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Libretto unico, allarme dei sindacati ACI: "Brucerà 500 posti di lavoro"

Ancora in fase di valutazione da parte dei ministeri della Pubblica amministrazione e dell’Economia, il “documento unico” non piace affatto alla rappresentanza sindacale ACI, preoccupata per le conseguenze occupazionali. A rischio, secondo i sindacati, 500 posti di lavoro, ma i funzionari del Ministero smentiscono
Posti a rischio?
Il nuovo documento unico di circolazione, voluto con la riforma della pubblica amministrazione per unificare il certificato di proprietà e il vecchio libretto, è finito in queste ultime ore nel mirino della rappresentanza sindacale, secondo la quale sarebbero a rischio oltre 500 posti di lavoro. Nonostante la decisione di non fondere tra loro il pubblico registro automobilistico e la Motorizzazione - compromesso voluto al fine evitare lo spostamento di personale e le conseguenti “lotte” interne alle stesse agenzie - secondo i sindacati il decreto potrebbe condurre a serie conseguenze per i lavoratori. Il documento, spiegano “realizza l'obiettivo attraverso disposizioni che determinano una soppressione di fatto dell'archivio Pra con conseguente perdita degli oltre 500 posti di lavoro di ACI Informatica e problemi occupazionali per altre centinaia di lavoratori e lavoratrici delle altre società controllate dall'Aci e dell'indotto”. Il nuovo meccanismo proposto darebbe all’Aci il compito di gestire in quasi totale autonomia le operazioni (un passaggio di proprietà), aggiornando di conseguenza anche la banca dati della Motorizzazione ed escludendo quindi la nascita della fantomatica agenzia unica. 
Tuttavia, l’allarme è stato lanciato proprio dalla Rsu di ACI Informatica, società che realizza in house i servizi informatici Aci-Pra, in occasione del presidio organizzato davanti al ministero della Pubblica Amministrazione. Smentiscono e rassicurano i funzionari del ministero, che hanno incontrato i rappresentanti sindacali di ACI Informatica sottolineando che dal decreto non deriverà alcun problema occupazionale. 
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