Kawasaki, depositato in nome "Meguro"
Guardando al successo delle neo retrò, Kawasaki aggiunge carne al fuoco. La Casa di Akashi ha recentemente depositato un nome che, almeno ai più nostalgici, dovrebbe suggerire qualcosa. La “Meguro” potrebbe essere un nuovo modello in arrivo o, ancora meglio, un’intera famiglia dedicata a chi ama il vintage
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Neo retrò
Il segmento delle neo retrò è tra quelli che vanno per la maggiore. Ulteriore conferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - potrebbe arrivare guardando alla mossa di Kawasaki che, in Unione Europea e in altri mercati come quelli della Nuova Zelanda, dell’Australia, delle Filippine e degli Stati Uniti, ha di recente registrato la licenza del nome Meguro.
Meguro, il cui nome è preso in prestito da un quartiere di Tokyo, era anche quello di un marchio - la Meguro Manufacturing Company - che aveva acquisito le tecnologie Harley-Davidson negli anni trenta sfruttando la difficile situazione economica negli Stati Uniti. Negli anni Cinquanta iniziò a produrre moto “ispirate” a quelle della BSA inglese e ad altri modelli europei, diventando così la seconda fabbrica di moto in tutto il Giappone, appena dietro a Honda. Nel 1964, il marchio fu rilevato da Kawasaki che, grazie alle tecnologie acquisite, lanciò l’anno successivo la Kawasaki W1, capostipite dall’aspetto british della fortunata serie W e oggi antesignana, si potrebbe dire, della nuova W800. Manca la certezza, ma i dubbi a riguardo sono molto pochi: come Triumph, Honda, Suzuki, Yamaha (e molte altre a dire il vero), anche Kawasaki spinge - tanto - sul segmento classico, o meglio, su quello delle “neo retrò”. Certo, l’ipotetica Meguro non sarebbe la prima prodotta ad Akashi, basti pensare alle varie Z900RS e Z900RS Cafe o alle recentissime W800 e W800 Street Cafe appena presentate, la cui ispirazione è chiaramente e volutamente ai modelli che furono. Tuttavia, non è azzardato ipotizzare l’arrivo più che di un nuovo modello, di una nuova famiglia esclusivamente dedicata agli appassionati del vintage. Staremo a vedere…
Meguro, il cui nome è preso in prestito da un quartiere di Tokyo, era anche quello di un marchio - la Meguro Manufacturing Company - che aveva acquisito le tecnologie Harley-Davidson negli anni trenta sfruttando la difficile situazione economica negli Stati Uniti. Negli anni Cinquanta iniziò a produrre moto “ispirate” a quelle della BSA inglese e ad altri modelli europei, diventando così la seconda fabbrica di moto in tutto il Giappone, appena dietro a Honda. Nel 1964, il marchio fu rilevato da Kawasaki che, grazie alle tecnologie acquisite, lanciò l’anno successivo la Kawasaki W1, capostipite dall’aspetto british della fortunata serie W e oggi antesignana, si potrebbe dire, della nuova W800. Manca la certezza, ma i dubbi a riguardo sono molto pochi: come Triumph, Honda, Suzuki, Yamaha (e molte altre a dire il vero), anche Kawasaki spinge - tanto - sul segmento classico, o meglio, su quello delle “neo retrò”. Certo, l’ipotetica Meguro non sarebbe la prima prodotta ad Akashi, basti pensare alle varie Z900RS e Z900RS Cafe o alle recentissime W800 e W800 Street Cafe appena presentate, la cui ispirazione è chiaramente e volutamente ai modelli che furono. Tuttavia, non è azzardato ipotizzare l’arrivo più che di un nuovo modello, di una nuova famiglia esclusivamente dedicata agli appassionati del vintage. Staremo a vedere…
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