Omicidio Stradale, ddl approvato. Si rischiano fino a 18 anni
Il ddl è stato approvato ieri nell’aula di Palazzo Madama: il disegno prevede un netto aumento sia del minimo che del massimo delle pene per quanto riguarda il reato di Omicidio Stradale. Chi, sotto l’effetto di sostanze, dovesse provocare la morte di qualcuno rischia fino a 18 anni di reclusione. Soddisfatte, per il momento, ASAPS e le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni
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Il reato di omicidio stradale comincia a diventare realtà: dopo il via libera del Senato, ora il ddl passa all’esame della Camera. "Nei casi in cui si guidI sotto effetto di alcool o stupefacenti, la pena viene profondamente alzata. Una legge giusta, un principio equo”, ha dichiarato il vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Riccardo Nencini, aggiungendo in proposito: “È La strada giusta per abbattere il numero ancora troppo elevato degli incidenti stradali. Lavoreremo anche sulla prevenzione e l'educazione alla sicurezza stradale nelle scuole. Stiamo facendo un buon lavoro”.
Approvato pochi giorni fa nell'aula di Palazzo Madama, il disegno di legge prevede infatti un aumento del minimo della pena a sette anni in caso di guida sotto gli effetti dell'alcol (otto in caso di droga) e un innalzamento del massimo della pena a 18 anni. Sulla carta la pena massima potrebbe raggiungere addirittura i 27 anni, eventualità che però, in concreto, non esiste: per arrivare a tanto infatti, il pirata dovrebbe, dopo aver compiuto una vera e propria strage sotto l’effetto di alcol e droga, darsi alla fuga, rendendo così difficile, per non dire impossibile, agli inquirenti provare lo stato d’alterazione del guidatore al momento dell’incidente. Le pene variano, in ogni caso, dal tipo e dalla quantità di sostanze assunte: i nuovi articoli del codice penale prevedo da 8 a 12 anni di reclusione per chiunque guidi con un tasso alcolemico sopra 1,5 grammi/litro o sotto l'effetto di droghe e per i conducenti che svolgano attività di trasporto persone con tasso alcolemico sopra 0,8 g/l o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti; da 7 a 10 anni invece nel caso del solo tasso alcolemico superiore a 0,8 e non sotto l'effetto di altre sostanze.
Pene che possono aumentare fino a tre volte nel caso in cui il conducente dovesse provocare la morte di altre persone e raddoppiare in caso di fuga.
Durante la votazione sono tuttavia emersi pareri contrari: l’Aula ha infatti approvato due emendamenti sui quali l’esecutivo aveva precedentemente espresso parere negativo. In particolare gli emendamenti “escludono l’estensione della pena della reclusione da sette a dieci anni ai casi in cui i conducenti di veicoli a motore cagionino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, inversione del senso di marcia, sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale”. Il primo emendamento - (1.114), quello sul semaforo rosso - ha incassato 189 sì, 46 voti contrari e 6 astenuti. Per l'altro - (1.117), inversione di marcia - i sì sono stati 172, 56 contrari e 7 astenuti. A dire sì circa una settantina per il Pd mentre per Ncd 22. Si tratta dunque di una larga maggioranza trasversale che è andata contro il parere del governo.
Si dicono, in ogni caso, soddisfatte l’ASAPS e le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, da anni in prima linea per l’introduzione del reato: ”Consideriamo questo risultato la conclusione del primo tempo di una partita difficile nella quale le nostre associazioni hanno dovuto attivare una sorta di porta a porta sugli usci della politica, che nella prima fase ha opposto non poche resistenze - Oltre ad aver inventato il termine stesso di “Omicidio Stradale”, le associazioni si sono infatti adoperate per raccogliere oltre 80mila firme a favore del ddl - Ci riserviamo una analisi di dettaglio del testo, ma ci sembra che gli elementi essenziali della nostra proposta iniziale ci siano tutti, con le dovute connessioni all’abuso di alcol, all’uso di stupefacenti e alla Omissione di soccorso. Le pene da 8 a 12 anni (fino a 18 per gli omicidi plurimi) e la revoca della patente da 15 a 30 anni, ci sembrano una risposta adeguata.
