Kawasaki, moto "scorporate" dalla casa madre
Alla base della decisione ci sono anche le recenti perdite economiche dovute alla pandemia, oltre a una necessità di riorganizzazione delle procedure decisionali. Secondo quanto si apprende non dovrebbero esserci ulteriori conseguenze: esclusa la vendita si punterà sulle alleanze
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Industria e finanza
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Nel 2021 la divisione moto di Kawasaki sarà scorporata dalla casa madre Kawasaki Heavy Industries (KHI). Il colosso giapponese ha deciso di scorporare la sua attività su moto e motori come parte di una più grande ristrutturazione aziendale. Oltre alla divisione moto, anche la divisione veicoli (tra cui i treni) verrà estromessa dalla casa madre in una logica di separazione di tutte le attività che si rivolgono ai clienti finali con prodotti realizzati in serie. Una riorganizzazione che ha come scopo principale quello di abbreviare in modo significativo i processi decisionali e, soprattutto, di migliorare la situazione finanziaria complessiva del gruppo. Le vendite di motociclette nel sud-est asiatico, infatti, sono crollate a causa della pandemia di coronavirus, si prevede una perdita di circa 47 milioni di dollari, solo per la divisione moto e ciò ha reso il settore delle due ruote una delle divisioni meno performanti del gruppo, assieme al settore aerospaziale. Nel complesso di Kawasaki Heavy Industries, il comparto moto rappresenta una piccolissima fetta della torta, ciononostante, la decisione di dividerla dal core principale si è fatta necessaria in questo lungo periodo di crisi. La decisione, pur scongiurando una vendita, andrà a modificare in maniera sostanziale il modus operandi della divisione, tra gli obiettivi anche quello di aprire in maniera più netta alla cooperazione con altri costruttori per la realizzazione di componenti specifici, sistemi di sicurezza e anche in previsione di un debutto nel settore elettrico.
Nel 2021 la divisione moto di Kawasaki sarà scorporata dalla casa madre Kawasaki Heavy Industries (KHI). Il colosso giapponese ha deciso di scorporare la sua attività su moto e motori come parte di una più grande ristrutturazione aziendale. Oltre alla divisione moto, anche la divisione veicoli (tra cui i treni) verrà estromessa dalla casa madre in una logica di separazione di tutte le attività che si rivolgono ai clienti finali con prodotti realizzati in serie. Una riorganizzazione che ha come scopo principale quello di abbreviare in modo significativo i processi decisionali e, soprattutto, di migliorare la situazione finanziaria complessiva del gruppo. Le vendite di motociclette nel sud-est asiatico, infatti, sono crollate a causa della pandemia di coronavirus, si prevede una perdita di circa 47 milioni di dollari, solo per la divisione moto e ciò ha reso il settore delle due ruote una delle divisioni meno performanti del gruppo, assieme al settore aerospaziale. Nel complesso di Kawasaki Heavy Industries, il comparto moto rappresenta una piccolissima fetta della torta, ciononostante, la decisione di dividerla dal core principale si è fatta necessaria in questo lungo periodo di crisi. La decisione, pur scongiurando una vendita, andrà a modificare in maniera sostanziale il modus operandi della divisione, tra gli obiettivi anche quello di aprire in maniera più netta alla cooperazione con altri costruttori per la realizzazione di componenti specifici, sistemi di sicurezza e anche in previsione di un debutto nel settore elettrico.
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