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MotoGP: venerdì positivo per Rossi

Primo giorno di prove positivo per Valentino Rossi e la Ducati. Nelle prime libere il passo non è stato dei migliori, poi nella seconda sessione il Dottore è nettamente migliorato finendo 5° a sei decimi dal battistrada Pedrosa

Prime e seconde prove libere: Rossi si migliora di mezzo secondo

Se il buongiorno si vede dal mattino, la prima giornata giapponese di Rossi e la Ducati, doveva essere da archiviare. Nella fredda mattinata di venerdì sul Circuito di Motegi, infatti, il Dottore è sceso in pista “al rallentatore”, facendo registrare tempi di oltre un secondo superiori a quelli di Lorenzo e Pedrosa. Ma, se nelle prime prove libere Rossi ha concluso in decima posizione con il tempo di 1'47.786, nel pomeriggio Vale è riuscito a chiudere quinto, a sei decimi dalla pole position provvisoria di Pedrosa. Un buon risultato, soprattutto tenendo conto che davanti a lui ci sono solo i big di stagione, vale a dire Pedrosa, Lorenzo, Dovizioso e un sempre più convincente Bradl.

Una seconda parte di stagione in crescita

Se nella prima parte dell’anno le parole chiave sono state “problemi”, “difficoltà” e “incompatibilità”, da Laguna Seca in poi (ovvero dall’ufficializzazione del suo passaggio in Yamaha) qualcosa è sembrato essere cambiato e si è potuto notare qualche timido segnale di crescita. A parte l’exploit di Misano, Rossi negli ultimi appuntamenti ha fatto segnare un sensibile miglioramento dei tempi, ora non più così vicini al secondo di distacco.



Problemi con i freni?

Riguardo il weekend di Motegi, il prioblema principale sembra relativo ai freni (evidenziato anche da Dovizioso), che sulla pista giapponesi vengono davvero messi a dura prova. “Oggi è andata piuttosto bene, soprattutto nel pomeriggio perché abbiamo fatto una modifica di assetto che ci ha fatto guadagnare del “grip” in accelerazione. Sono contento soprattutto perché il distacco è contenuto: spero però di riuscire a migliorare domani e in previsione della gara, perché per ora riesco a girare bene per qualche giro, ma poi la gomma comincia a scivolare un po’ troppo. La scelta delle gomme sarà determinante per la gara: le dure e la morbida risultano molto simili qui, e in più c’è da analizzare bene i dati relativi ai dischi, perché abbiamo notato un  problema di surriscaldamento, soprattutto nella seconda parte del tracciato, dove gli spazi di frenata si allungano, le temperature superano i limiti previsti. Questa situazione non è nuova qui a Motegi e probabilmente è accentuata dalle 1000, rispetto alle 800”.
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