EICMA 2019 - SYM MaxSym 400, il maxi entra nel futuro
Uno scooter di 400 cm3 SYM lo aveva già dal 2011, si chiamava MaxSym come questo e soprattutto nei primi anni aveva avuto una discreta diffusione. Il “maxi” svelato ad EICMA però apre un capitolo tutto nuovo
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Tutto nuovo
Il nuovo MaxSym non centra nulla con i suoi predecessori: a partire dalla silhouette, diversissima dalla precedente e leggermente più spigolosa, più personale. Nasconde un telaio più leggero e con caratteristiche molto diverse, perché tra i principali obiettivi dei progettisti c’erano un miglioramento della guida a bassa velocità ed un incremento della maneggevolezza. Il nuovo MaxSym che rientra nei limiti della Euro5 dovrebbe dunque essere più agile e anche più leggero, sebbene il peso non venga dichiarato. Ha una tradizionale forcella teleidraulica davanti, e dietro un braccio oscillante con un solo ammortizzatore, le ruote sono rispettivamente di 15” e 14” e i dischi freno “wave”, tutti e tre di 275 mm Ø, con ABS di serie.
Ovviamente è stato modificato anche il motore, monocilindrico di 399 cm3 con distribuzione monoalbero a quattro valvole che adesso sfoggia la finezza dei bilanceri montati su cuscinetti ad aghi, e una cassa d’aspirazione che addolcisce il flusso dell’aria in ingresso per migliorare il rendimento del motore ai bassi regimi. In questa nuova configurazione il monocilindrico taiwanese è accreditato di una potenza di 24,3 kW (33 CV) a 6500 giri/minuto; a mo’ di paragone, il Suzuki Burgman 400 ne ha 31 e il Piaggio Beverly 400 ne ha 34. La coppia invece è di 37,8 Nm a 6000 giri/minuto.
Non mancano le finezze che alimentano l’orgoglio di possedere un MaxSym: luci a LED davanti e dietro, sistema keyless, sella che si apre per un angolo superiore a 45° dando accesso a un vano che può contenere un casco integrale e un jet, e ancora due scompartimenti nel frontale e la possibilità di regolare l’altezza del parabrezza senza usare attrezzi. Cliccate qui per conoscere tutte le novità 2019.
Il nuovo MaxSym non centra nulla con i suoi predecessori: a partire dalla silhouette, diversissima dalla precedente e leggermente più spigolosa, più personale. Nasconde un telaio più leggero e con caratteristiche molto diverse, perché tra i principali obiettivi dei progettisti c’erano un miglioramento della guida a bassa velocità ed un incremento della maneggevolezza. Il nuovo MaxSym che rientra nei limiti della Euro5 dovrebbe dunque essere più agile e anche più leggero, sebbene il peso non venga dichiarato. Ha una tradizionale forcella teleidraulica davanti, e dietro un braccio oscillante con un solo ammortizzatore, le ruote sono rispettivamente di 15” e 14” e i dischi freno “wave”, tutti e tre di 275 mm Ø, con ABS di serie.
Ovviamente è stato modificato anche il motore, monocilindrico di 399 cm3 con distribuzione monoalbero a quattro valvole che adesso sfoggia la finezza dei bilanceri montati su cuscinetti ad aghi, e una cassa d’aspirazione che addolcisce il flusso dell’aria in ingresso per migliorare il rendimento del motore ai bassi regimi. In questa nuova configurazione il monocilindrico taiwanese è accreditato di una potenza di 24,3 kW (33 CV) a 6500 giri/minuto; a mo’ di paragone, il Suzuki Burgman 400 ne ha 31 e il Piaggio Beverly 400 ne ha 34. La coppia invece è di 37,8 Nm a 6000 giri/minuto.
Non mancano le finezze che alimentano l’orgoglio di possedere un MaxSym: luci a LED davanti e dietro, sistema keyless, sella che si apre per un angolo superiore a 45° dando accesso a un vano che può contenere un casco integrale e un jet, e ancora due scompartimenti nel frontale e la possibilità di regolare l’altezza del parabrezza senza usare attrezzi. Cliccate qui per conoscere tutte le novità 2019.
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