Laura Cola, Budapest - Bamako Parte 1
Laura Cola è la prima donna in 14 edizioni a portare a termine la Budapest - Bamako in sella a una moto. Non è stato facile: lungo i 7mila km di percorso attraverso cinque stati africani le difficoltà non sono mancate, per esempio la guida notturna e la scarsità d’acqua che non sono uno scherzo! Ecco il suo racconto
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Parte 1
Partita da Budapest lo scorso 31 gennaio, Laura Cola ha raggiunto Freetown, nella Sierra Leone, dopo 16 giorni di pura avventura. Più di 7.000 km affrontati in solitaria ed in condizioni davvero difficoltose: la Budapest- Bamako, va ricordato, è unanimemente considerata una sfida estremamente impegnativa, sia dal punto di vista fisico che mentale. Esperta motociclista nonché insegnate di guida e più volte protagonista di Donnavventura, Laura Cola - prima donna in 14 edizioni a portare a termine la mission in sella ad una moto - ha però dimostrato ancora una volta di avere tutta la stoffa necessaria.
Certo, non è stato per nulla facile e le difficoltà non sono mancate: “Tra le peculiarità della Budapest Bamako - ci ha raccontato Laura - ci sono il dover essere totalmente autosufficienti e il dormire quasi sempre nei bivacchi previsti dall’organizzazione. Non a caso, il 90% dei partecipanti lo fa a bordo di comodi 4X4 allestiti con ogni confort, guidano in infradito e canotta e alle 5 del pomeriggio sono già al campo a bere in compagnia. È stato ben diverso per chi come me e pochi altri doveva continuamente centellinare acqua e benzina, guidare in notturna tra mille pericoli e sudare (o avere freddo come i primi giorni) sotto l’attrezzatura da moto”.
Una vera e propria impresa, la road map parla chiaro: 5 Stati Africani con una media di 12 ore e 600 km al giorno di cui l’80% in off road - a volta in piena notte - lungo tracciati inesistenti in mezzo alla savana tra bufali dormienti e sentieri sabbiosi o tra le dune del deserto.
Come spiegato da Laura, le principali sfide e le conseguenti difficoltà hanno riguardato in particolare il peso della moto - equipaggiata di tutto il necessario per attraversare il deserto -, la guida notturna e la necessità di fare i conti con acqua e benzina. “È un errore che non ti puoi permettere di fare. Se sbagli percorso, o se devi tornare indietro verifica sempre le tue risorse. Di norma 5 litri extra bastano, una sola volta, bloccati su una spiaggia abbiamo dovuto chiedere aiuto ad altri partecipanti in auto”.
Per affrontare tutto questo, Laura è montata in sella ad una Honda CRF 250 Rally, moto scelta per leggerezza, facilità e “tenacia”. Ovviamente la piccola 250 è stata allestita con tutto il necessario per la sfida. Di questo però ce ne parlerà Laura nella parte 2 del suo racconto...
Partita da Budapest lo scorso 31 gennaio, Laura Cola ha raggiunto Freetown, nella Sierra Leone, dopo 16 giorni di pura avventura. Più di 7.000 km affrontati in solitaria ed in condizioni davvero difficoltose: la Budapest- Bamako, va ricordato, è unanimemente considerata una sfida estremamente impegnativa, sia dal punto di vista fisico che mentale. Esperta motociclista nonché insegnate di guida e più volte protagonista di Donnavventura, Laura Cola - prima donna in 14 edizioni a portare a termine la mission in sella ad una moto - ha però dimostrato ancora una volta di avere tutta la stoffa necessaria.
Certo, non è stato per nulla facile e le difficoltà non sono mancate: “Tra le peculiarità della Budapest Bamako - ci ha raccontato Laura - ci sono il dover essere totalmente autosufficienti e il dormire quasi sempre nei bivacchi previsti dall’organizzazione. Non a caso, il 90% dei partecipanti lo fa a bordo di comodi 4X4 allestiti con ogni confort, guidano in infradito e canotta e alle 5 del pomeriggio sono già al campo a bere in compagnia. È stato ben diverso per chi come me e pochi altri doveva continuamente centellinare acqua e benzina, guidare in notturna tra mille pericoli e sudare (o avere freddo come i primi giorni) sotto l’attrezzatura da moto”.
Una vera e propria impresa, la road map parla chiaro: 5 Stati Africani con una media di 12 ore e 600 km al giorno di cui l’80% in off road - a volta in piena notte - lungo tracciati inesistenti in mezzo alla savana tra bufali dormienti e sentieri sabbiosi o tra le dune del deserto.
Come spiegato da Laura, le principali sfide e le conseguenti difficoltà hanno riguardato in particolare il peso della moto - equipaggiata di tutto il necessario per attraversare il deserto -, la guida notturna e la necessità di fare i conti con acqua e benzina. “È un errore che non ti puoi permettere di fare. Se sbagli percorso, o se devi tornare indietro verifica sempre le tue risorse. Di norma 5 litri extra bastano, una sola volta, bloccati su una spiaggia abbiamo dovuto chiedere aiuto ad altri partecipanti in auto”.
Per affrontare tutto questo, Laura è montata in sella ad una Honda CRF 250 Rally, moto scelta per leggerezza, facilità e “tenacia”. Ovviamente la piccola 250 è stata allestita con tutto il necessario per la sfida. Di questo però ce ne parlerà Laura nella parte 2 del suo racconto...
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