EICMA 2019 - Sym Symphony S, il sempreverde si rinnova
Non sorprende trovare a EICMA una novità con questo nome già conosciuto e con una silhouette piacevole e familiare, nonostante sia assolutamente inedita
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L'icona si rinnova
Il Symphony è l’icona della Sym nel segmento delle ruote alte, dal 2008 ad oggi ce n’è sempre stato uno in gamma, rinnovato e cambiato più volte, ed è anche uno dei prodotti di maggior successo del costruttore di Taiwan il cui acronimo – lo sapevate? – sta per Sang Yang Motor company.
Per questa edizione conforme alla normativa Euro 5 i designer hanno ammorbidito tutto puntando su forme dolci e amichevoli: è uno scooter che invita alla confidenza, che non stancherà mai.
Particolarmente riuscita la vista frontale dove le frecce sono parte del design e “muovono” le forme dello scudo, sormontato dal potente fanale a LED. Tutto si inserisce bene nel contesto, dalla sella alle fiancate filanti che alleggeriscono il posteriore, perché la forza del Symphony è l’armonia. Garantisce un eccellente rapporto qualità/prezzo e non tralascia nulla di quanto serve per il diporto quotidiano. Compresi il bauletto posteriore e la pedana piatta, comoda per chi sale in sella, pratica per chi vuole trasportare una borsa.
Tecnicamente non c’è nulla di sconvolgente ed è proprio quello che gli si chiede: semplicità. Sulla stessa ciclistica sono proposte tre diverse motorizzazioni, tutte quattro tempi con distribuzione monoalbero a due valvole. Per il 50 vengono dichiarati 2,3 kW a 8.000 giri/min e 3,1 Nm a 6.000 giri/min, per il 125 8,4 kW a 8.500 giri/min e 10,3 Nm a 6. 500 giri/min, e per il 170 cm3 9,48 kW a 8.000 giri/min e 12,75 Nm a 6.500 giri/min.
Sono uguali anche le misure dei pneumatici, 110/70-16 davanti e dietro, e le sospensioni tradizionalissime; c’è invece differenza nei freni, perché nonostante tutti abbiano dischi di 260 mm Ø davanti e 240 mm Ø dietro, sui due più grossi il comando è ad intervento combinato mentre sul cinquantino no.
Il Symphony è l’icona della Sym nel segmento delle ruote alte, dal 2008 ad oggi ce n’è sempre stato uno in gamma, rinnovato e cambiato più volte, ed è anche uno dei prodotti di maggior successo del costruttore di Taiwan il cui acronimo – lo sapevate? – sta per Sang Yang Motor company.
Per questa edizione conforme alla normativa Euro 5 i designer hanno ammorbidito tutto puntando su forme dolci e amichevoli: è uno scooter che invita alla confidenza, che non stancherà mai.
Particolarmente riuscita la vista frontale dove le frecce sono parte del design e “muovono” le forme dello scudo, sormontato dal potente fanale a LED. Tutto si inserisce bene nel contesto, dalla sella alle fiancate filanti che alleggeriscono il posteriore, perché la forza del Symphony è l’armonia. Garantisce un eccellente rapporto qualità/prezzo e non tralascia nulla di quanto serve per il diporto quotidiano. Compresi il bauletto posteriore e la pedana piatta, comoda per chi sale in sella, pratica per chi vuole trasportare una borsa.
Tecnicamente non c’è nulla di sconvolgente ed è proprio quello che gli si chiede: semplicità. Sulla stessa ciclistica sono proposte tre diverse motorizzazioni, tutte quattro tempi con distribuzione monoalbero a due valvole. Per il 50 vengono dichiarati 2,3 kW a 8.000 giri/min e 3,1 Nm a 6.000 giri/min, per il 125 8,4 kW a 8.500 giri/min e 10,3 Nm a 6. 500 giri/min, e per il 170 cm3 9,48 kW a 8.000 giri/min e 12,75 Nm a 6.500 giri/min.
Sono uguali anche le misure dei pneumatici, 110/70-16 davanti e dietro, e le sospensioni tradizionalissime; c’è invece differenza nei freni, perché nonostante tutti abbiano dischi di 260 mm Ø davanti e 240 mm Ø dietro, sui due più grossi il comando è ad intervento combinato mentre sul cinquantino no.
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