Giro E, il Giro d’Italia... elettrizzante
La seconda edizione della Corsa Rosa riservata alle e-bike promette maggiore interesse grazie alla partecipazione di più team, compresi quelli riservati alle donne, ad ex campioni e ai cicloamatori. In gara eRoad differenti per tecnologia su percorsi più corti rispetto ai big del pedale, ma con passaggi suggestivi come il Mortirolo. La gara è a squadre e vince chi conquista più punti
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Green Planet
La sfida per la maglia viola
Parte il 12 maggio da Usella, località della Valle del Bisenzio in Toscana, la seconda edizione del Giro E, il Giro d’Italia in sella alle biciclette a pedalata assistita. Un evento che promette maggiori emozioni rispetto al 2018, quando al via c’erano cinque squadre con due corridori con le eRoad di Pinarello, la Nytro. Un gruppo che quest’anno si allarga a 10 team da sei atleti, di cui un capitano, che pedalano con cicli di più costruttori. Un’opportunità per vedere a confronto e-bike con diverse tecnologie, come i due kit “invisibili” di Pinarello (Fazua Evation) ed E-Powers, il sistema Ebikemotion X35 a trazione posteriore della nuova Colnago E64, la De Rosa E-Bike con unità centrale Bafang M 800 o la Olmo motorizzata con il Polini E-P3. A rendere più avvincente la sfida saranno pure le squadre “speciali”, come la Kilokal-Selle Smp costituita da cicliste donne e l’Agenzia Nazionale del Turismo con soli ospiti stranieri. Altri team particolari sono la Milano Cortina 2026, formata da ex campioni olimpionici addetti a promuovere la candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2026, e il Bike For Dream costituita da cicloamatori iscritti attraverso un meccanismo di prenotazione online per una o più tappe. Per tutti ci sono da affrontare le strade della Corsa Rosa, seppur in forma ridotta. Le tappe sono 18 (sono escluse le tre cronometro) con partenza diversa dalla competizione dei professionisti per renderle più brevi (le distanze sono intorno ai 100 km, con la tappa più lunga che arriva a 162 km) e per evitare qualche ascesa di troppo, anche se rimangono alcune salite mitiche e “impossibili” come il Passo del Mortirolo, 12 km con pendenza media del 10,9% e con rampe al 18%. Rimangono invariati gli arrivi, scelta voluta sia per dare visibilità al Giro E, sia per consentire agli atleti di vivere l’emozione del successivo arrivo dei campioni del pedale. La sfida elettrica si concluderà il 1 giugno a Croce d’Aune, un giorno prima della kermesse competitiva che avrà l’atto finale con la cronometro di Verona. A cambiare è pure il regolamento che determina la classifica: a vincere non sarà il ciclista con il minore tempo complessivo, ma il team che avrà ottenuto più punti. Per racimolarli ci sono le volate riservate ai capitani delle squadre e le prove speciali, come i tratti dove si deve pedalare il più velocemente possibile o quelli dove è d’obbligo tenere la velocità media imposta dall’organizzazione. Oltre alla maglia viola riservata al leader della Classifica Generale e a quella verde assegnata alla squadra più giovane, da conquistare ci sono pure la maglia arancione per la Classifica Prova Regolarità e rossa per Classifica Sprint.
Parte il 12 maggio da Usella, località della Valle del Bisenzio in Toscana, la seconda edizione del Giro E, il Giro d’Italia in sella alle biciclette a pedalata assistita. Un evento che promette maggiori emozioni rispetto al 2018, quando al via c’erano cinque squadre con due corridori con le eRoad di Pinarello, la Nytro. Un gruppo che quest’anno si allarga a 10 team da sei atleti, di cui un capitano, che pedalano con cicli di più costruttori. Un’opportunità per vedere a confronto e-bike con diverse tecnologie, come i due kit “invisibili” di Pinarello (Fazua Evation) ed E-Powers, il sistema Ebikemotion X35 a trazione posteriore della nuova Colnago E64, la De Rosa E-Bike con unità centrale Bafang M 800 o la Olmo motorizzata con il Polini E-P3. A rendere più avvincente la sfida saranno pure le squadre “speciali”, come la Kilokal-Selle Smp costituita da cicliste donne e l’Agenzia Nazionale del Turismo con soli ospiti stranieri. Altri team particolari sono la Milano Cortina 2026, formata da ex campioni olimpionici addetti a promuovere la candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2026, e il Bike For Dream costituita da cicloamatori iscritti attraverso un meccanismo di prenotazione online per una o più tappe. Per tutti ci sono da affrontare le strade della Corsa Rosa, seppur in forma ridotta. Le tappe sono 18 (sono escluse le tre cronometro) con partenza diversa dalla competizione dei professionisti per renderle più brevi (le distanze sono intorno ai 100 km, con la tappa più lunga che arriva a 162 km) e per evitare qualche ascesa di troppo, anche se rimangono alcune salite mitiche e “impossibili” come il Passo del Mortirolo, 12 km con pendenza media del 10,9% e con rampe al 18%. Rimangono invariati gli arrivi, scelta voluta sia per dare visibilità al Giro E, sia per consentire agli atleti di vivere l’emozione del successivo arrivo dei campioni del pedale. La sfida elettrica si concluderà il 1 giugno a Croce d’Aune, un giorno prima della kermesse competitiva che avrà l’atto finale con la cronometro di Verona. A cambiare è pure il regolamento che determina la classifica: a vincere non sarà il ciclista con il minore tempo complessivo, ma il team che avrà ottenuto più punti. Per racimolarli ci sono le volate riservate ai capitani delle squadre e le prove speciali, come i tratti dove si deve pedalare il più velocemente possibile o quelli dove è d’obbligo tenere la velocità media imposta dall’organizzazione. Oltre alla maglia viola riservata al leader della Classifica Generale e a quella verde assegnata alla squadra più giovane, da conquistare ci sono pure la maglia arancione per la Classifica Prova Regolarità e rossa per Classifica Sprint.
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