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Honda, la moto a idrogeno è tutt'altro che un miraggio

Inaugurare almeno 160 stazioni di rifornimento e immatricolare entro il 2020 fino a 40.000 nuovi veicoli a idrogeno. Supportata da Nissan e Toyota, Honda - già alle prese con nuove soluzioni per la sua moto alimentata a H2 - ha grandi piani per il futuro Green a zero emissioni
Moto a idrogeno
Honda continua ed anzi aumenta il proprio impegno nella progettazione della fantomatica moto a idrogeno. Di “bozzetti” in tale senso ne abbiamo tra le mani già dal 2018 e la recente dichiarazione fatta dalla casa giapponese circa la propria volontà di aumentare in modo massiccio l’uso di idrogeno come carburante del futuro non fa che confermarne i piani. L’idea  - almeno secondo Honda - sarebbe quella di inaugurare almeno 160 nuove stazioni di rifornimento in Giappone (là non sono tanto rare come in Europa) ed immatricolare - entro il 2020 - bel 40.000 veicoli a idrogeno. Un piano decisamente ambizioso, per lo svolgimento del quale Honda sarebbe supportata tra gli altri anche da Toyota e Nissan, colossi con cui già lo scorso anno erano stati stretti accordi in tal senso. Dati i progetti, la tecnologia va quindi evolvendosi e migliorandosi: le immagini dei bozzetti visti nel 2018 evidenziavano infatti un modello in stile streetfighter con telaio perimetrale, trasmissione a cardano e monoammortizzatore posteriore con , sotto la sella, la cella a combustibile necessaria a convertire l’idrogeno in elettricità e, quindi, a tenere in carica le batterie che alimentano il motore elettrico. Cuore della moto forse ancor più del motore, la cella di cui sopra - ecco la novità - sarebbe stata ulteriormente rivista dai progettisti Honda alla ricerca di una maggiore efficienza. Nel dettaglio, sarebbe stato completamente rivisto il sistema di aspirazione dell’aria che, cominciando già a livello della forcella sotto la piastra di sterzo, sarebbe ora in grado di deviare lateralmente le particelle di polvere ed evitando quindi che possano finire all’interno della cella. Parallelamente, l’aria necessaria al raffreddamento della cella stessa, verrebbe prelevata lateralmente e convogliata attraverso una ventola.  Soluzioni utili a rendere una tecnologia già di per sé a emissioni zero - dallo scarico dei veicoli a idrogeno esce solo vapore acqueo - ancora più efficiente. Certo, rimane il problema della produzione dell’idrogeno, che può avvenire in diverse modalità con la più sostenibile per l’ambiente rappresentata dalla tecnologia a elettrolisi che trasforma l’H2O, cioè l’acqua, in H2 sfruttando l’energia proveniente da fonti rinnovabili.  
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