Royal Enfield, la Interceptor 650 è moto dell’anno in India
La nuova bicilindrica di Royal Enfield è stata insignita del premio Moto dell’Anno, il riconoscimento più autorevole per un prodotto indiano. A votarla sono stati i giornalisti delle riviste più prestigiose del paese. La moto ha battuto la Yamaha R15 e la TVS RR Apache 310
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Votata dagli esperti
Dopo essere stata accolta positivamente in tutto il mondo, per la Royal Enfield Interceptor 650 è tempo di premi. In questi giorni, infatti, la bicilindrica indiana è stata insignita del premio Moto dell’Anno (foto in alto, il CEO Siddartha Lal che riceve il premio), un riconoscimento di prestigio in terra indiana, perché prevede come giuria tutte le principali testate automotive del paese. La moto presentata qualche mese fa assieme alla sorellina Continental GT, ha riscontrato fin da subito il favore del pubblico e in questi giorni ha potuto certificare il suo valore anche grazie a questo speciale premio “di casa”. In questa classifica che, lo ricordiamo, prevede la presenza solo di moto indiane o prodotte in India, la Royal Enfield Interceptor si è messa alle spalle la Yamaha R15, un best seller di vendite, e la TVS Apache 310 RR, sportivetta realizzata con la stessa meccanica e lo stesso motore delle 310 BMW (TVS, infatti, è partner del marchio bavarese per la realizzazione delle moto della famiglia G). Per chi non la conoscesse, la Interceptor è la nuova proposta bicilindrica del marchio indiano, un mezzo dallo stile classico, che ricorda le moto degli anni Sessanta in molti dettagli come il serbatoio da 13,7 litri a goccia, il manubrio largo con traversino di rinforzo, i cerchi a raggi da 18” (con pneumatici Pirelli). Il telaio, progettato dal centro britannico della Casa insieme con gli specialisti di Harris Performance (storica factory britannica rilevata da Enfield alcuni anni fa) è in tubi d’acciaio e abbraccia il nuovo bicilindrico parallelo da 648 cm3, 8 valvole capace di 47,6 CV a 7.100 giri e una coppia massima di 52 Nm disponibile già a 4mila giri. La ciclistica vede poi all'opera una forcella da 41 mm, con un’escursione di 110 mm e due ammortizzatori posteriori con serbatoio separato ed escursione di 88 mm; mentre l’interasse di 1400 mm, insieme al peso a secco 202 kg offrono una discreta agilità. Quanto all’impianto frenante, la Interceptor INT 650 è dotata di disco anteriore da 320 mm e di uno posteriore da 240 mm, con ABS obbligatorio.
Dopo essere stata accolta positivamente in tutto il mondo, per la Royal Enfield Interceptor 650 è tempo di premi. In questi giorni, infatti, la bicilindrica indiana è stata insignita del premio Moto dell’Anno (foto in alto, il CEO Siddartha Lal che riceve il premio), un riconoscimento di prestigio in terra indiana, perché prevede come giuria tutte le principali testate automotive del paese. La moto presentata qualche mese fa assieme alla sorellina Continental GT, ha riscontrato fin da subito il favore del pubblico e in questi giorni ha potuto certificare il suo valore anche grazie a questo speciale premio “di casa”. In questa classifica che, lo ricordiamo, prevede la presenza solo di moto indiane o prodotte in India, la Royal Enfield Interceptor si è messa alle spalle la Yamaha R15, un best seller di vendite, e la TVS Apache 310 RR, sportivetta realizzata con la stessa meccanica e lo stesso motore delle 310 BMW (TVS, infatti, è partner del marchio bavarese per la realizzazione delle moto della famiglia G). Per chi non la conoscesse, la Interceptor è la nuova proposta bicilindrica del marchio indiano, un mezzo dallo stile classico, che ricorda le moto degli anni Sessanta in molti dettagli come il serbatoio da 13,7 litri a goccia, il manubrio largo con traversino di rinforzo, i cerchi a raggi da 18” (con pneumatici Pirelli). Il telaio, progettato dal centro britannico della Casa insieme con gli specialisti di Harris Performance (storica factory britannica rilevata da Enfield alcuni anni fa) è in tubi d’acciaio e abbraccia il nuovo bicilindrico parallelo da 648 cm3, 8 valvole capace di 47,6 CV a 7.100 giri e una coppia massima di 52 Nm disponibile già a 4mila giri. La ciclistica vede poi all'opera una forcella da 41 mm, con un’escursione di 110 mm e due ammortizzatori posteriori con serbatoio separato ed escursione di 88 mm; mentre l’interasse di 1400 mm, insieme al peso a secco 202 kg offrono una discreta agilità. Quanto all’impianto frenante, la Interceptor INT 650 è dotata di disco anteriore da 320 mm e di uno posteriore da 240 mm, con ABS obbligatorio.
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