Esponenziale aumento delle multe: + 987% dal 2009
Italia al primo posto per incremento delle multe: +987%. Seguono Romania con un +124%, Grecia con +108%, Bulgaria +102%. Solo due italiani su dieci pagano la multa senza contestarla: sitratta di aumento delle trasgessioni da parte dei cittadini o della mera necessità di "fare cassa"?
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Politica e trasporti
Primi tra gli ultimi
Un altro record per il Bel Paese: con un + 987%, l’Italia si guadagna il titolo di primo paese in Europa per incremento di multe sulla strada.
D’altra parte, se automobilisti e motociclisti si dimostrano indisciplinati, tanto vale fare cassa e battere a tappeto tutti i Comuni italiani.
In aiuto dei vigili urbani armati di taccuino e foglietti colorati, arrivano allora i sofisticati sistemi di monitoraggio quali autovelox di prima, seconda o terza generazione, telelaser, infrared, tutor e, chi più ne ha, più ne metta.
Per il cittadino trasgressore non sembrerebbe dunque esserci più alcuna speranza, se non quella di improbabili ricorsi, utili soltanto, nella maggior parte dei casi, a perdere tempo e denaro, con lo spauracchio per di più dell’esorbitante maggiorazione di multa a chi paga con un giorno di ritardo.
In particolare, tra le infrazioni più frequenti (e multate) troviamo: divieto di sosta, uso del cellulare, eccesso di velocità, semafori rossi, guida senza casco o senza cinture, passaggio in ztl e in divieto di accesso.
Ciò che maggiormente colpisce però è che la stragrande maggioranza dei multati ritiene di essere incolpevole: come ha spiegato il presidente di contribuenti.it Vittorio Carlomagno infatti, emerge dai dati che “solo due italiani su dieci pagano la multa senza contestazione, il restante 78% impugna il verbale innanzi al prefetto o al giudice di pace”.
Rimane dunque da chiedersi quanti di questi ricorsi vadano a buon fine e quanti cittadini si vedano invece comunque costretti a pagare una multa immeritata.
Ciò che è certo è che ancora una volta in nostro paese si distingue dal resto dell’Europa (subito dietro di noi Romania, Grecia e Bulgaria) in negativo: ammesso che sia vero infatti che l’indisciplinatezza degli italiani è aumentata nel corso degli ultimi cinque anni, è altrettanto vero che lo Stato, calcando la mano, sembrerebbe aver trovato il modo di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
Un altro record per il Bel Paese: con un + 987%, l’Italia si guadagna il titolo di primo paese in Europa per incremento di multe sulla strada.
D’altra parte, se automobilisti e motociclisti si dimostrano indisciplinati, tanto vale fare cassa e battere a tappeto tutti i Comuni italiani.
In aiuto dei vigili urbani armati di taccuino e foglietti colorati, arrivano allora i sofisticati sistemi di monitoraggio quali autovelox di prima, seconda o terza generazione, telelaser, infrared, tutor e, chi più ne ha, più ne metta.
Per il cittadino trasgressore non sembrerebbe dunque esserci più alcuna speranza, se non quella di improbabili ricorsi, utili soltanto, nella maggior parte dei casi, a perdere tempo e denaro, con lo spauracchio per di più dell’esorbitante maggiorazione di multa a chi paga con un giorno di ritardo.
In particolare, tra le infrazioni più frequenti (e multate) troviamo: divieto di sosta, uso del cellulare, eccesso di velocità, semafori rossi, guida senza casco o senza cinture, passaggio in ztl e in divieto di accesso.
Ciò che maggiormente colpisce però è che la stragrande maggioranza dei multati ritiene di essere incolpevole: come ha spiegato il presidente di contribuenti.it Vittorio Carlomagno infatti, emerge dai dati che “solo due italiani su dieci pagano la multa senza contestazione, il restante 78% impugna il verbale innanzi al prefetto o al giudice di pace”.
Rimane dunque da chiedersi quanti di questi ricorsi vadano a buon fine e quanti cittadini si vedano invece comunque costretti a pagare una multa immeritata.
Ciò che è certo è che ancora una volta in nostro paese si distingue dal resto dell’Europa (subito dietro di noi Romania, Grecia e Bulgaria) in negativo: ammesso che sia vero infatti che l’indisciplinatezza degli italiani è aumentata nel corso degli ultimi cinque anni, è altrettanto vero che lo Stato, calcando la mano, sembrerebbe aver trovato il modo di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
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