Revisione scaduta e bolli non pagati, Tutor e Autovelox non possono nulla
I dispositivi di rilevamento automatico nulla possono contro chi circola con revisione o bollo scaduti. Come già visto per le assicurazioni “digitali”, le banche dati non sono affidabili: per ora la mancata revisione continuerà ad essere accertata solo dalle forze dell’ordine e le officine direvisione non accerteranno il regolare pagamento dei bolli
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Politica e trasporti
Stessa storia
La stretta “minacciata” sui controlli relativi a revisioni e bolli di auto e moto s’è rivelata essere una promessa che difficilmente - almeno nell’immediato - potrà essere mantenuta.
Già lo scorso anno, in realtà, quando si parlava di “digitalizzazione” delle assicurazioni, la stessa IVASS aveva ammesso con una circolare l’impossibilità di controllo in automatico della copertura assicurativa, adducendo come motivazione la scarsissima affidabilità delle banche dati, poco aggiornate ed incapaci di tener conto di altri importanti parametri, quali per esempio la “proroga” di 15 giorni.
La stessa cosa vale per revisione e bollo: i controlli automatici che, in teoria, sarebbero spettati ad Autovelox e Tutor non sono ammessi per legge, essendo tra l’altro tali apparecchiature predisposte solo per indicare ad una pattuglia appostata l’eventuale veicolo non in regola e certo non per procedere “direttamente” all’invio della sanzione senza prima informare i guidatore.
Per quanto riguarda il bollo, invece, s’era proposto di stringere sui controlli escludendo dalla revisione (obbligatoria ogni due anni per moto e auto private) chi non in regola: ma le proposte sono state bocciate. Due le motivazioni principali: la prima riguarda - ancora - la poca affidabilità delle banche dati e la complessità delle relative norme, mentre la seconda il rischio alla sicurezza pubblica arrecato da chi, pur rischiando la multa, avrebbe scelto di circolare comunque ma con un veicolo non revisionato.
Molto difficile è anche contrastare il fenomeno dei contachilometri “ringiovaniti” e, in generale, del taroccamento operato dalle stesse officine sui parametri da riportare nel nuovo “certificato di revisione”.
Per ora, la mancata revisione continuerà dunque a poter essere accertata solo dalle forze dell’ordine mediante controllo del certificato consegnato dall’autofficina con re relativa data di scadenza.
La stretta “minacciata” sui controlli relativi a revisioni e bolli di auto e moto s’è rivelata essere una promessa che difficilmente - almeno nell’immediato - potrà essere mantenuta.
Già lo scorso anno, in realtà, quando si parlava di “digitalizzazione” delle assicurazioni, la stessa IVASS aveva ammesso con una circolare l’impossibilità di controllo in automatico della copertura assicurativa, adducendo come motivazione la scarsissima affidabilità delle banche dati, poco aggiornate ed incapaci di tener conto di altri importanti parametri, quali per esempio la “proroga” di 15 giorni.
La stessa cosa vale per revisione e bollo: i controlli automatici che, in teoria, sarebbero spettati ad Autovelox e Tutor non sono ammessi per legge, essendo tra l’altro tali apparecchiature predisposte solo per indicare ad una pattuglia appostata l’eventuale veicolo non in regola e certo non per procedere “direttamente” all’invio della sanzione senza prima informare i guidatore.
Per quanto riguarda il bollo, invece, s’era proposto di stringere sui controlli escludendo dalla revisione (obbligatoria ogni due anni per moto e auto private) chi non in regola: ma le proposte sono state bocciate. Due le motivazioni principali: la prima riguarda - ancora - la poca affidabilità delle banche dati e la complessità delle relative norme, mentre la seconda il rischio alla sicurezza pubblica arrecato da chi, pur rischiando la multa, avrebbe scelto di circolare comunque ma con un veicolo non revisionato.
Molto difficile è anche contrastare il fenomeno dei contachilometri “ringiovaniti” e, in generale, del taroccamento operato dalle stesse officine sui parametri da riportare nel nuovo “certificato di revisione”.
Per ora, la mancata revisione continuerà dunque a poter essere accertata solo dalle forze dell’ordine mediante controllo del certificato consegnato dall’autofficina con re relativa data di scadenza.
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