Multe ridotte nel 2021?
Gli importi delle sanzioni previste dal Codice della strada vengono ritoccati ogni due anni in base all'inflazione: in genere crescono perché è positiva, ma nell'ultimo periodo questo dato è sceso sotto lo zero, in vista una riduzione delle multe?
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Politica e trasporti
Tagli e non rincari
Nell’ultimo biennio l’inflazione è stata negativa a causa della pandemia che ha messo in ginocchio le economie di tutto il mondo. In sé è una brutta notizia, tranne per le multe previste dal Codice della strada: il "tariffario" in teoria potrebbe scendere.
Dal 1993 gli importi delle multe vengono adeguati all'inflazione per evitare che con il passare degli anni, il loro valore scenda troppo e perdano il potere deterrente: era successo, infatti, che nel periodo d'inflazione a due cifre, a un certo punto le multe erano diventate d'importo quasi ridicolo in alcuni frangenti.
L'adeguamento per il 2021 dovrebbe tenere conto del calo dell'inflazione (-0,4%), non tantissimo, certo, ma sempre un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi 30 anni. Lo prevede l'articolo 195 del Codice della strada che al comma 3 prevede che l'entità delle multe vada “aggiornata ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'Istat, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”. Dunque, nel biennio 2021-2022 si pagherà effettivamente di meno? Difficile dirlo perché il Governo sembrerebbe intenzionato a lasciare le cose come stanno, vista la scarsa entità della riduzione. Ricordiamo infatti che nel biennio 2015-2016, molti importi delle sanzioni più diffuse (per esempio il divieto di sosta) restarono invariati: l'inflazione nel biennio precedente infatti si era fermata a un +0,5%, valore troppo basso per consentire modifiche che superassero l'arrotondamento. Certo è che, considerato il periodo, un ritocco verso il basso delle multe, anche se minimo, sarebbe una scelta apprezzata dai cittadini.
Nell’ultimo biennio l’inflazione è stata negativa a causa della pandemia che ha messo in ginocchio le economie di tutto il mondo. In sé è una brutta notizia, tranne per le multe previste dal Codice della strada: il "tariffario" in teoria potrebbe scendere.
Dal 1993 gli importi delle multe vengono adeguati all'inflazione per evitare che con il passare degli anni, il loro valore scenda troppo e perdano il potere deterrente: era successo, infatti, che nel periodo d'inflazione a due cifre, a un certo punto le multe erano diventate d'importo quasi ridicolo in alcuni frangenti.
L'adeguamento per il 2021 dovrebbe tenere conto del calo dell'inflazione (-0,4%), non tantissimo, certo, ma sempre un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi 30 anni. Lo prevede l'articolo 195 del Codice della strada che al comma 3 prevede che l'entità delle multe vada “aggiornata ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'Istat, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”. Dunque, nel biennio 2021-2022 si pagherà effettivamente di meno? Difficile dirlo perché il Governo sembrerebbe intenzionato a lasciare le cose come stanno, vista la scarsa entità della riduzione. Ricordiamo infatti che nel biennio 2015-2016, molti importi delle sanzioni più diffuse (per esempio il divieto di sosta) restarono invariati: l'inflazione nel biennio precedente infatti si era fermata a un +0,5%, valore troppo basso per consentire modifiche che superassero l'arrotondamento. Certo è che, considerato il periodo, un ritocco verso il basso delle multe, anche se minimo, sarebbe una scelta apprezzata dai cittadini.
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