SBK secondo giorno di test, Suzuki davanti a tutti, male Ducati
Nella seconda giornata di test Superbike, Camier su Suzuki è stato il più veloce e alla fine vittima di un incidente spettacolare. Brutta caduta anche per Badovini con la Ducati, trasportato in ospedale
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SuperBike
Brutte cadute per Camier e Badovini
Suall apista australiana di Phillip Island la seconda giornata di test SBK ha visto la Suzuki di Leon Camier davanti a tutti, il francese però a fine sessione, con le gomme da tempo, è stato vittima di un brutto incidente con la sua moto che è volata fuori dalle recinzioni del circuito. Per lui nessun danno fortunatamente. È andata peggio ad Ayrton Badonivi vittima di un high side, l’italiano del team Alstare Ducati è rimasto a lungo immobile sulla pista mentre la sua Panigale prendeva fuoco. È stato poi trasportato in ospedale, ma le prime notizie parlano di forti contusioni ma nessuna frattura. Per Ducati quindi nulla di buono, con Checa ricoverato per un blocco intestinale e i tempi registrati da Badovini a un secondo dalla vetta. Va bene Aprilia: Guintoli ha segnato il secondo tempo e Fabrizio quinto e solo ottavo Laverty (il migliore nella prima giornata). Honda è terza con Rea (caduto anche lui) seguito poi da Melandri, il pilota di BMW, fresco di un’operazione alla spalla, ha preferito non forzare.
La Ducati 1199 Panigale RS di Badovini dopo aver preso fuoco
I tempi della seconda giornata
1. Leon Camier (GBR) Fixi Crescent Suzuki - 1′31.22. Guintoli (FRA) Aprilia Racing - 1′31.3
3. Jonathan Rea (GBR) Pata Honda World Superbike Team - 1′31.4
4. Melandri (ITA) BMW Motorrad GoldBet SBK Team - 1′31.6
5. Fabrizio (ITA) Aprilia Red Devils Roma - 1′31.7
6. Davide Giugliano (ITA) Aprilia Althea Racing - 1′31.8
7. Leon Haslam (GBR)Pata Honda World Superbike Team - 1′31.8
8. Eugene Laverty (IRL) Aprilia Racing - 1′32.1
9. Chaz Davies (GBR) BMW Motorrad GoldBet SBK Team- 1′32.1
10. Ayrton Badovini (ITA) Team Ducati Alstare - 1′32.2
11. Max Neukirchner (GER) Ducati MR-Racing - 1′32.6
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La foto della duc bruciata senza telaio a traliccio é un presagio sinistro sul futuro di chi produceva gioielli come la 916.
Bentornata Suzuki!
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Forza Suzuki!
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