Sicurezza stradale - ABS con MSC, come cambia il modo di guidare
Il controllo di stabilità MSC Bosch è un capolavoro di elettronica al servizio della sicurezza e del divertimento. La piattaforma inerziale tramite svariati sensori posizionati sulla moto è in grado di gestire parecchie situazioni difficili, vediamo quali sono e perché questo sistema può cambiare il nostro modo di guidare
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Tecnologia fondamentale
Negli ultimi quindici anni l'elettronica ha fatto passi da gigante nel settore moto: sembra un'era fa quando arrivarono i primi ABS e oggi, invece, l'antibloccaggio è diventato un dispositivo "base" obbligatorio per legge su tutti i modelli con cilindrata superiore a 125 cm3. Ad oggi, la massima espressione della tecnologia applicata alle moto è senza dubbio i dispositivo di controllo di stabilità MSC (Motorcycle Stability Control) di Bosch che attualmente è montato su molte delle maxicrossover più famose in commercio (tra cui KTM e Ducati). Questo sistema si basa su una piattaforma inerziale (IMU), che tramite una serie di sensori controlla e interviene su differenti parametri relativi alla moto. Si tratta di un dispositivo di sicurezza, perché si attiva esclusivamente in condizioni critiche, "aggiustando" la reazione della moto affinché questa resti sempre saldamente sotto il controllo del pilota. Gli aspetti critici della guida che l'MSC è in grado di gestire ed evitare che degenerino sono parecchi, e in particolare è in grado di tenere sotto controllo le reazioni in curva, il momento più delicato nella dinamica di una motocicletta. Di fatto questo sistema può cambiare il nostro modo di guidare una moto in maniera sicura, vediamo perché.
Gestione dell'impennata
Il controllo di stabilità è fondamentale quando si ha bisogno di gestire la tendenza all'impennata della moto. Un conto infatti, è cercare volontariamente lo stacco della ruota da terra, un altro, invece, è gestire l'esuberanza del motore che porta a una reazione inaspettata. L'MCS interviene proprio in questo caso, gestendo il sollevamento della ruota e smorzandone l'effetto in maniera dolce e graduale. Una volta abituati all'effetto, per il pilota sarà molto più semplice prendere confidenza con la potenza della moto e, di conseguenza, divertirsi!
Impossibile "ribaltarsi"
Il sistema gestisce anche le frenate troppo violente che potrebbero portare a sollevare la ruota posteriore, una manovra scenografica se si è uno stunt professionista, ma nella vita reale un'eventualità piuttoto rischiosa perché diminuisce drasticamente le possibilità di controllo della moto da parte del pilota.
Gomma posteriore sempre "a posto"
Quando si guida su asfalto non perfettamente asciutto o liscio il controllo di trazione risulta essere fondamentale. Soprattutto in uscita di curva, infatti, dare gas troppo bruscamente con queste condizioni del terreno può rivelarsi pericolosissimo, la gomma a moto inclinata infatti ha una superficie d'appoggio scarsa e il rischio di perdere aderenza è elevatissimo. Il controllo di stabilità registra ogni minima perdita d'aderenza e smorza il motore (con un'intensità adeguata alla velocità e all'inclinazione della moto) affinché la gomma possa riacquistare grip. Un intervento fondamentale che potenzialmente potrebbe far dimenticare a chi guida una moto il rischio "highside". L'ultima evoluzione che abbiamo testato sulla Panigale V4 permette (solo per l'uso in pista) di gestire anche la derapata della moto in ingresso curva.
Frenata in curva
L'ABS Cornering è un'evoluzione dell'ABS che prevede appunto, l'implementazione dell'MSC. La differenza tra un dispositivo di bloccaggio normale e quello gestito da piattaforma inerziale sta sostanzialmente nel fatto che quest'ultimo funziona anche in curva, leggendo il grado di inclinazione della moto e ripartendo di conseguenza la potenza frenante, andando a distribuirla in maniera efficace su entrambi i freni. Ciò, a livello pratico consente di entrare in curva a moto frenata, sapendo che il sistema gestirà in maniera ottimale la potenza esercitata sul disco, evitando così la chiusura repentina dell'anteriore e il bloccaggio delle ruote. Sparisce anche l'effetto di raddrizzamento della moto quando si pinza in piega e pure il rischio di allargare troppo la traiettoria.
Considerazioni finali
L'invasione dell'elettronica sulle moto, dopo un primo periodo di inevitabile scetticismo, è stata accettata ma soprattutto giudicata per quello che realmente è, e cioè un valido supporto alla guida non solo in termini di sicurezza, ma anche divertimento. Le maxisportive di oggi, come del resto le grandi crossover senza una buona dose di elettronica capace di "imbrigliare" la loro potenza rischierebbero di risultare impegnative da guidare per la stragrande maggioranza degli utenti (purtroppo per noi, il polso di Valentino Rossi ce l'ha solo... Valentino Rossi). Nel caso della piattaforma inerziale ciò è vero in senso assoluto, perché oltre a svolgere la funzione "silente" tipica del dispositivo di controllo, e cioè di gestire la sicurezza del pilota intervenendo solo dove necessario, è in grado di esaltare le performance della moto ma soprattutto quelle del pilota che, può permettersi di osare "un filo di più" e così migliorare nella guida di tutti i giorni.
