Imprese impossibili in Islanda: con una Suzuki Van Van 125 oltre 16 mila km percorsi!
Chi dice che per viaggiare servono cilindrate e potenze da Superbike? Weronika Kwapisz, una giovane viaggiatrice polacca, ha percorso le strade islandesi in sella alla sua Suzuki Van Van 125. Il racconto e le foto
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Chi va piano va lontano!
Negli ultimi anni – le classifiche di vendite lo confermano – le moto più apprezzate per viaggiare sono quelle dalla cilindrata "abbondante", maxienduro in primis. C’è anche chi, però, preferisce stare leggero. È il caso di Weronika Kwapisz, una ragazza polacca che ama viaggiare in moto. La sua precedente esperienza è un viaggio di quasi 20 mila km in America in sella ad una Bonneville. Per girare l’Islanda, però, ha preferito un mezzo più piccolo, una Suzuki Van Van 125. Con questa tranquilla monocilindrica ha percorso oltre 10.000 miglia, l’equivalente di circa 16.000 km. Partendo lo scorso 6 luglio dalla Polonia, ha attraversato in solitudine Germania, Danimarca, Islanda e Isole Faroe, un arcipelago dell’Atlantico. Il suo racconto (presente in forma completa sul blog themotolady.com) può essere riassunto in questo estratto: “Quando arrivi in Islanda ti chiedi se sei atterrato su Marte o sulla Luna. È difficile credere che tu sia ancora sulla Terra. Ho sentito parlare molto di questo paese, ma niente mi poteva preparare a ciò che ho dovuto affrontare in questa terra. Nella prima ora di guida ho congelato come l'inferno. Era come se qualcuno stesse mettendo aghi nelle mie mani nude… Ma quando si è in sella qui, vedete il nuovo panorama e dimenticate tutto il resto. Beh, fino a quando il vento non cerca di soffiarti via dalla moto. In Islanda la gente dice che, se non ti piace tempo, devi aspettare un'ora e cambierà. Io sono stata anche sfortunata, perché mi ha colpito la più fredda estate degli ultimi 30 anni. Tremavo dal freddo durante la notte nella mia tenda anche se il mio sacco a pelo è realizzato per affrontare per il freddo polare… I panorami, però, erano incredibili! Fiordi, oceano, vulcani con neve sulla cima, ghiacciai così vicini alle strade ... e l'erba così verde che gli organizzatori di Wimbledon dovrebbero prendere spunto… Ma di tutto questo non mi pento. Ne valeva la pena di vedere l’Islanda, in particolare in sella ad una moto. È uno degli ultimi posti al mondo dove la natura vince contro gli esseri umani. L’Islanda è così selvaggia e disabitata che ci si può sentire come un vero easy rider ... e ne vale davvero la pena!”.
Negli ultimi anni – le classifiche di vendite lo confermano – le moto più apprezzate per viaggiare sono quelle dalla cilindrata "abbondante", maxienduro in primis. C’è anche chi, però, preferisce stare leggero. È il caso di Weronika Kwapisz, una ragazza polacca che ama viaggiare in moto. La sua precedente esperienza è un viaggio di quasi 20 mila km in America in sella ad una Bonneville. Per girare l’Islanda, però, ha preferito un mezzo più piccolo, una Suzuki Van Van 125. Con questa tranquilla monocilindrica ha percorso oltre 10.000 miglia, l’equivalente di circa 16.000 km. Partendo lo scorso 6 luglio dalla Polonia, ha attraversato in solitudine Germania, Danimarca, Islanda e Isole Faroe, un arcipelago dell’Atlantico. Il suo racconto (presente in forma completa sul blog themotolady.com) può essere riassunto in questo estratto: “Quando arrivi in Islanda ti chiedi se sei atterrato su Marte o sulla Luna. È difficile credere che tu sia ancora sulla Terra. Ho sentito parlare molto di questo paese, ma niente mi poteva preparare a ciò che ho dovuto affrontare in questa terra. Nella prima ora di guida ho congelato come l'inferno. Era come se qualcuno stesse mettendo aghi nelle mie mani nude… Ma quando si è in sella qui, vedete il nuovo panorama e dimenticate tutto il resto. Beh, fino a quando il vento non cerca di soffiarti via dalla moto. In Islanda la gente dice che, se non ti piace tempo, devi aspettare un'ora e cambierà. Io sono stata anche sfortunata, perché mi ha colpito la più fredda estate degli ultimi 30 anni. Tremavo dal freddo durante la notte nella mia tenda anche se il mio sacco a pelo è realizzato per affrontare per il freddo polare… I panorami, però, erano incredibili! Fiordi, oceano, vulcani con neve sulla cima, ghiacciai così vicini alle strade ... e l'erba così verde che gli organizzatori di Wimbledon dovrebbero prendere spunto… Ma di tutto questo non mi pento. Ne valeva la pena di vedere l’Islanda, in particolare in sella ad una moto. È uno degli ultimi posti al mondo dove la natura vince contro gli esseri umani. L’Islanda è così selvaggia e disabitata che ci si può sentire come un vero easy rider ... e ne vale davvero la pena!”.
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