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Harley-Davidson: dazi al 56%, anche per le moto prodotte in Thailandia


Frutto della guerra commerciale cominciata nel 2018, la tassazione sulle Harley-Davidson importate in Europa dovrebbe salire tra pochi mesi al 56%. Nessuna “deroga” (o scappatoia) per i modelli assemblati in Thailandia che saranno considerati come prodotti made in USA
H-D, su le tasse, si alzano i prezzi
Benché assemblate in Thailandia, le Harley-Davidson importate in Europa saranno soggette agli stessi dazi previsti per quelle made in USA. Questo, in sintesi, il risultato della guerra commerciale tra USA e Bruxelles, innescata durante la presidenza Trump che ha portato all’aumento dal 25% al 31% della tassa di importazione sulle moto. Tassa destinata a crescere ulteriormente fino al 56% a partire dal 1 giugno 2021.
L’Unione Europea si aspettava che i produttori americani - in questo caso H-D - tentassero di “aggirare” la questione dazi progettando e costruendo le moto negli USA, per poi inviarle in paesi al di fuori degli USA per effettuare altre operazioni - magari l’assemblaggio finale - ed esportare così il prodotto finito in Europa, aggirando la tassazione. Cosa che non potrà essere fatta: in base a quanto trapela dal commissario agli Affari Economici UE, le Harley-Davidson prodotte negli stabilimenti thailandesi approderanno in Europa come merce USA e saranno pertanto soggette alla tassazione prevista per tali beni che come accennato, passerà dal 1 giugno di quest’anno al 56%. Un durissimo colpo per Harley-Davidson che in Europa ha il suo secondo mercato. “Questa è una situazione senza precedenti e sottolinea i danni reali di una guerra commerciale intentata contro i nostri azionisti su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha dichiarato in proposito Jochen Zeitz,  CEO e presidente di H-D. "L'imposizione di una tariffa di importazione su tutte le moto Harley-Davidson va contro ogni nozione di libero scambio e - ha aggiunto Zeitz - se ulteriormente implementate, tali tariffe rappresenteranno un’enorme svantaggio competitivo contro i nostri prodotti, a tutto vantaggio di quelli dei nostri concorrenti europei”
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