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Francia: autovelox nascosti su auto affidate a privati

La auto-autovelox francesi saranno affidate a società private che le porteranno su strada a caccia di multe. I veicoli sono dotati di tutto il necessario per le rilevazioni, ma sprovvisti di segnali che ne indichino il reale “scopo”. L’intento, assicura il governo, è quello di rendere le strade più sicure, ma molti ne dubitano
Francia, autovelox privati
I "cugini" francesi dovranno guardarsi da nuovi "nemici" sulle loro strade: sono infatti da poco operative auto "civetta" irriconoscibili, dotate di sistemi autovelox in grado di pizzicare quanti non rispettano i limiti di velocità. La novità è che questi mezzi saranno affidati a società private, per ora sono operative cinque Peugeot 308 in Normandia, ma entro l’estate saliranno a 26 e poi nel 2019 saranno 383 le auto-autovelox circolanti in tutta la nazione, pronte a “mietere vittime” - o salvare vite umane a seconda dei punti di vista - ad un ritmo decisamente più serrato di prima. Questi “autovelox mobili” circoleranno sulle strade per almeno 6 ore al giorno, molto di più rispetto alla vecchia media di solo un’ora al dì garantita dalle forze di polizia. I veicoli, equipaggiati con sensori e telecamere incorporate, dispongono di tutto il necessario per rilevare eventuali eccessi di velocità in completo anonimato. Le auto-radar, rimanendo comunque proprietà dello Stato, saranno gradualmente “prestate” alle società che si occuperanno delle rilevazioni.
Il sospetto di molti è che lo Stato sia soprattutto a caccia di multe, ma il delegato interministeriale per la sicurezza stradale, Emmanuel Barbe, ha assicurato che “non ci sarà alcuna retribuzione in base al numero di rilevamenti effettuati. Paghiamo le compagnie - ha spiegato - solo per guidare sulle rotte pianificate dallo Stato. La remunerazione si basa esclusivamente sul numero di chilometri da coprire in un dato mese". E se la compagnia dovesse fare più ore di quelle richieste, "pagherà una pesante penalità. L’obiettivo non è fare soldi”.
Il progetto rimane però controverso e in moltissimi si sono detti contrari alla sua attuazione. Secondo l'associazione "40 millions d'automobilistes", si tratterebbe di una privatizzazione degli autovelox voluta con l’unico obiettivo di “rimpinguare le casse dello Stato” (noi italiani ne sappiamo qualcosa...) e la Driver Defense League ha già dalla sua parte più di 427.000 firme per una petizione lanciata contro questa iniziativa.
 
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