Yamaha, finisce un'era: addio R1. Arriva la nuova R9?
Yamaha non investirà sullo sviluppo di R1 e R1M, si chiude così un glorioso capitolo per le sportive di Iwata, che comunque resteranno in versione non omologata per uso stradale
Quella dello scorso mercoledì 21 febbraio potrebbe passare alla storia come una data cruciale e al contempo "nefasta" per i fan della Casa dei tre diapason. I primi indizi sono arrivati in concomitanza dal Regno Unito, dove un portavoce di Yamaha UK si è pronunciato circa il futuro dei modelli R1 e R1M, autentici totem del marchio: "Yamaha Motor Group ha preso la decisione di non sviluppare una versione Euro5+ per R1 o R1M, concentrandosi invece su altre strategie di business a medio termine e prodotti che offriranno opportunità future".
Parole alle quali sono seguiti - meno di 24 ore dopo - i "fatti", sotto forma di Comunicato Stampa ufficiale che recita: "La produzione globale della R1 continuerà in futuro così come il programma di sviluppo che ha visto la moto assicurarsi i titoli mondiali sia nel WorldSBK che nell'EWC. Sebbene le esigenze dei clienti Yamaha si siano evolute negli ultimi anni, la R1 rimane una scelta popolare per i team che cercano di assicurarsi un pacchetto gara competitivo ed economico e per le persone focalizzate sul miglioramento della propria esperienza in pista. Ecco perché dal 2025, vista la difficoltà nel soddisfare i requisiti di omologazione Euro5+, in Europa la R1 sarà resa disponibile con specifiche rivolte esclusivamente all'uso in pista, come già fatto in precedenza con la R6". Quindi la R1 continuerà a vivere ma non omologata per l'uso su strada.
In realtà, le avvisaglie di questo annuncio erano nell'aria o, per meglio dire, nell'etere: perché le voci correvano già da mesi, insieme alle speranze di una smentita che invece non è arrivata. Non è dato sapere se la decisione sia stata presa anche per spianare la strada, a breve, alla YZF-R9 (qui tutto quello che al momento si sa di lei). Il nome è ormai registrato da tempo e la base tecnica potrebbe essere quella della MT-09, rivista nelle quote ciclistiche. Dunque l'ipotesi non è peregrina... anzi.
Un futuro alternativo?
Il caso della Yamaha R6 farà scuola in questo senso, in quanto ritirata dal mercato in veste stradale ma disponibile in versione pista, per soddisfare una richiesta ancora presente. Un destino analogo a quello già attraversato dalla concorrenza nipponica, con Suzuki e la serie GSX-R. Ma più in generale, questa è l'enessima testimonianza - se mai ce ne fosse bisogno - di un ciclo che si appresta al tramonto, preso nella morsa di un mercato che è cambiato e di normative che si fanno sempre più stringenti. Certo la componente emozionale di una platea che guarda anzitutto alle prestazioni, è un'altra cosa ancora... e questo pare chiaro anche a Iwata, che infatti continuerà a coltivare la sua proposta corsaiola, completa di progamma GYTR.