Motociclisti meno a rischio per danni da inquinamento degli automobilisti
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo 7 milioni di persone hanno perso la vita prematuramente nel 2012 a causa dell’inquinamento atmosferico che è diventato la principale causa di morte, ancor più del cancro e delle malattie cardiovascolari: a farne le spese sono soprattutto gli automobilisti
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Politica e trasporti
Più sani in moto
L’inquinamento atmosferico da PM10 è una principali cause di gravi malattie respiratorie, anzi Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo 7 milioni di persone hanno perso la vita prematuramente nel 2012 a causa dell’inquinamento atmosferico che è diventato la principale causa di morte, ancor più del cancro e delle malattie cardiovascolari. Meno chiaro è quali siano le categorie di utilizzatori della strada maggiormente esposte a questi potenziali danni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono proprio gli automobilisti i principali soggetti colpiti dall’inquinamento da polveri sottili. Un esperimento condotto dal King’s College di Londra, e ripreso da bikeitalia.it, ha messo a confronto 4 soggetti differenti sulla base del mezzo di trasporto utilizzato: un automobilista, un utente dei servizi pubblici, un pedone e un ciclista. A ciascuno di questi soggetti, dopo essere stato dotato di un dispositivo in grado di quantificare la concentrazione di agenti inquinanti, è stato richiesto di percorrere lo stesso tragitto degli altri durante la stessa condizione di traffico. Alla fine i ricercatori hanno riscontrato che i più esposti agli agenti inquinanti non sono risultati i ciclisti o i pedoni, ma proprio gli automobilisti che, trovandosi spesso in coda, finiscono per saturare l’abitacolo dell’auto con gas estremamente pericolosi che poi ristagnano all’interno dell’abitacolo. Chi va in auto è maggiormente esposto agli inquinanti del 250% rispetto a chi utilizza l’autobus, del 350% rispetto a chi si muove a piedi e di oltre il 500% rispetto a chi utilizza biciclette e motociclette. Oltretutto chi va in moto, rimane nel traffico per un periodo nettamente inferiore rispetto a un automobilista o a un ciclista, e occupa meno spazio rispetto a un automobilista. Sul fronte dello smog, purtroppo, l’Italia ha subìto recentemente una procedura d'infrazione dalla Commissione europea (avviata lo scorso luglio) per il superamento dei limiti delle polveri sottili (PM10) in 19 "zone e agglomerati" di 10 Regioni (Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Sicilia, Molise, Campania e Umbria). Entro fine ottobre l’Italia dovrà presentare un piano “di risanamento” dell’aria soddisfacente. Altrimenti il rischio è di dover pagare una pesante multa.
L’inquinamento atmosferico da PM10 è una principali cause di gravi malattie respiratorie, anzi Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo 7 milioni di persone hanno perso la vita prematuramente nel 2012 a causa dell’inquinamento atmosferico che è diventato la principale causa di morte, ancor più del cancro e delle malattie cardiovascolari. Meno chiaro è quali siano le categorie di utilizzatori della strada maggiormente esposte a questi potenziali danni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono proprio gli automobilisti i principali soggetti colpiti dall’inquinamento da polveri sottili. Un esperimento condotto dal King’s College di Londra, e ripreso da bikeitalia.it, ha messo a confronto 4 soggetti differenti sulla base del mezzo di trasporto utilizzato: un automobilista, un utente dei servizi pubblici, un pedone e un ciclista. A ciascuno di questi soggetti, dopo essere stato dotato di un dispositivo in grado di quantificare la concentrazione di agenti inquinanti, è stato richiesto di percorrere lo stesso tragitto degli altri durante la stessa condizione di traffico. Alla fine i ricercatori hanno riscontrato che i più esposti agli agenti inquinanti non sono risultati i ciclisti o i pedoni, ma proprio gli automobilisti che, trovandosi spesso in coda, finiscono per saturare l’abitacolo dell’auto con gas estremamente pericolosi che poi ristagnano all’interno dell’abitacolo. Chi va in auto è maggiormente esposto agli inquinanti del 250% rispetto a chi utilizza l’autobus, del 350% rispetto a chi si muove a piedi e di oltre il 500% rispetto a chi utilizza biciclette e motociclette. Oltretutto chi va in moto, rimane nel traffico per un periodo nettamente inferiore rispetto a un automobilista o a un ciclista, e occupa meno spazio rispetto a un automobilista. Sul fronte dello smog, purtroppo, l’Italia ha subìto recentemente una procedura d'infrazione dalla Commissione europea (avviata lo scorso luglio) per il superamento dei limiti delle polveri sottili (PM10) in 19 "zone e agglomerati" di 10 Regioni (Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Sicilia, Molise, Campania e Umbria). Entro fine ottobre l’Italia dovrà presentare un piano “di risanamento” dell’aria soddisfacente. Altrimenti il rischio è di dover pagare una pesante multa.
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mah... mi piacerebbe sapere se le auto avevano il filtro antismog del climatizzatore oppure no, e se magari viaggiavano addirittura con il finestrino giù. Secondo me, spesso il problema di chi realizza questi studi è che non ha competenze tecniche specifiche (ovvero, sa tantissimo di inquinamento, ma poco di come sono fatte le auto).
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