MotoGP 2016, Stoner: “Suppo non mi ha mai capito, né ascoltato”
MotoGP news – Casey Stoner ha risposto ai dubbi degli appassionati da vero campione, stabilendo il miglior tempo tra i piloti Ducati durante i test di Sepang. Terminata la "tre giorni" malese, l'australiano ha deciso di togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa: “In Honda non mi hanno sfruttato a dovere"
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"Molto contento dei test con Ducati"
Nei test pre-stagionali della top class c'era in pista anche Casey Stoner, che sulla Ducati Desmosedici GP15 ha colpito tutti centrando il miglior tempo tra tutti i piloti Ducati. L'australiano ha dichiarato nel comunicato ufficiale: “Tutto sommato sono state giornate molto positive per noi, e io per primo sono sorpreso di essere riuscito a completare tre giorni di test. A livello fisico, per il momento mi sento a posto ma domani credo che risentirò della fatica! È stato un test positivo, non solo perché abbiamo lavorato bene sulla moto, ma anche perché sono riuscito subito a riprendere il ritmo.” Dopo i test Stoner è stato intervistato dai vari giornalisti e ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, in cui ha sottolineato il suo amore per la Ducati: “Io non avrei mai voluto andarmene da qui, la Ducati è dove mi ero immaginato di restare per sempre e finire la carriera. Poi le cose sono andate in un certo modo”. Stoner era passato poi in Honda, con cui ha vinto un titolo iridato e dove ha svolto per due anni il ruolo di collaudatore, ma lì qualcosa non ha funzionato: “I miei test non sembravano andare troppo bene, non usavano la mia capacità e io non ero lì solo per prendere soldi… Era un po' come se pensassero che volessi tornare a correre e creare problemi. Livio Suppo (team principal HRC, ndr) non mi ha mai capito, perché non mi ha mai ascoltato. Mi avesse ascoltato e creduto, tutto sarebbe stato facile. Invece lui pensa sempre che io cerchi chissà che, mentre l’unica cosa che volevo era aiutare”. Rivedremo Casey in una gara della MotoGP? Può essere, ma sicuramente non farà più il pilota a tempo pieno: “Quando sei in questa bolla che è la MotoGP pensi che sia l’unico mondo esistente, che la tua vita giri solo intorno a questo. Ma non è così: 18 gare, i test, gli sponsor, vivere in Europa, separarsi dalla famiglia… E intanto intorno a te senti sempre le stesse cavolate. No, per me è troppo”.
Nei test pre-stagionali della top class c'era in pista anche Casey Stoner, che sulla Ducati Desmosedici GP15 ha colpito tutti centrando il miglior tempo tra tutti i piloti Ducati. L'australiano ha dichiarato nel comunicato ufficiale: “Tutto sommato sono state giornate molto positive per noi, e io per primo sono sorpreso di essere riuscito a completare tre giorni di test. A livello fisico, per il momento mi sento a posto ma domani credo che risentirò della fatica! È stato un test positivo, non solo perché abbiamo lavorato bene sulla moto, ma anche perché sono riuscito subito a riprendere il ritmo.” Dopo i test Stoner è stato intervistato dai vari giornalisti e ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, in cui ha sottolineato il suo amore per la Ducati: “Io non avrei mai voluto andarmene da qui, la Ducati è dove mi ero immaginato di restare per sempre e finire la carriera. Poi le cose sono andate in un certo modo”. Stoner era passato poi in Honda, con cui ha vinto un titolo iridato e dove ha svolto per due anni il ruolo di collaudatore, ma lì qualcosa non ha funzionato: “I miei test non sembravano andare troppo bene, non usavano la mia capacità e io non ero lì solo per prendere soldi… Era un po' come se pensassero che volessi tornare a correre e creare problemi. Livio Suppo (team principal HRC, ndr) non mi ha mai capito, perché non mi ha mai ascoltato. Mi avesse ascoltato e creduto, tutto sarebbe stato facile. Invece lui pensa sempre che io cerchi chissà che, mentre l’unica cosa che volevo era aiutare”. Rivedremo Casey in una gara della MotoGP? Può essere, ma sicuramente non farà più il pilota a tempo pieno: “Quando sei in questa bolla che è la MotoGP pensi che sia l’unico mondo esistente, che la tua vita giri solo intorno a questo. Ma non è così: 18 gare, i test, gli sponsor, vivere in Europa, separarsi dalla famiglia… E intanto intorno a te senti sempre le stesse cavolate. No, per me è troppo”.
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