Moto ibrida, i problemi di Kawasaki
Prosegue il lavoro di Kawasaki sul progetto di moto ibrida che dovrebbe aiutare il marchio a mantenere la promessa fatta recentemente di "10 nuove moto elettriche o ibride entro il 2025". I brevetti si susseguono ed evidenziano le problematiche derivate dalla motorizzazione ibrida che sulle moto, per via del poco spazio a disposizione, è una sfida parecchio complicata
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Nuove sfide
Il lavoro di Kawasaki sui progetti per realizzare moto ibride prosegue. Sono ormai passati tre anni dalle prime indiscrezioni e ora la casa sembra a buon punto, a svelarlo sono i tanti brevetti trapelati in questi mesi che cercano di risolvere le varie problematiche portate da una motorizzazione di questo tipo. Del resto su una moto lo spazio è poco e far coesistere un motore termico e uno elettrico con relativo pacco batterie richiede soluzioni inedite e spesso parecchio complesse. Uno degli ultimi brevetti trapelati svela come Kawasaki abbia ovviato al problema del surriscaldamento dell'accumulatore posto sotto la sella grazie a un sistema di prese d'aria in grado di convogliare i flussi d'aria calda per poi espellerli nella zona del codino (ne parliamo qui).
Oggi invece vi mostriamo come il montaggio del motore elettrico appena dietro la bancata del motore e sopra la trasmissione a marce crei qualche problema per la sospensione posteriore. I tecnici Kawasaki sono riusciti a risolvere la difficoltà realizzando una piastra in lega pressofusa sulla parte alta del retro del motore elettrico su cui verrà montato il mono. Una scelta intelligente quanto semplice che risolve uno dei tanti problemi causati dal sistema ibrido applicato alle due ruote. Lavoro finito? Difficile dirlo, quasi certamente il progetto è ancora in evoluzione, ma se Kawasaki vorrà davvero onorare la sua promessa di 10 moto green entro il 2025, dovrà per forza presentare qualcosa già entro la fine di quest'anno. Per cui, per saperne di più non ci resterà che attendere il prossimo EICMA.
Il lavoro di Kawasaki sui progetti per realizzare moto ibride prosegue. Sono ormai passati tre anni dalle prime indiscrezioni e ora la casa sembra a buon punto, a svelarlo sono i tanti brevetti trapelati in questi mesi che cercano di risolvere le varie problematiche portate da una motorizzazione di questo tipo. Del resto su una moto lo spazio è poco e far coesistere un motore termico e uno elettrico con relativo pacco batterie richiede soluzioni inedite e spesso parecchio complesse. Uno degli ultimi brevetti trapelati svela come Kawasaki abbia ovviato al problema del surriscaldamento dell'accumulatore posto sotto la sella grazie a un sistema di prese d'aria in grado di convogliare i flussi d'aria calda per poi espellerli nella zona del codino (ne parliamo qui).
Oggi invece vi mostriamo come il montaggio del motore elettrico appena dietro la bancata del motore e sopra la trasmissione a marce crei qualche problema per la sospensione posteriore. I tecnici Kawasaki sono riusciti a risolvere la difficoltà realizzando una piastra in lega pressofusa sulla parte alta del retro del motore elettrico su cui verrà montato il mono. Una scelta intelligente quanto semplice che risolve uno dei tanti problemi causati dal sistema ibrido applicato alle due ruote. Lavoro finito? Difficile dirlo, quasi certamente il progetto è ancora in evoluzione, ma se Kawasaki vorrà davvero onorare la sua promessa di 10 moto green entro il 2025, dovrà per forza presentare qualcosa già entro la fine di quest'anno. Per cui, per saperne di più non ci resterà che attendere il prossimo EICMA.
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