Pedaggio autostrade: sconto per le moto bloccato
I pendolari se ne sono accorti già da tempo: da gennaio lo sconto sui pedaggi autostradali per le moto non è più operativo. Il motivo? Sembra che nella finanziaria non siano stati previsti i fondi per portare avanti questo incentivo. Il presidente della FMI Giovanni Copioli però non demorde: "Resto fiducioso che si possa arrivare a una risposta in tempi ragionevoli"
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Politica e trasporti
Motociclisti presi per il naso
Solo pochi mesi fa festeggiavamo l'introduzione degli sconti sui pedaggi autostradali per i motociclisti, una soluzione che è la normalità nel resto d'Europa da diversi anni, ma che in Italia sembrava fantascienza. Infatti pur consumando meno l'asfalto, ingombrando meno e, soprattutto, senza avere a disposizione alcun servizio dedicato, le due ruote erano costrette a pagare esattamente quanto un'auto.
Ora, puntuale, è arrivata la beffa, giusto quando sono stati annunciati aumenti record per i pedaggi, è arrivata anche la cancellazione del tanto festeggiato sconto. Sembra infatti che in Finanziaria non siano stati previsti i fondi necessari per portare avanti questa iniziativa, bloccando così la proroga della tariffa agevolata che aveva validità fino al 31 dicembre 2017.
In effetti questo provvedimento, fin dalla sua presentazione, sembrava essere stato realizzato appositamente per naufragare in tempi brevi: lo sconto del 30% infatti veniva accreditato solo se si attivava ex novo un contratto Telepass dedicato alla moto (canone 1,26 euro al mese). Non era quindi possibile aggiungere la targa della motocicletta a un contratto già in essere, una scelta che era piaciuta poco: se l'utilizzo del Telepass per accedere allo sconto moto poteva anche avere senso, dover sottoscrivere un contratto ex novo sapeva tanto di "balzello obbligatorio". In più, nella prima fase di esercizio, lo sconto non era immediato, ma era previsto un rimborso che veniva accreditato su successiva fattura Telepass (e sembra che non sempre sia arrivato...).
Queste evidenti difficoltà pare abbiano portato a uno scarso successo dell'iniziativa, si parla di poche migliaia di nuovi abbonamenti Telepass attivati in questo periodo, una goccia rispetto alla massa dei potenziali clienti che ogni giorno usano l'autostrada. Il risultato pratico è la solita beffa per i motociclisti e, soprattutto, per quanti hanno sottoscritto in buona fede un nuovo contratto Telepass e che ora si trovano con nulla in mano. Su questo tema è intervenuto anche il presidente della FMI Giovanni Copioli che comunque lascia aperte le porte a una possibile soluzione del caso: “Sono sorpreso per questo silenzio da parte degli interlocutori su un provvedimento che è stato condiviso dalle Autorità e che ha dato esiti comunque positivi. Non si tratta infatti solo di una misura di maggiore equità, ma di un incentivo ad un uso maggiore delle rete autostradale da parte dei motociclisti che ha risvolti positivi anche sotto il profilo della sicurezza come testimoniano i dati sulle percentuali degli incidenti. Certo la fine della legislatura e l'attenzione focalizzata sulle prossime elezioni politiche, non stanno aiutando, ma resto fiducioso che si possa arrivare ad una risposta in tempi ragionevoli. Se dovesse palesarsi la mancanza di volontà politica a confermare e rendere strutturale il provvedimento, sarebbe davvero sorprendente per non dire inspiegabile visto che anche i mancati introiti derivanti dallo sconto verrebbero recuperati secondo quanto previsto dai precedenti accordi della fase sperimentale”.
Solo pochi mesi fa festeggiavamo l'introduzione degli sconti sui pedaggi autostradali per i motociclisti, una soluzione che è la normalità nel resto d'Europa da diversi anni, ma che in Italia sembrava fantascienza. Infatti pur consumando meno l'asfalto, ingombrando meno e, soprattutto, senza avere a disposizione alcun servizio dedicato, le due ruote erano costrette a pagare esattamente quanto un'auto.
Ora, puntuale, è arrivata la beffa, giusto quando sono stati annunciati aumenti record per i pedaggi, è arrivata anche la cancellazione del tanto festeggiato sconto. Sembra infatti che in Finanziaria non siano stati previsti i fondi necessari per portare avanti questa iniziativa, bloccando così la proroga della tariffa agevolata che aveva validità fino al 31 dicembre 2017.
In effetti questo provvedimento, fin dalla sua presentazione, sembrava essere stato realizzato appositamente per naufragare in tempi brevi: lo sconto del 30% infatti veniva accreditato solo se si attivava ex novo un contratto Telepass dedicato alla moto (canone 1,26 euro al mese). Non era quindi possibile aggiungere la targa della motocicletta a un contratto già in essere, una scelta che era piaciuta poco: se l'utilizzo del Telepass per accedere allo sconto moto poteva anche avere senso, dover sottoscrivere un contratto ex novo sapeva tanto di "balzello obbligatorio". In più, nella prima fase di esercizio, lo sconto non era immediato, ma era previsto un rimborso che veniva accreditato su successiva fattura Telepass (e sembra che non sempre sia arrivato...).
Queste evidenti difficoltà pare abbiano portato a uno scarso successo dell'iniziativa, si parla di poche migliaia di nuovi abbonamenti Telepass attivati in questo periodo, una goccia rispetto alla massa dei potenziali clienti che ogni giorno usano l'autostrada. Il risultato pratico è la solita beffa per i motociclisti e, soprattutto, per quanti hanno sottoscritto in buona fede un nuovo contratto Telepass e che ora si trovano con nulla in mano. Su questo tema è intervenuto anche il presidente della FMI Giovanni Copioli che comunque lascia aperte le porte a una possibile soluzione del caso: “Sono sorpreso per questo silenzio da parte degli interlocutori su un provvedimento che è stato condiviso dalle Autorità e che ha dato esiti comunque positivi. Non si tratta infatti solo di una misura di maggiore equità, ma di un incentivo ad un uso maggiore delle rete autostradale da parte dei motociclisti che ha risvolti positivi anche sotto il profilo della sicurezza come testimoniano i dati sulle percentuali degli incidenti. Certo la fine della legislatura e l'attenzione focalizzata sulle prossime elezioni politiche, non stanno aiutando, ma resto fiducioso che si possa arrivare ad una risposta in tempi ragionevoli. Se dovesse palesarsi la mancanza di volontà politica a confermare e rendere strutturale il provvedimento, sarebbe davvero sorprendente per non dire inspiegabile visto che anche i mancati introiti derivanti dallo sconto verrebbero recuperati secondo quanto previsto dai precedenti accordi della fase sperimentale”.
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