SBK, Ducati e i Bayliss: Ciabatti segue Oli, figlio del mitico Troy
Il direttore sportivo di Ducati Corse è amico di famiglia da anni e conosce il giovane pilota da quando è nato. Oliver ha 16 anni e al momento è in testa al campionato australiano superbike: "Se vincerà nel nazionale penseremo a un futuro nel mondiale supersport o in Moto2"
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Che ci sia un filo rosso a legare Troy Bayliss e la Ducati non è un mistero: dai trionfi in superbike alla mitica vittoria di Valencia 2006 in MotoGP l'australiano ha sempre scaldato il cuore dei tifosi, ma non solo. Il rapporto è speciale anche con il management di Borgo Panigale e ora il legame si presta addirittura a rinforzarsi oltre i confini generazionali, perché il direttore sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti ammette di tenere sotto osservazione niente meno che Oliver, uno dei figli del tre volte iridato sbk.
Un nome, una garanzia?
Oli ha 16 anni e in questa stagione ha iniziato molto bene il campionato australiano della supersport: il giovane Bayliss al momento comanda la classifica dopo il primo round di Phillip Island, dove ha conquistato due vittorie ed un secondo posto in tre gare.
A motorsport.com Ciabatti ha espresso, se non l'intenzione di lavorare con Oli, per lo meno un'attenzione particolare: "Conosco Oli da quando è nato, perché Davide (Tardozzi, ndr), Ernesto Marinelli (ex capo progetto per Ducati Superbike) e io abbiamo una relazione con Troy Bayliss che va oltre quella professionale. Siamo stati in vacanza insieme e sono stato a casa sua a Monte Carlo molte volte quando viveva lì. Ricordo questo ragazzino con gli stessi occhi blu di suo padre, che già al tempo faceva le derapate con il triciclo, avrà avuto solo due o tre anni. A differenza di suo fratello Mitch, Oli era già un piccolo clone di suo padre”.
Quest'anno Oli Bayliss avrebbe già dovuto fare il suo debutto in una gara del campionato del mondo supersport a Phillip Island, tuttavia problemi tecnici lo hanno escluso dalla bagarre il giorno della gara. Ma per Ciabatti il ragionamento va più in là nel tempo: "Se riuscirà a raggiungere le vittorie a cui punta in Australia, a quale punto dovremo pensare a cosa possiamo fare per lui nel campionato del mondo, che si tratti di supersport o Moto2, e vedere se ha il talento dei suoi padre e farlo iniziare al più presto".
Una strada aperta
Troy Baylliss, nonostante si cimentasse con le moto e qualche gara fin da bambino, iniziò a correre piuttosto tardi, non potendosi permettere lo sforzo economico necessario. Così la sua carriera iniziò solo a 23 anni e la prima stagione mondiale (eccetto le wild card) arrivò già dopo i 30 anni.
Oli è giovane ma, come consuetudine per i piloti americani e australiani, sta già correndo con moto di media cilindrata. In supersport gareggia con una Yamaha e il passaggio al mondiale sarebbe semplice sotto l'aspetto tecnico, mentre un salto in Moto2 leggermente differente, con i 3 cilindri Triumph di maggiore cubatura e l'elettronica dedicata. Ma se il buongiorno si vede dal mattino la strada sembra tracciata.
Un nome, una garanzia?
Oli ha 16 anni e in questa stagione ha iniziato molto bene il campionato australiano della supersport: il giovane Bayliss al momento comanda la classifica dopo il primo round di Phillip Island, dove ha conquistato due vittorie ed un secondo posto in tre gare.
A motorsport.com Ciabatti ha espresso, se non l'intenzione di lavorare con Oli, per lo meno un'attenzione particolare: "Conosco Oli da quando è nato, perché Davide (Tardozzi, ndr), Ernesto Marinelli (ex capo progetto per Ducati Superbike) e io abbiamo una relazione con Troy Bayliss che va oltre quella professionale. Siamo stati in vacanza insieme e sono stato a casa sua a Monte Carlo molte volte quando viveva lì. Ricordo questo ragazzino con gli stessi occhi blu di suo padre, che già al tempo faceva le derapate con il triciclo, avrà avuto solo due o tre anni. A differenza di suo fratello Mitch, Oli era già un piccolo clone di suo padre”.
Quest'anno Oli Bayliss avrebbe già dovuto fare il suo debutto in una gara del campionato del mondo supersport a Phillip Island, tuttavia problemi tecnici lo hanno escluso dalla bagarre il giorno della gara. Ma per Ciabatti il ragionamento va più in là nel tempo: "Se riuscirà a raggiungere le vittorie a cui punta in Australia, a quale punto dovremo pensare a cosa possiamo fare per lui nel campionato del mondo, che si tratti di supersport o Moto2, e vedere se ha il talento dei suoi padre e farlo iniziare al più presto".
Una strada aperta
Troy Baylliss, nonostante si cimentasse con le moto e qualche gara fin da bambino, iniziò a correre piuttosto tardi, non potendosi permettere lo sforzo economico necessario. Così la sua carriera iniziò solo a 23 anni e la prima stagione mondiale (eccetto le wild card) arrivò già dopo i 30 anni.
Oli è giovane ma, come consuetudine per i piloti americani e australiani, sta già correndo con moto di media cilindrata. In supersport gareggia con una Yamaha e il passaggio al mondiale sarebbe semplice sotto l'aspetto tecnico, mentre un salto in Moto2 leggermente differente, con i 3 cilindri Triumph di maggiore cubatura e l'elettronica dedicata. Ma se il buongiorno si vede dal mattino la strada sembra tracciata.
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