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Juan Martinez, Ducati MotoGP: Rossi aveva una grande potere

Juan Martinez, ingegnere di pista di Nicky Hayden, ha parlato dell'evoluzione della Ducati Desmosedici e dei motivi per cui non è ancora competitiva. "Colpa" degli pneumatici, ma anche dello sviluppo voluto da Valentino Rossi

Parla il tecnico

Juan Martinez è l'ingegnere di pista di Nicky Hayden, da diversi anni uomo Ducati e punto di riferimento della squadra bolognese. Juan ha lavorato prima nel trial, come tecnico dei campioni Doug Lampkin e Toni Bou, poi anche nella Dakar con la "pilotessa" Laia Sanz. Recentemente ha anche aperto, insieme ad un socio un'officina di elaborazioni moto ed è distributore per la Spagna delle sospensioni Öhlins. Juan, intervistato da motocuatro.com ha parlato dell'evoluzione attuale della Desmosedici: "Finora abbiamo lavorato soprattutto sul bilanciamento del peso sulla moto, dobbiamo centralizzare le masse il più possibile per avere meno inerzia e un comportamento più neutro che risparmi anche gli pneumatici. Negli ultimi due anni abbiamo dato la priorità di sviluppo a Valentino Rossi ma quest'anno abbiamo diviso il lavoro per provare a crescere più velocemente ascoltando sia Dovi che Nicky. La cosa positiva è che i loro stili di guida si assomigliano e questo ci aiuta a sviluppare i componenti per entrambi." 

Valentino aveva una grande forza

Ducati è passata al telaio a doppio trave per volere di Valentino, una scelta che non ha portato i frutti sperati e che Juan identifica come una conseguenza del grande potere che ha Rossi: "Il tipo di lavoro che abbiamo iniziato quest'anno è differente, con un pilota come Valentino, che ha una grande forza persuasiva per tutte le marche, si è arrivati a prendere decisioni che spesso non erano in linea con la filosofia del marchio. Si è seguito molto il suo criterio di valutazione così abbiamo avuto un cambio radicale della moto, abbandonando il telaio monoscocca e si è ripartiti di nuovo con un concetto finora inedito per Ducati. Contiamo poi che nel mentre è cambiata la cilindrata e abbiamo dovuto far combaciare molte cose, fino ad arrivare alla versione definitiva che è quella che stiamo utilizzando ora. Ovviamente non siamo contenti dei risultati ottenuti e tutti i cambiamenti fatti finora non hanno ripagato il grosso lavoro che c'è dietro. Quando si decide di fare cambi radicali, come il nostro, c'è bisogno di fare esperienza, tutti sanno che ci vogliono anni di sviluppo." 

"Vorrei le gomme per Ducati"

Sulla monogomma, Juan è chiaro: ci vorrebbero pneumatici specifici per ogni moto e non uno solo al quale le squadre devono adattarsi modificando i mezzi: "Le gomme sono le stesse dello scorso anno, alla fine il fabbricante fa in modo che non abbiano cedimenti strutturali ma il fatto di avere un monomarca non sviluppa le gomme attraverso un percorso di competizione. Credo che la squadra che ha avuto più bisogno di adattarsi alle Bridgestone sia stata la Honda ma appena ci sono riusciti è diventato un campionato a senso unico. Mi piacerebbe che ogni casa avesse i suoi pneumatici e che noi avessimo quelli specifici Ducati."
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