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MotoGP Starting Grid: Marquez prepara la festa, Dovizioso permettendo

Le MotoGP hanno girato al Chang solo in due occasioni, l'unica gara è stata vinta dal campione di Cervera. Il 93 può festeggiare il quarto titolo consecutivo con 4 gare d'anticipo. Occhio alla curva 12: la sorpresa può arrivare all'ultimo
Con MotoGP Starting Grid Guido Sassi ci porta sulla griglia della 15esima gara stagionale, l’appuntamento che può consegnare matematicamente l’ottavo titolo iridato a Marc Marquez.

La novità
Se il Chang International Circuit non è una novità in senso assoluto per la MotoGP, il fatto che a Buriram si sia corso appena una volta e che sia stata svolta una sola sessione di test rende il gran premio una discreta incognita. Michelin porterà pneumatici particolarmente resistenti al surriscaldamento, con le posteriori in mescole asimmetriche visto che il lato destro è molto sollecitato. La pioggia potrebbe tuttavia scompaginare completamente il programma e a quel punto l’incertezza aumenterebbe parecchio, quasi senza alcun riferimento per la classe regina.

Che numeri
8 titoli mondiali, 7 nelle ultime 8 stagioni, 4 consecutivi: le statistiche che Marquez si appresta a scrivere sono impressionanti, come d’altronde succede ogni volta che il 93 entra in gioco. Nelle ultime 11 gare Marc ha fatto sempre primo o secondo e potenzialmente la stagione MotoGP 2019 potrebbe diventare quella con il maggior numero di punti segnati nella storia della classe regina. Marc ormai corre contro la Storia, anche perché nel presente si fatica a trovare avversari capaci di contrastarlo, se non in singole occasioni.

La sfida
Dovizioso-Marquez, forse per l’ultima volta in stagione con qualcosa che conta sul piatto. L’anno scorso Andrea era riuscito a giocarsela fino all’ultima curva, quest’anno sarà più difficile. Bisognerà capire soprattutto che Ducati vedremo: quella in crisi con il grip di Misano o quella arrembante di Aragon? La pioggia potrebbe aggiungere suspence: se però la Ducati sul bagnato si dimostra sempre una gran moto e Dovizioso ama l’acqua, Marquez non è da meno e anzi sembra superiore nelle condizioni incerte.

Questa è storia
Lorenzo l’anno scorso fece un pauroso high side nelle seconde libere del gran premio di Thailandia. La sua Ducati lo sbalzò in frenata e il maiorchino si infortunò al polso. Un problema che andò ad aggiungersi alla frattura al piede rimediata ad Aragon e che lo mise fuori causa fino all’ultimo appuntamento stagionale di Valencia. Jorge iniziò a rilento anche i test in Honda, e il suo apprendistato con la Rc213V si interruppe nuovamente in seguito alla rottura dello scafoide patita in allenamento d’inverno. A un anno di distanza il 99 è un pilota ancora convalescente, guarito da due microfratture alle vertebre, sfiduciato da una stagione povera di risultati e ricca di incidenti e prestazioni deludenti.

Hot Spot
La pista del Chang ha un paio di punti di sorpasso “comandati”. Il tornante della 3 arriva dopo un rettilineo di quasi un chilometro: se la frenata invita all’attacco, non è semplice però combinarla con una buona percorrenza del tratto successivo. La curva 12 è invece il classico stop and go della disperazione: è l’ultima possibilità prima del traguardo, che tra l’altro è molto vicino all’uscita. L’anno scorso Dovizioso non era abbastanza vicino a Marquez per attaccarlo a dovere, ma il forlivese si aggrappò ai freni e riuscì a mettere la propria moto al fianco della Honda. Andrea andò lungo di solo un metro e a Marc bastò per incrociare, gettando sul tavolo la carta preferita dell’avversario. Marquez andò a vincere, con un allungo decisivo per la conquista del titolo.
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