Euro 5+ dal 2024: cosa cambia per l'omologazione delle moto
Nel 2021 è diventata obbligatoria l’omologazione secondo lo standard Euro 5 per tutti i mezzi di categoria L, mentre dal 2024 tutti i veicoli di nuova omologazione dovranno essere Euro 5+. TÜV Italia ci spiega nel dettaglio quali saranno i nuovi (e più rigorosi) test da superare in fase di omologazione
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Politica e trasporti
Euro 5+
La mobilità del futuro sarà elettrica, se ne facciano una ragione tanto i costruttori quanto gli irriducibili della verde, o si preparino di contro a fronteggiare le sempre più stringenti norme di omologazione. L’Euro 5 obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2020 è solo uno step: di qui ai prossimi due o tre anni, vale a dire per il 2024, l’omologazione dei nuovi veicoli a motore porterà ad un’ulteriore stretta: Euro 5+. Esattamente come avvenuto con l’Euro 5, per rientrare nei nuovi limiti i veicoli in fase di omologazione dovranno necessariamente superare test più stringenti e rigorosi, quali per esempio una nuova fase della diagnostica di bordo, esami di durabilità più rigidi e, non si esclude, anche ulteriori riduzioni alla rumorosità. “Il recente passaggio all’Euro5 avvenuto nell’ultimo biennio è solo un nuovo punto di partenza per un ulteriore aggiornamento legislativo, così come imposto dalla Comunità Europea per i veicoli di categoria L (che include ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli)”, ha spiegato Pietro Vergani, Business Unit Manager Commercial Product (Automotive & Industrial) di TÜV Italia. “Oltre a quanto già previsto ad oggi ci troveremo a valutare in modo più approfondito diversi requisiti tecnici”.
Così come indicati dalla stessa TÜV, i nuovi requisiti di omologazione Euro 5+ saranno, più nel dettaglio, i seguenti:
- Aggiornamento del livello OBD II con l’inclusione del monitoraggio catalizzatore e limiti minimi circa il monitoraggio del sistema tramite indici IUPR (In-Use Performance Ratio);
- Abbassamento dei limiti di monitoraggio dei sistemi OBD I e II (passaggio da livello B1 ai nuovi limiti di livello B2);
- Obbligo del monitoraggio OBD durante la guida per la segnalazione dell'attivazione di modalità operative che comportano una sensibile riduzione della coppia del motore; facendo attenzione che tale requisito risulti applicabile non solo ai tradizionali veicoli dotati di motore endotermico ma anche ai veicoli elettrici, che entrano a pieno titolo nell’ambito di applicazione del requisito di monitoraggio OBD;
- Rimozione dell’opzione di calcolo matematico tramite Fattore di Deterioramento tabulato per l’ottemperanza ai requisiti di durata del veicolo, così da poter valutare il livello di inquinanti emessi a fine vita, arrivando pertanto all’obbligo di un accumulo chilometrico parziale o totale del veicolo o dei suoi sistemi considerati rilevanti ai fini delle emissioni inquinanti.
La mobilità del futuro sarà elettrica, se ne facciano una ragione tanto i costruttori quanto gli irriducibili della verde, o si preparino di contro a fronteggiare le sempre più stringenti norme di omologazione. L’Euro 5 obbligatorio a partire dal 1 gennaio 2020 è solo uno step: di qui ai prossimi due o tre anni, vale a dire per il 2024, l’omologazione dei nuovi veicoli a motore porterà ad un’ulteriore stretta: Euro 5+. Esattamente come avvenuto con l’Euro 5, per rientrare nei nuovi limiti i veicoli in fase di omologazione dovranno necessariamente superare test più stringenti e rigorosi, quali per esempio una nuova fase della diagnostica di bordo, esami di durabilità più rigidi e, non si esclude, anche ulteriori riduzioni alla rumorosità. “Il recente passaggio all’Euro5 avvenuto nell’ultimo biennio è solo un nuovo punto di partenza per un ulteriore aggiornamento legislativo, così come imposto dalla Comunità Europea per i veicoli di categoria L (che include ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli)”, ha spiegato Pietro Vergani, Business Unit Manager Commercial Product (Automotive & Industrial) di TÜV Italia. “Oltre a quanto già previsto ad oggi ci troveremo a valutare in modo più approfondito diversi requisiti tecnici”.
Così come indicati dalla stessa TÜV, i nuovi requisiti di omologazione Euro 5+ saranno, più nel dettaglio, i seguenti:
- Aggiornamento del livello OBD II con l’inclusione del monitoraggio catalizzatore e limiti minimi circa il monitoraggio del sistema tramite indici IUPR (In-Use Performance Ratio);
- Abbassamento dei limiti di monitoraggio dei sistemi OBD I e II (passaggio da livello B1 ai nuovi limiti di livello B2);
- Obbligo del monitoraggio OBD durante la guida per la segnalazione dell'attivazione di modalità operative che comportano una sensibile riduzione della coppia del motore; facendo attenzione che tale requisito risulti applicabile non solo ai tradizionali veicoli dotati di motore endotermico ma anche ai veicoli elettrici, che entrano a pieno titolo nell’ambito di applicazione del requisito di monitoraggio OBD;
- Rimozione dell’opzione di calcolo matematico tramite Fattore di Deterioramento tabulato per l’ottemperanza ai requisiti di durata del veicolo, così da poter valutare il livello di inquinanti emessi a fine vita, arrivando pertanto all’obbligo di un accumulo chilometrico parziale o totale del veicolo o dei suoi sistemi considerati rilevanti ai fini delle emissioni inquinanti.
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