Regolamento tecnico MotoGP: obiettivo “risparmio”

Spariscono le ruote in carbonio

La tanto sbandierata “rivoluzione Dorna” sta iniziando a mostrare i suoi primi effetti. Se delle novità "comportamentali" in qualifica e gara abbiamo già parlato (clicca qui), stanno iniziando a trapelare le prime informazioni riguardo le modifiche al regolamento tecnico, vero “pomo della discordia” tra i costruttori e il CEO di Dorna, Carmelo Ezpeleta. Dopo una serrata trattativa si è stilato un programma di cambiamenti che si completerà in un triennio. La prima modifica con effetto immediato è l’abbandono delle ruote in carbonio e l’arrivo di una gomma posteriore in più al posto della morbida anteriore (disponibile nel 2012 ma mai usata). Arriveranno anche dei nuovi trasponder che permetteranno alla Direzione di gara di inviare messaggi direttamente al pilota, come ad esempio, l’indicazione di eventuali bandiere esposte. Per le CRT invece arriva l’obbligo di usare dischi freno con diametro di 320 mm.

Motori “bloccati”

Dal 2014 invece, lo sviluppo dei motori sarà congelato per un periodo ancora da definire (si parla di tre anni). In pratica i team non potranno più sviluppare il propulsore mentre potranno concentrarsi sul resto della moto, una soluzione “mediata” con le case (eliminato lo spauracchio della centralina unica) e già sperimentata in Formula 1. Nel 2015 l’opera di abbattimento dei costi nella classe regina verrà completata con l’introduzione di un tetto massimo di costo per freni e sospensioni. Sempre nel 2014, in Moto3 verranno introdotti limiti di costo per il telaio e per la moto finita. I motori, invece verranno distribuiti da Dorna, ma ancora non si conosce il numero di pezzi disponibili per la stagione. In Moto2, invece, ci saranno limitazioni sul cambio elettronico e sulla quantità di pneumatici disponibili.