Multe auto e moto: Milano è la città che paga di più
Da un’elaborazione pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, basata sui numeri forniti dal ministero degli Interni, delle Infrastrutture e dall'Istat, emerge che in Italia i Comuni incassano circa 2,8 miliardi di euro per le infrazioni sulla strada. E Milano è la città con la quota più alta per patentato
Image
Politica e trasporti
Comuni virtuosi o automobilisti insolventi?
Si sa, i Comuni hanno a disposizione un’entrata supplementare: le multe dei cittadini. Lo si sapeva (usare gli autovelox per “far cassa” è un lacostume ormai dilagante), ma ora abbiamo dei dati che confermano questi "sospetti". Nel 2013, infatti, circa 2,8 miliardi di euro sono finiti nelle casse dei Comuni attraverso le sole multe provenienti dalle contravvenzioni per violazione delle norme del Codice della strada. Il sole 24 ore, però, è andato più a fondo, stabilendo una classifica delle città più tartassate dalle multe. I primi posti sono ovviamente coperti dalle principali metropoli italiane: conduce Roma, con oltre 154 milioni di euro, seguita da Milano che si attesta a 132 milioni, e, molto lontana, Torino con 56,5 milioni di euro intascati all'anno. La classifica cambia, però, se si considera la media in euro pagata da ogni patentato per Comune. In questo caso, infatti, è Milano che passa al primo posto: ciascun patentato milanese paga mediamente 170,5 euro l'anno. Al secondo posto c'è Firenze, con 145,4 euro e, terza, Bologna (143,7 euro). Fatto curioso: all’altra capo della classifica, cioè i patentati che pagano meno all’anno, troviamo Caserta, con solo 0,6 euro l'anno in multe per patentato, mentre a Isernia la cifra è di soli 3 euro e a Taranto di 3,1 euro. Insomma, il tesoretto dei Comuni varia di molto a seconda della città: 16 Comuni incassano in media oltre i 100 euro da ogni patentato, mentre 35 guadagnano 30 (o meno) euro (circa un'infrazione all’anno). A ben vedere, però, la spiegazione di questa disparità non è tanto da ascriversi alla virtuosità di automobilisti e motociclisti, quanto nel fatto che i dati riguardano solo le multe effettivamente pagate. Dunque, se un Comune incassa poco, probabilmente è anche colpa dell'evasione, delle contestazioni e delle lungaggini burocratiche che incidono pesantemente sulla "raccolta".
Si sa, i Comuni hanno a disposizione un’entrata supplementare: le multe dei cittadini. Lo si sapeva (usare gli autovelox per “far cassa” è un lacostume ormai dilagante), ma ora abbiamo dei dati che confermano questi "sospetti". Nel 2013, infatti, circa 2,8 miliardi di euro sono finiti nelle casse dei Comuni attraverso le sole multe provenienti dalle contravvenzioni per violazione delle norme del Codice della strada. Il sole 24 ore, però, è andato più a fondo, stabilendo una classifica delle città più tartassate dalle multe. I primi posti sono ovviamente coperti dalle principali metropoli italiane: conduce Roma, con oltre 154 milioni di euro, seguita da Milano che si attesta a 132 milioni, e, molto lontana, Torino con 56,5 milioni di euro intascati all'anno. La classifica cambia, però, se si considera la media in euro pagata da ogni patentato per Comune. In questo caso, infatti, è Milano che passa al primo posto: ciascun patentato milanese paga mediamente 170,5 euro l'anno. Al secondo posto c'è Firenze, con 145,4 euro e, terza, Bologna (143,7 euro). Fatto curioso: all’altra capo della classifica, cioè i patentati che pagano meno all’anno, troviamo Caserta, con solo 0,6 euro l'anno in multe per patentato, mentre a Isernia la cifra è di soli 3 euro e a Taranto di 3,1 euro. Insomma, il tesoretto dei Comuni varia di molto a seconda della città: 16 Comuni incassano in media oltre i 100 euro da ogni patentato, mentre 35 guadagnano 30 (o meno) euro (circa un'infrazione all’anno). A ben vedere, però, la spiegazione di questa disparità non è tanto da ascriversi alla virtuosità di automobilisti e motociclisti, quanto nel fatto che i dati riguardano solo le multe effettivamente pagate. Dunque, se un Comune incassa poco, probabilmente è anche colpa dell'evasione, delle contestazioni e delle lungaggini burocratiche che incidono pesantemente sulla "raccolta".
Aggiungi un commento