche quello della segnaletica orizzontale e verticale. Quindi se siete vittime di un incidente dovuto a problemi con la segnaletica, è possibile chiedere un risarcimento: ecco quando potete farlo.
Si può fare causa se i segnali sono erronei o contraddittori, cioè deve essere impossibile capire quale sia il segnale valido per regolare la guida ed evitare il sinistro. In pratica, se c’è segnaletica non conforme (perché erronea o contraddittoria), deve ricorrere l’elemento oggettivo della non visibilità del pericolo e quello soggettivo della sua non prevedibilità.
Quasi impossibile invece ottenere un risarcimento se la segnaletica è “solo” in cattive condizioni. Secondo la giurisprudenza corrente infatti la circolazione stradale può avvenire senza inconvenienti addirittura in mancanza della segnaletica, perché in ogni caso sarebbero sufficienti le norme di circolazione contenute nel Codice della Strada (vedi sentenza Cassazione n. 1289 del 19 gennaio 2017).
In ogni caso, ecco tre cose da fare sempre in caso di danni dovuti a segnali sbagliati o contraddittori.
- Chiamate le forze dell’ordine. Il verbale degli agenti costituirà una prova imparziale dell’accaduto.
- Scattate qualche fotografia alla strada, dalle quali dovrebbe capirsi lo stato della segnaletica.
- Se possibile, prendete generalità e recapiti dei testimoni: le loro dichiarazioni firmate saranno prova a vostro favore.

Chi mette I soldi per la manutenzione?
La causa di molti dei problemi delle nostre strade è la mancanza di fondi adeguati per la manutenzione. A norma di legge i proventi delle multe per eccesso di velocità dovrebbero essere utilizzati per manutenzione e messa in sicurezza delle strade e per rafforzare i servizi di controllo.
Sono obbligati a questi interventi gli enti proprietari delle strade. Ma questi enti e in particolare i Comuni rispettano poco questa disposizione. Eppure, sempre per legge, ogni anno sarebbero obbligati a inviare ai ministeri un rendiconto in cui si indicano quanto hanno incassato con le multe e che lavori hanno avviato per migliorare la sicurezza sulle strade. Questo obbligo però non viene rispettato perché manca tuttora un decreto attuativo che spieghi come fare. Siamo in Italia...


Si ringrazia per la collaborazione Marco Bisortole (S.V.S. Società Veneta Servizi Srl)
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