In particolare, conclude ASAPS, i tempi della revoca della licenza di guida se non sono Ergastolo della patente sono comunque sanzioni adeguatamente severe che fanno ben capire che la ricreazione sulla strada è finita. Non pensiamo certo che la legge possa da sola andare ad azzerare la mortalità sulle strade, ma sicuramente sarà fortemente dissuasiva".
Il reato di omicidio stradale comincia a diventare realtà: dopo il via libera del Senato, ora il ddl passa all’esame della Camera. "Nei casi in cui si guidI sotto effetto di alcool o stupefacenti, la pena viene profondamente alzata. Una legge giusta, un principio equo”, ha dichiarato il vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Riccardo Nencini, aggiungendo in proposito: “È La strada giusta per abbattere il numero ancora troppo elevato degli incidenti stradali. Lavoreremo anche sulla prevenzione e l'educazione alla sicurezza stradale nelle scuole. Stiamo facendo un buon lavoro”.
Approvato pochi giorni fa nell'aula di Palazzo Madama, il disegno di legge prevede infatti un aumento del minimo della pena a sette anni in caso di guida sotto gli effetti dell'alcol (otto in caso di droga) e un innalzamento del massimo della pena a 18 anni. Sulla carta la pena massima potrebbe raggiungere addirittura i 27 anni, eventualità che però, in concreto, non esiste: per arrivare a tanto infatti, il pirata dovrebbe, dopo aver compiuto una vera e propria strage sotto l’effetto di alcol e droga, darsi alla fuga, rendendo così difficile, per non dire impossibile, agli inquirenti provare lo stato d’alterazione del guidatore al momento dell’incidente. Le pene variano, in ogni caso, dal tipo e dalla quantità di sostanze assunte: i nuovi articoli del codice penale prevedo da 8 a 12 anni di reclusione per chiunque guidi con un tasso alcolemico sopra 1,5 grammi/litro o sotto l'effetto di droghe e per i conducenti che svolgano attività di trasporto persone con tasso alcolemico sopra 0,8 g/l o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti; da 7 a 10 anni invece nel caso del solo tasso alcolemico superiore a 0,8 e non sotto l'effetto di altre sostanze.
Pene che possono aumentare fino a tre volte nel caso in cui il conducente dovesse provocare la morte di altre persone e raddoppiare in caso di fuga.
Durante la votazione sono tuttavia emersi pareri contrari: l’Aula ha infatti approvato due emendamenti sui quali l’esecutivo aveva precedentemente espresso parere negativo. In particolare gli emendamenti “escludono l’estensione della pena della reclusione da sette a dieci anni ai casi in cui i conducenti di veicoli a motore cagionino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, inversione del senso di marcia, sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale”. Il primo emendamento - (1.114), quello sul semaforo rosso - ha incassato 189 sì, 46 voti contrari e 6 astenuti. Per l'altro - (1.117), inversione di marcia - i sì sono stati 172, 56 contrari e 7 astenuti. A dire sì circa una settantina per il Pd mentre per Ncd 22. Si tratta dunque di una larga maggioranza trasversale che è andata contro il parere del governo.
Si dicono, in ogni caso, soddisfatte l’ASAPS e le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, da anni in prima linea per l’introduzione del reato: ”Consideriamo questo risultato la conclusione del primo tempo di una partita difficile nella quale le nostre associazioni hanno dovuto attivare una sorta di porta a porta sugli usci della politica, che nella prima fase ha opposto non poche resistenze - Oltre ad aver inventato il termine stesso di “Omicidio Stradale”, le associazioni si sono infatti adoperate per raccogliere oltre 80mila firme a favore del ddl - Ci riserviamo una analisi di dettaglio del testo, ma ci sembra che gli elementi essenziali della nostra proposta iniziale ci siano tutti, con le dovute connessioni all’abuso di alcol, all’uso di stupefacenti e alla Omissione di soccorso. Le pene da 8 a 12 anni (fino a 18 per gli omicidi plurimi) e la revoca della patente da 15 a 30 anni, ci sembrano una risposta adeguata.
In particolare, conclude ASAPS, i tempi della revoca della licenza di guida se non sono Ergastolo della patente sono comunque sanzioni adeguatamente severe che fanno ben capire che la ricreazione sulla strada è finita. Non pensiamo certo che la legge possa da sola andare ad azzerare la mortalità sulle strade, ma sicuramente sarà fortemente dissuasiva".
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