Negli ultimi quindici anni l'elettronica ha fatto passi da gigante nel settore moto: sembra un'era fa quando arrivarono i primi ABS e oggi, invece, l'antibloccaggio è diventato un dispositivo "base" obbligatorio per legge su tutti i modelli con cilindrata superiore a 125 cm3. Ad oggi, la massima espressione della tecnologia applicata alle moto è senza dubbio i dispositivo di controllo di stabilità MSC (Motorcycle Stability Control) di Bosch che attualmente è montato su molte delle maxicrossover più famose in commercio (tra cui KTM e Ducati). Questo sistema si basa su una piattaforma inerziale (IMU), che tramite una serie di sensori controlla e interviene su differenti parametri relativi alla moto. Si tratta di un dispositivo di sicurezza, perché si attiva esclusivamente in condizioni critiche, "aggiustando" la reazione della moto affinché questa resti sempre saldamente sotto il controllo del pilota. Gli aspetti critici della guida che l'MSC è in grado di gestire ed evitare che degenerino sono parecchi, e in particolare è in grado di tenere sotto controllo le reazioni in curva, il momento più delicato nella dinamica di una motocicletta. Di fatto questo sistema può cambiare il nostro modo di guidare una moto in maniera sicura, vediamo perché.
Gestione dell'impennata
Il controllo di stabilità è fondamentale quando si ha bisogno di gestire la tendenza all'impennata della moto. Un conto infatti, è cercare volontariamente lo stacco della ruota da terra, un altro, invece, è gestire l'esuberanza del motore che porta a una reazione inaspettata. L'MCS interviene proprio in questo caso, gestendo il sollevamento della ruota e smorzandone l'effetto in maniera dolce e graduale. Una volta abituati all'effetto, per il pilota sarà molto più semplice prendere confidenza con la potenza della moto e, di conseguenza, divertirsi!
Impossibile "ribaltarsi"
Il sistema gestisce anche le frenate troppo violente che potrebbero portare a sollevare la ruota posteriore, una manovra scenografica se si è uno stunt professionista, ma nella vita reale un'eventualità piuttoto rischiosa perché diminuisce drasticamente le possibilità di controllo della moto da parte del pilota.
Gomma posteriore sempre "a posto"
Quando si guida su asfalto non perfettamente asciutto o liscio il controllo di trazione risulta essere fondamentale. Soprattutto in uscita di curva, infatti, dare gas troppo bruscamente con queste condizioni del terreno può rivelarsi pericolosissimo, la gomma a moto inclinata infatti ha una superficie d'appoggio scarsa e il rischio di perdere aderenza è elevatissimo. Il controllo di stabilità registra ogni minima perdita d'aderenza e smorza il motore (con un'intensità adeguata alla velocità e all'inclinazione della moto) affinché la gomma possa riacquistare grip. Un intervento fondamentale che potenzialmente potrebbe far dimenticare a chi guida una moto il rischio "highside". L'ultima evoluzione che abbiamo testato sulla Panigale V4 permette (solo per l'uso in pista) di gestire anche la derapata della moto in ingresso curva.
Frenata in curva
L'ABS Cornering è un'evoluzione dell'ABS che prevede appunto, l'implementazione dell'MSC. La differenza tra un dispositivo di bloccaggio normale e quello gestito da piattaforma inerziale sta sostanzialmente nel fatto che quest'ultimo funziona anche in curva, leggendo il grado di inclinazione della moto e ripartendo di conseguenza la potenza frenante, andando a distribuirla in maniera efficace su entrambi i freni. Ciò, a livello pratico consente di entrare in curva a moto frenata, sapendo che il sistema gestirà in maniera ottimale la potenza esercitata sul disco, evitando così la chiusura repentina dell'anteriore e il bloccaggio delle ruote. Sparisce anche l'effetto di raddrizzamento della moto quando si pinza in piega e pure il rischio di allargare troppo la traiettoria.
Considerazioni finali
L'invasione dell'elettronica sulle moto, dopo un primo periodo di inevitabile scetticismo, è stata accettata ma soprattutto giudicata per quello che realmente è, e cioè un valido supporto alla guida non solo in termini di sicurezza, ma anche divertimento. Le maxisportive di oggi, come del resto le grandi crossover senza una buona dose di elettronica capace di "imbrigliare" la loro potenza rischierebbero di risultare impegnative da guidare per la stragrande maggioranza degli utenti (purtroppo per noi, il polso di Valentino Rossi ce l'ha solo... Valentino Rossi). Nel caso della piattaforma inerziale ciò è vero in senso assoluto, perché oltre a svolgere la funzione "silente" tipica del dispositivo di controllo, e cioè di gestire la sicurezza del pilota intervenendo solo dove necessario, è in grado di esaltare le performance della moto ma soprattutto quelle del pilota che, può permettersi di osare "un filo di più" e così migliorare nella guida di tutti i giorni.
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