EICMA 2014, ecco la nuova Yamaha R1, mostro da 200 CV
Si è fatta attendere per 5 anni ma l'attesa è stata ripagata. La nuova R1 è un concentrato di potenza e tecnologia derivato direttamente dalle MotoGP di Lorenzo e Rossi. 200 CV di potenza massima, ha 4 mappature e elettronica di prim'ordine. La versione limitata M ha sospensioni attive, carene in carbonio e modulo GPS per l'acquisizione dati
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L'attesa è finita
Finalmente, dopo 5 anni dall'ultima R1, Yamaha ha rotto gli indugi presentando la sua nuova supersportiva. Il salto rispetto al vecchio modello è “quantico” e si rispecchia in tutta la scheda tecnica della moto di Iwata. Dal punto di vista estetico la derivazione della moto dalla pista è sottolineato dal cupolino che quasi “nasconde” i piccoli gruppi ottici a Led offrendo alla moto una linea molto simile a quella della M1 di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. La vista laterale svela carene compatte mentre il codino, proprio come la M1 è piccolo e sfuggente verso l'alto. Le novità più succose però, come sempre, sono sotto le carene: il motore è un classico 4 cilindri frontemarcia “crossplane” da 998 cm3 a scoppi irregolari con 4 valvole per cilindro in gradi di erogare 200 CV con airbox non in pressione. L'albero motore incorpora un albero di bilanciamento ad accoppiamento primario i cui contrappesi sono posizionati vicino ai cilindri esterni, una soluzione che rende le accelerazioni più brucianti e la coppia lineare e sempre elevata. Rispetto al vecchio propulsore cambiano il design delle teste e delle valvole di aspirazione e scarico in titanio e arrivano nuove bielle anch'esse in titanio. I pistoni in alluminio sono forgiati mentre ll nuovo airbox da 10,5 litri, maggiorato del 23% rispetto al vecchio modello, introduce un volume maggiore di aria nei condotti a lunghezza variabile YCC-I (Yamaha Chip Controlled Intake) che si attivano elettronicamente, adattandosi alla velocità del motore, per ottimizzare le caratteristiche di coppia e potenza. Riprogettato anche il nuovo scarico che abbandona la posizione sottocoda per adottare un singolo terminale compatto in posizione centrale contribuisce a centralizzare le masse. Dal punto di vista elettronico la nuova R1 monta una nuova piattaforma inerziale (Inertial Measurement Unit) a 6 assi che consente l'equipaggimento di numerosi controlli elettronici a partire dal D-Mode con quattro mappature selezionabili, Traction Control a controllo variabile in base all’angolo di piega, lo Slide Control, Lift Control (controllo dell'impennata), Quickshifter, Launch Control, ABS con Unified Brake System (sistema di frenata unificata). Il telaio è il classico Deltabox in alluminio Deltabox accoppiato a un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo.
Il peso, 179 kg a secco è stato ridotto in modo notevole con l'impiego di un telaietto in magnesio, che oltre a contribuire alla riduzione del peso, rende la moto più compatta. Le sospensioni anteriore e posteriore sono della KYB e prevedono davanti una forcella con steli da 43 mm e un'escursione di 120 mm dietro invece c'è un mono ammortizzatore completamente regolabile. La ciclistica è completata da una coppia di leggerissimi cerchi in magnesio a dieci razze. I freni sono costituiti da dischi da 320 mm con pinze monoblocco radiali potenziate dal dispositivio di ABS con frenata unificata UBS (Unified Brake System), un sistema che permette che la forza applicata al freno anteriore viene ripartita anche sulla ruota posteriore e, quando il pilota agisce contemporaneamente sul freno anteriore e posteriore, il sistema controlla il bilanciamento della forza applicata a entrambi i freni. L'ultima chicca se la merita la strumentazione che può essere settata in modalità “track” o “Street” a seconda dell'utilizzo. Ognuna delle personalizzazione enfatizza I dati necessari all'utilizzo e si caratterizza da un differente fondo visivo (bianco o nero). Assieme alla nuova R1, Yamaha ha presentato anche la versione speciale limitata R1M equipaggiata con le sospensioni elettroniche Electronic Racing Suspension (ERS), il Communication Control Unit (CCU), la carena in carbonio e degli pneumatici Bridgestone con specifiche da competizione. Le sospensioni sono di tipo attivo cioè, i dati istantanei raccolti dai sensori vengono trasmessi a servomotori che regolano l'azione ammortizzante anteriore e posteriore.
In più, le nuove sospensioni elettroniche ERS offrono la scelta tra modalità manuale ed automatica. Ogni modalità offre la possibilità di scelta fra tre possibili tarature, per un totale di sei livelli a disposizione del pilota, per adattare la moto allo stile di guida e alle diverse condizioni. Il Communication Control Unit (CCU), invece, è un'interfaccia con una funzione di data logging che permette al pilota di memorizzare molte informazioni sulla guida, tra cui tempi sul giro, velocità, posizione dell'acceleratore, angolo di piega, tracking GPS e altro ancora. I dati possono essere visti, comparati e condivisi con un tablet, usando una connessione wireless con la CCU di YZF-R1, in questo modo i piloti possono analizzare le gare precedenti o le sessioni in pista e modificare la guida di conseguenza.
La nuova Yamaha YZF-R1 m.y. 2015 sarà disponibile da marzo 2015 nelle due colorazioni Racing Blue e Racing Red. La R1M, invece, è destinata ai team ed i piloti privati che potranno prenotarla attraverso un apposito modulo di richiesta specifico per questo singolo modello, disponibile on-line dal primo dicembre 2014 sul sito ufficiale di Yamaha Motor Italia. La nuova Yamaha YZF-R1M m.y. 2015 sarà disponibile da Marzo 2015 nella sola colorazione Silver Blu Carbon.
