Kawasaki W 800 - Meguro, ecco la prima moto!
Dopo averne registrato il nome per l'Europa circa un annetto fa, sul web è apparsa la foto di quella che potrebbe essere la nuova Meguro, realizzata da KAwasaki su base W800. La vedremo già il prossimo anno?
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Moto
La rinascita di Meguro
Il segmento delle neo retrò è tra quelli che vanno per la maggiore. Ulteriore conferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - potrebbe arrivare guardando alla mossa di Kawasaki che, in Unione Europea e in altri mercati come quelli della Nuova Zelanda, dell’Australia, delle Filippine e degli Stati Uniti, lo scorso hanno ha registrato il nome Meguro. Per chi non lo conoscesse, Meguro fu un marchio nato nel 1937 e che per anni riuscì a piazzarsi come il secondo costruttore motociclistico in Giappone dopo la Honda. L'azienda, nei primi anni 60, venne acquistata da Kawasaki e lentamente di lei si persero le tracce. Ora però, dopo aver nuovamente registrato il nome, sembra proprio che Kawasaki abbia intenzione di resuscitare il marchio, almeno stando alla foto qui sopra.
Modello conosciuto
La due ruote fotografata infatti mostra in bella vista il marchio Meguro su serbatoio, mentre dal punto di vista della ciclistica e della meccanica, pare essere realizzata sulla base della ben nota W800. Secondo quanto riportato dalla rivista giapponese Young Machine il nome del modello dovrebbe essere K3 e anche qui la scelta appare di continuità storica. La Meguro K2, infatti, fu l'ultima moto profotta dal marchio, ormai 55 anni fa. Quello che ora resta da capire e se Kawasaki utilizzerà il marchio Meguro per realizzare una famiglia di moto "neo retrò", oppure il brand Meguro prenderà vita diventando una costola parallela della casa di Akashi. Entrambe le ipotesi sono possibili, a maggior ragione oggi visto che la ristrutturazione di Kawasaki Heavy Industries ha preteso la "fuoriuscita" della divisione "motorcycles" dal cappello del colosso giapponese (clicca qui per la news). Una scelta che come è stato spiegato da Kawasaki è stata fatta per razionalizzare l'azienda (e contenere le perdite, visto il "periodaccio" passato dal settore a causa della pandemia) e che dovrebbe permettere alla divisione moto di avere una maggiore libertà operativa. Per saperne di più non ci resta che attendere i prissimi mesi, qualche notizia in più sembra essere in arrivo...
Il segmento delle neo retrò è tra quelli che vanno per la maggiore. Ulteriore conferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - potrebbe arrivare guardando alla mossa di Kawasaki che, in Unione Europea e in altri mercati come quelli della Nuova Zelanda, dell’Australia, delle Filippine e degli Stati Uniti, lo scorso hanno ha registrato il nome Meguro. Per chi non lo conoscesse, Meguro fu un marchio nato nel 1937 e che per anni riuscì a piazzarsi come il secondo costruttore motociclistico in Giappone dopo la Honda. L'azienda, nei primi anni 60, venne acquistata da Kawasaki e lentamente di lei si persero le tracce. Ora però, dopo aver nuovamente registrato il nome, sembra proprio che Kawasaki abbia intenzione di resuscitare il marchio, almeno stando alla foto qui sopra.
Modello conosciuto
La due ruote fotografata infatti mostra in bella vista il marchio Meguro su serbatoio, mentre dal punto di vista della ciclistica e della meccanica, pare essere realizzata sulla base della ben nota W800. Secondo quanto riportato dalla rivista giapponese Young Machine il nome del modello dovrebbe essere K3 e anche qui la scelta appare di continuità storica. La Meguro K2, infatti, fu l'ultima moto profotta dal marchio, ormai 55 anni fa. Quello che ora resta da capire e se Kawasaki utilizzerà il marchio Meguro per realizzare una famiglia di moto "neo retrò", oppure il brand Meguro prenderà vita diventando una costola parallela della casa di Akashi. Entrambe le ipotesi sono possibili, a maggior ragione oggi visto che la ristrutturazione di Kawasaki Heavy Industries ha preteso la "fuoriuscita" della divisione "motorcycles" dal cappello del colosso giapponese (clicca qui per la news). Una scelta che come è stato spiegato da Kawasaki è stata fatta per razionalizzare l'azienda (e contenere le perdite, visto il "periodaccio" passato dal settore a causa della pandemia) e che dovrebbe permettere alla divisione moto di avere una maggiore libertà operativa. Per saperne di più non ci resta che attendere i prissimi mesi, qualche notizia in più sembra essere in arrivo...
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