Moto Guzzi V11 by Emporio Elaborazioni Meccaniche
La Cafè Racers pensata dal team romano Emporio Elaborazioni Meccaniche deriva direttamente da una massiccia V11. La sfida era ardua e per alleggerire la moto i customizzatori hanno eliminato tutto il superfluo, facendo emergere la vera protagonista: una meccanica inimitabile e affascinante
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Fuoriserie
Una "maxi" Cafe Racers
Alcune Moto Guzzi si prestano bene alle trasformazioni in chiave café racer, ne sono una prova i kit ufficiali di personalizzazione messi a punto per le V7 II. La sfida in cui si sono cimentati i ragazzi di Emporio Elaborazioni Meccaniche a Roma era più difficile, a prima vista, ma il risultato è decisamente riuscito, come potete vedere nelle foto: sono partiti da una classica V11 per arrivare a questa racer dalle forme agili e sportive.
La lunghezza della moto e il bicilindrico a V Guzzi, grosso e ingombrante, fanno della V11 una moto “difficile” da spogliare, ma come racconta la squadra di EEM: “Abbiamo creduto in ciò che si nascondeva dietro la plastica e le sue linee pesanti, per far emergere lo stile classico Guzzi e trasformarla in una vera-Racer”. Come da regola, i customizzatori di Roma hanno deciso di alleggerire la Guzzi di tutte le sue parti “inutili”, facendone emergere i raffinati componenti meccanici, trasmissione a cardano in primis. Il nuovo telaietto posteriore è più piccolo e leggero rispetto all’originale, così come il terminale, snellito e accorciato, per non ostacolare la vista della meccanica. La sella è originale Guzzi, scovata in un mercatino e risagomata per adattarla meglio alle forme essenziali della moto, mentre gli indicatori di direzione provengono addirittura da una Fiat del 1990.
All'avantreno è arrivata la forcella di una Ducati 998 e anche il serbatoio è cambiato: quello che vediamo infatti è di una Suzuki, reso però più filante. Per ovviare al problema della pompa carburante interna, di cui il serbatoio giapponese era sprovvisto, il team di EEM ha ideato un ingegnoso sistema esterno completamente nascosto.
Poi ci sono tutti i dettagli che rendono questa creazione davvero unica: il faro provienente da una Falcone Sport del 1950, sul quale è stato aggiunto un piccolo tachimetro digitale, oppure gli scarichi neri ed accorciati, che si sposano armoniosamente con lo stile della moto. La vernice bianca (come quella della V7 Special degli anni 70) invece contribuisce a rendere questa Guzzi una moto dallo stile retrò ed insieme sportivo.
Infine, come se “Moto Guzzi” non fosse già abbastanza italiano, alla creatura romana è stato dato un nome che parla da solo: “il Sorpasso”. Bellissimo!
Alcune Moto Guzzi si prestano bene alle trasformazioni in chiave café racer, ne sono una prova i kit ufficiali di personalizzazione messi a punto per le V7 II. La sfida in cui si sono cimentati i ragazzi di Emporio Elaborazioni Meccaniche a Roma era più difficile, a prima vista, ma il risultato è decisamente riuscito, come potete vedere nelle foto: sono partiti da una classica V11 per arrivare a questa racer dalle forme agili e sportive.
La lunghezza della moto e il bicilindrico a V Guzzi, grosso e ingombrante, fanno della V11 una moto “difficile” da spogliare, ma come racconta la squadra di EEM: “Abbiamo creduto in ciò che si nascondeva dietro la plastica e le sue linee pesanti, per far emergere lo stile classico Guzzi e trasformarla in una vera-Racer”. Come da regola, i customizzatori di Roma hanno deciso di alleggerire la Guzzi di tutte le sue parti “inutili”, facendone emergere i raffinati componenti meccanici, trasmissione a cardano in primis. Il nuovo telaietto posteriore è più piccolo e leggero rispetto all’originale, così come il terminale, snellito e accorciato, per non ostacolare la vista della meccanica. La sella è originale Guzzi, scovata in un mercatino e risagomata per adattarla meglio alle forme essenziali della moto, mentre gli indicatori di direzione provengono addirittura da una Fiat del 1990.
All'avantreno è arrivata la forcella di una Ducati 998 e anche il serbatoio è cambiato: quello che vediamo infatti è di una Suzuki, reso però più filante. Per ovviare al problema della pompa carburante interna, di cui il serbatoio giapponese era sprovvisto, il team di EEM ha ideato un ingegnoso sistema esterno completamente nascosto.
Poi ci sono tutti i dettagli che rendono questa creazione davvero unica: il faro provienente da una Falcone Sport del 1950, sul quale è stato aggiunto un piccolo tachimetro digitale, oppure gli scarichi neri ed accorciati, che si sposano armoniosamente con lo stile della moto. La vernice bianca (come quella della V7 Special degli anni 70) invece contribuisce a rendere questa Guzzi una moto dallo stile retrò ed insieme sportivo.
Infine, come se “Moto Guzzi” non fosse già abbastanza italiano, alla creatura romana è stato dato un nome che parla da solo: “il Sorpasso”. Bellissimo!
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