Finalmente, dopo 5 anni dall'ultima R1, Yamaha ha rotto gli indugi presentando la sua nuova supersportiva. Il salto rispetto al vecchio modello è “quantico” e si rispecchia in tutta la scheda tecnica della moto di Iwata. Dal punto di vista estetico la derivazione della moto dalla pista è sottolineato dal cupolino che quasi “nasconde” i piccoli gruppi ottici a Led offrendo alla moto una linea molto simile a quella della M1 di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. La vista laterale svela carene compatte mentre il codino, proprio come la M1 è piccolo e sfuggente verso l'alto. Le novità più succose però, come sempre, sono sotto le carene: il motore è un classico 4 cilindri frontemarcia “crossplane” da 998 cm3 a scoppi irregolari con 4 valvole per cilindro in gradi di erogare 200 CV con airbox non in pressione. L'albero motore incorpora un albero di bilanciamento ad accoppiamento primario i cui contrappesi sono posizionati vicino ai cilindri esterni, una soluzione che rende le accelerazioni più brucianti e la coppia lineare e sempre elevata. Rispetto al vecchio propulsore cambiano il design delle teste e delle valvole di aspirazione e scarico in titanio e arrivano nuove bielle anch'esse in titanio. I pistoni in alluminio sono forgiati mentre ll nuovo airbox da 10,5 litri, maggiorato del 23% rispetto al vecchio modello, introduce un volume maggiore di aria nei condotti a lunghezza variabile YCC-I (Yamaha Chip Controlled Intake) che si attivano elettronicamente, adattandosi alla velocità del motore, per ottimizzare le caratteristiche di coppia e potenza. Riprogettato anche il nuovo scarico che abbandona la posizione sottocoda per adottare un singolo terminale compatto in posizione centrale contribuisce a centralizzare le masse. Dal punto di vista elettronico la nuova R1 monta una nuova piattaforma inerziale (Inertial Measurement Unit) a 6 assi che consente l'equipaggimento di numerosi controlli elettronici a partire dal D-Mode con quattro mappature selezionabili, Traction Control a controllo variabile in base all’angolo di piega, lo Slide Control, Lift Control (controllo dell'impennata), Quickshifter, Launch Control, ABS con Unified Brake System (sistema di frenata unificata). Il telaio è il classico Deltabox in alluminio Deltabox accoppiato a un nuovo forcellone in alluminio con capriata di rinforzo.
Il peso, 179 kg a secco è stato ridotto in modo notevole con l'impiego di un telaietto in magnesio, che oltre a contribuire alla riduzione del peso, rende la moto più compatta. Le sospensioni anteriore e posteriore sono della KYB e prevedono davanti una forcella con steli da 43 mm e un'escursione di 120 mm dietro invece c'è un mono ammortizzatore completamente regolabile. La ciclistica è completata da una coppia di leggerissimi cerchi in magnesio a dieci razze. I freni sono costituiti da dischi da 320 mm con pinze monoblocco radiali potenziate dal dispositivio di ABS con frenata unificata UBS (Unified Brake System), un sistema che permette che la forza applicata al freno anteriore viene ripartita anche sulla ruota posteriore e, quando il pilota agisce contemporaneamente sul freno anteriore e posteriore, il sistema controlla il bilanciamento della forza applicata a entrambi i freni. L'ultima chicca se la merita la strumentazione che può essere settata in modalità “track” o “Street” a seconda dell'utilizzo. Ognuna delle personalizzazione enfatizza I dati necessari all'utilizzo e si caratterizza da un differente fondo visivo (bianco o nero). Assieme alla nuova R1, Yamaha ha presentato anche la versione speciale limitata R1M equipaggiata con le sospensioni elettroniche Electronic Racing Suspension (ERS), il Communication Control Unit (CCU), la carena in carbonio e degli pneumatici Bridgestone con specifiche da competizione. Le sospensioni sono di tipo attivo cioè, i dati istantanei raccolti dai sensori vengono trasmessi a servomotori che regolano l'azione ammortizzante anteriore e posteriore.
In più, le nuove sospensioni elettroniche ERS offrono la scelta tra modalità manuale ed automatica. Ogni modalità offre la possibilità di scelta fra tre possibili tarature, per un totale di sei livelli a disposizione del pilota, per adattare la moto allo stile di guida e alle diverse condizioni. Il Communication Control Unit (CCU), invece, è un'interfaccia con una funzione di data logging che permette al pilota di memorizzare molte informazioni sulla guida, tra cui tempi sul giro, velocità, posizione dell'acceleratore, angolo di piega, tracking GPS e altro ancora. I dati possono essere visti, comparati e condivisi con un tablet, usando una connessione wireless con la CCU di YZF-R1, in questo modo i piloti possono analizzare le gare precedenti o le sessioni in pista e modificare la guida di conseguenza.
La nuova Yamaha YZF-R1 m.y. 2015 sarà disponibile da marzo 2015 nelle due colorazioni Racing Blue e Racing Red. La R1M, invece, è destinata ai team ed i piloti privati che potranno prenotarla attraverso un apposito modulo di richiesta specifico per questo singolo modello, disponibile on-line dal primo dicembre 2014 sul sito ufficiale di Yamaha Motor Italia. La nuova Yamaha YZF-R1M m.y. 2015 sarà disponibile da Marzo 2015 nella sola colorazione Silver Blu Carbon.
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