Salta al contenuto principale

Sicurezza stradale: come i caccia, anche le moto si affideranno ai radar

In costante crescita, il traffico urbano si è quadruplicato in poco più di 50 anni e, unitamente all’ormai prossimo arrivo di auto a guida autonoma, ciò potrebbe dimostrarsi una grave minaccia per i motociclisti. Secondo il fondatore di Damon Motors, la soluzione andrebbe quindi ricercata in rilevatori radar dotati di intelligenza artificiale in grado di calcolare le traiettorie e, nel caso di potenziale pericolo, avvertire il pilota
Radar e AI
Sempre più spesso si stente parlare di tecnologie radar utili a migliorare la sicurezza di automobilisti e motociclisti. Se nel caso delle quattro ruote tali tecnologie possono essere oggi considerate (quasi) all’ordine del giorno, nel caso delle due, invece, la questione risulta decisamente più complicata. Come osservato dal fondatore della startup Damon Motors Jay Giraud, dagli anni Cinquanta ad oggi il traffico urbano è più che quadruplicato e, considerato l’arrivo ormai prossimo di auto a guida autonoma, il discorso sicurezza si fa ancor più pressante. La domanda è semplice: con quale affidabilità e in quali circostanze i sistemi con cui le auto del futuro saranno equipaggiate si riveleranno in grado di rilevare la presenza di moto sulla carreggiata? Considerando l’attitudine dei mezzi a due ruote di spostarsi in modo più “disordinato” nel traffico, la risposta è complessa. Se è vero infatti che la mobilità del futuro sarà tutta automatizzata, altrettanto vero è che in tal contesto le due ruote potrebbero uscirne pesantemente penalizzate. La minaccia è relativa all'incompatibilità tra veicoli autonomi e moto circolanti: lo spiegava in modo dettagliato il rapporto stilato dall’ex External Relations Manager di Indian Motorcycle Robert Panda insieme ad un gruppo di “luminari del settore”. Com’è ovvio tuttavia, la ricerca in campo tecnologico, che nel frattempo è proseguita a passi da gigante, promette soluzioni utili a superare il problema. Giraud ha parlato nel dettaglio di sistemi ancor più sofisticati ed in grado di elaborare grazia all’aiuto di apposite intelligenze artificiali un numero di dati sempre crescente: se, per esempio, grazie ad un sistema di vecchia data come il Multi-Object Phase Tracking and Ranging (MOPTAR) un aero militare è da decenni in grado di rilevare la presenza di altri oggetti volanti intorno a sè (missili compresi), l’idea di un radar a basso costo da istallare sui veicoli terrestri pare più che plausibile. A partire dal 2018, i prezzi di radar a 77 GHz di livello automobilistico iniziarono ad attestarsi sulla fascia dei  50 dollari e, man mano che la loro produzione aumenterà, il loro prezzo  diminuirà. Ciò rende plausibile l’idea di Giraud basata su di un sistema dedicato alle due ruote composto da ben 4 radar e disponibile ad un prezzo di poco superiore ai 250 dollari. Come dire: alla portata di tutti i costruttori. Il progetto della Damon Motors - per il quale è stato stanziato un investimento di circa 2,5 milioni di dollari - punta proprio a questo. Così equipaggiata, la moto sarebbe in grado di rilevare con precisione tutti gli oggetti che la circondano, di calcolarne le possibili traiettorie e, in caso di pericolo, di avvisare con prontezza il pilota in sella. A tal proposito, come specificato dallo stesso  Giraud, l’avvertimento non sarebbe però affidato - come più volte s’è detto - a head mounted display o caschi ipertecnologici con visiere LED, bensì al manubrio della moto che, magari vibrando, darebbe l’allarme al conducente. Un po’ come avviene con le cloche degli aerei.
Aggiungi un commento