Ducati, si riaccende l'ipotesi e-Fuel

Che a Ducati l’elettrico non andasse giù, lo si era capito già da tempo. Di modelli o prototipi a batteria non se n'è vista nemmeno l'ombra e, in più occasioni,  l’Innovation Manager Pierluigi Zampieri aveva ribadito la mancanza di una tecnologia “degna” di essere utilizzata dalle sportive e super performanti moto di Borgo Panigale. Poco male per i ducatisti, tradizionalmente legati ad un immaginario fatto di corse, cordoli e profumo di benzina...Poi,  lo scorso aprile, il vicepresidente e direttore commerciale Francesco Milicia accennava in un’intervista alle  “altre possibili soluzioni per le emissioni zero o minime”, lasciandoci intendere come in Ducati ci si fosse resi conto della necessità di trovare un'alternativa "ecologica" all'inquinante benzina verde. Quale? I carburanti sintetici: “altri marchi facenti parte del nostro gruppo, come per esempio Porsche ci stanno pensando - diceva Milicia - e questa potrebbe dimostrarsi un’ottima idea per il medio termine”. Un’idea che era evidentemente nell’aria già da un bel pezzo e che i vertici Volkswagen hanno alla fine scelto di concretizzare. Non è infatti un caso che, proprio in collaborazione con Porsche, la Siemens Energy abbia deciso di avviare un progetto pilota per la realizzazione del primo impianto integrato al mondo per la produzione su larga scala di carburanti sintetici. Si parla di produrre circa 130mila litri di e-Fuel già nel 2022, con l’obbiettivo di raggiungere i 550 milioni di litri entro il 2026. Prodotti con una base di anidride carbonica combinata all’idrogeno e all’energia elettrica, i carburanti sintetici sono adatti a qualunque tipo di motore termico, benzina, Diesel o gas, ma, contenendo una bassissima percentuale di petrolio, possono vantare emissioni di CO2 prossime allo zero. Da Ducati non ci è arrivata alcuna notizia a riguardo, ma facendo due più due, è assai probabile che almeno un tentativo, visto l’ingresso di Porsche, in Ducati pensino di farlo, specialmente considerata l’urgenza di mettere su mercato un prodotto “a basse emissioni” ed entrare così nell’arena delle “eco”.