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Ionity, prezzi più salati per la ricarica di veicoli elettrici

Brutte notizie per i possessori di auto elettriche. Il nuovo listino prezzi diffuso da Ionity -  Joint venture siglata tra BMW, Daimler, Ford e Volkswagen Group - si basa su un prezzo per chilowattora (decisamente salato) anziché su un prezzo unitario per ricarica. Una strategia per avvantaggiare i costruttori partner?
Aumento costi di ricarica
Joint venture siglata tra BMW, Daimler, Ford e Volkswagen Group per costruire una rete europea di stazioni di ricarica ad alta potenza, Ionity ha annunciato l’arrivo di un nuovo listino prezzi con cifre, purtroppo, in aumento.
Precedentemente, lo ricordiamo, Ionity metteva a disposizione le proprie colonnine di ricarica rapida - circa 200 stazioni di ricarica con oltre 860 punti di ricarica in 20 paesi - al prezzo fisso 8 euro a ricarica. Un prezzo fisso che prescindeva dalla quantità di elettricità utilizzata dal cliente. Come accennato sopra, le cose sono però cambiate: la stessa Ionity ha annunciato infatti un cambio delle proprie politiche, presentando un nuovo listino prezzi per le ricariche ultra veloci al costo di 0,79 euro a kWh ricaricato. Prendendo ad esempio la dimensione della batteria più piccola in una Tesla Model 3, che è di 54 kWh, l’aumento si traduce in un costo di ricarica di ben 42,66 euro, 5 volte tanto rispetto agli 8 euro ‘flat’ di prima.
Ma c’è di più: l’aumento annunciato da Ionity è stato infatti accompagnato da un secondo annuncio fatto questa volta dai singoli partner che, al contrario, hanno promesso tariffe decisamente più vantaggiose riservate ai propri clienti.  Mercedes, per esempio,  è intervenuta ufficialmente dopo l'annuncio specificando che i propri clienti potranno accedere ad un prezzo ridotto di 0,29 euro a kWh, mentre Audi ha promesso tariffe di 0,33 euro a kWh. Detto ciò è semplice intuire il carattere “commerciale” della strategia Ionity: costruire nuove stazioni di ricarica tecnicamente pubbliche - cioè accessibili a qualsiasi cliente - ma fondamentalmente “riservate” - considerando i cosi esorbitanti di quasi 80 centesimi al kWh - ai produttori partner.
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