Moto Euro 4, nel 2021 ancora in vendita. Le richieste di ACEM
L’associazione dei produttori europei di motocicli chiede una deroga alla normativa che bloccherebbe la vendita degli Euro 4 a partire dal prossimo anno. La finestra si chiuderà il 31 dicembre, troppo presto per smaltire i mezzi invenduti a causa del Coronavirus
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Industria e finanza
Mercato due ruote
Constatata la grave situazione del mercato e due ruote e le tutt’altro che promettenti evoluzioni, l’ACEM (l'associazione europea dei costruttori moto) torna a chiedere una proroga per i modelli Euro 4.
Secondo le normative europee dal 1 gennaio la vendita di moto Euro 4 sarebbe vietata, salvo limitate concessioni. Il rischio è che migliaia di pezzi, fermi nei magazzini delle concessionarie, rimangano invenduti, con enormi danni per l’economia dell’intero settore. In questi mesi di lockdown, d’altra parte, il mercato delle due ruote, in Italia come in Spagna, in Francia, in Germania e, in generale, in tutta Europa, ha subito infatti una considerevole battuta d’arresto. Guardando ai soli dati di casa nostra, la situazione risulta assai grave: il mercato di aprile ha chiuso con un netto quanto atteso - 97% sullo stesso mese dell’anno scorso, mentre i primi quattro mesi del 2020 hanno segnato un - 47% su base annua. Ci sia augura che la fase 2 possa in qualche modo aiutare a recuperare, ma le perdite sono state ingenti e, di qui alla fine dell’anno, è difficile sperare di vendere tutti i modelli rimasti nei magazzini. La richiesta di ACEM è molto semplice: permettere la vendita degli Euro 4 anche per tutto il 2021.
“Con il progressivo riavvio dell'attività – ha commentato Antonio Perlot, segretario generale ACEM -, i dati per i prossimi tre mesi ci forniranno una visione più chiara dell'impatto finale del coronavirus. Tuttavia è chiaro che il 2020 sarà un anno molto difficile per il settore, con straordinarie interruzioni delle attività di produttori, concessionari e fornitori. Stiamo collaborando con le amministrazioni dell'UE e quelle nazionali per trovare una soluzione al problema dei veicoli Euro 4 in eccesso. Questo richiederà una revisione della legislazione attuale per garantire che i concessionari di tutta Europa possano riprendersi dall'effetto della crisi il più presto possibile”.
Constatata la grave situazione del mercato e due ruote e le tutt’altro che promettenti evoluzioni, l’ACEM (l'associazione europea dei costruttori moto) torna a chiedere una proroga per i modelli Euro 4.
Secondo le normative europee dal 1 gennaio la vendita di moto Euro 4 sarebbe vietata, salvo limitate concessioni. Il rischio è che migliaia di pezzi, fermi nei magazzini delle concessionarie, rimangano invenduti, con enormi danni per l’economia dell’intero settore. In questi mesi di lockdown, d’altra parte, il mercato delle due ruote, in Italia come in Spagna, in Francia, in Germania e, in generale, in tutta Europa, ha subito infatti una considerevole battuta d’arresto. Guardando ai soli dati di casa nostra, la situazione risulta assai grave: il mercato di aprile ha chiuso con un netto quanto atteso - 97% sullo stesso mese dell’anno scorso, mentre i primi quattro mesi del 2020 hanno segnato un - 47% su base annua. Ci sia augura che la fase 2 possa in qualche modo aiutare a recuperare, ma le perdite sono state ingenti e, di qui alla fine dell’anno, è difficile sperare di vendere tutti i modelli rimasti nei magazzini. La richiesta di ACEM è molto semplice: permettere la vendita degli Euro 4 anche per tutto il 2021.
“Con il progressivo riavvio dell'attività – ha commentato Antonio Perlot, segretario generale ACEM -, i dati per i prossimi tre mesi ci forniranno una visione più chiara dell'impatto finale del coronavirus. Tuttavia è chiaro che il 2020 sarà un anno molto difficile per il settore, con straordinarie interruzioni delle attività di produttori, concessionari e fornitori. Stiamo collaborando con le amministrazioni dell'UE e quelle nazionali per trovare una soluzione al problema dei veicoli Euro 4 in eccesso. Questo richiederà una revisione della legislazione attuale per garantire che i concessionari di tutta Europa possano riprendersi dall'effetto della crisi il più presto possibile”.
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