Reggio Calabria - Capo Nord e ritorno con una piccola Honda Monkey125
Partito da Reggio Calabria all’alba del 5 luglio, Gianclaudio Aiossa ha affrontato fino a Capo Nord e ritorno più di 10mila km. L’impresa è stata compiuta non in sella ad una grossa moto da viaggio, ma al contrario in compagnia di una piccola - ma robustissima - Honda Monkey 125
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Viaggiare con poco
Oltre 10.000 km in 18 giorni percorsi da da Reggio Calabria fino a Capo Nord e ritorno in sella ad una piccola Honda Monkey 125 da nemmeno 10 CV. L’impresa - perché di una vera e propria impresa si tratta - l’ha firmata Gianclaudio Aiossa, moto-viaggiatore di lungo corso già abituato ai grandi raid, finora però affrontati in sella a maxi moto come l’Africa Twin (ben 2 Gibraltar Race) o la NC750X per un viaggio fino in Islanda.
Moto assai diverse dalla Monkey, tanto carina nell’aspetto e simpatica per l’uso urbano, ma decisamente inadatta - almeno all’apparenza - a macinare migliaia e migliaia di chilometri. Nonostante le ruote da 12 pollici e il bagaglio da 40kg caricato sull’ampia sella, la piccoletta ha però dimostrato doti eccezionali, chiedendo per l’intero viaggio appena tre rabbocchi di olio…Come raccontato dallo stesso Gianclaudio, la “Monkey si può fermare solo sotto ad un carrarmato! Non si è mai arresa a nulla, è stata davvero indistruttibile. Ho sfruttato la grande comodità della sella e della posizione di guida. Il suo cavallo di battaglia sono sicuramente l’affidabilità e i consumi. Ho potuto constatare 55 km/l a pieno carico, ovvero io più un borsone da quasi 40 kg!”.
La sfida ha avuto inizio il 5 luglio al sorgere del sole: i pochi giorni a disposizione per percorrere gli oltre 10.000 km previsti hanno richiesto grande resistenza alla guida e un’andatura sicura e regolare, partendo sempre all’alba per coprire distanze quotidiane comprese tra i 500 e i 700 km con punte anche di 900 km! La piccola cilindrata della Monkey, ha ovviamente impedito l’accesso alle autostrade e alle strade a scorrimento veloce per la quasi totalità del viaggio, ad eccezione di alcuni stati che hanno regolamentato l’accesso dei motocicli inferiori ai 150cm3. Dopo la partenza il 5 luglio all’alba da Reggio Calabria, ha percorso due tappe in Italia, poi due in Germania, una in Danimarca e due in Svezia per raggiungere con un’ultima tirata notturna l’agognata meta di Capo Nord. Ovviamente però c’era anche il ritorno: ripartiti in senso orario, moto e pilota hanno quindi attraversato Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria per poi rientrare in Italia raggiungendo la sede di Honda Motor Europe a Roma.
Moto assai diverse dalla Monkey, tanto carina nell’aspetto e simpatica per l’uso urbano, ma decisamente inadatta - almeno all’apparenza - a macinare migliaia e migliaia di chilometri. Nonostante le ruote da 12 pollici e il bagaglio da 40kg caricato sull’ampia sella, la piccoletta ha però dimostrato doti eccezionali, chiedendo per l’intero viaggio appena tre rabbocchi di olio…Come raccontato dallo stesso Gianclaudio, la “Monkey si può fermare solo sotto ad un carrarmato! Non si è mai arresa a nulla, è stata davvero indistruttibile. Ho sfruttato la grande comodità della sella e della posizione di guida. Il suo cavallo di battaglia sono sicuramente l’affidabilità e i consumi. Ho potuto constatare 55 km/l a pieno carico, ovvero io più un borsone da quasi 40 kg!”.
La sfida ha avuto inizio il 5 luglio al sorgere del sole: i pochi giorni a disposizione per percorrere gli oltre 10.000 km previsti hanno richiesto grande resistenza alla guida e un’andatura sicura e regolare, partendo sempre all’alba per coprire distanze quotidiane comprese tra i 500 e i 700 km con punte anche di 900 km! La piccola cilindrata della Monkey, ha ovviamente impedito l’accesso alle autostrade e alle strade a scorrimento veloce per la quasi totalità del viaggio, ad eccezione di alcuni stati che hanno regolamentato l’accesso dei motocicli inferiori ai 150cm3. Dopo la partenza il 5 luglio all’alba da Reggio Calabria, ha percorso due tappe in Italia, poi due in Germania, una in Danimarca e due in Svezia per raggiungere con un’ultima tirata notturna l’agognata meta di Capo Nord. Ovviamente però c’era anche il ritorno: ripartiti in senso orario, moto e pilota hanno quindi attraversato Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria per poi rientrare in Italia raggiungendo la sede di Honda Motor Europe a Roma.
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