Ducati, col nuovo AD di Volkswagen l'elettrico si fa sempre più vicino
Eletto dal consiglio di sorveglianza, il nuovo AD del Gruppo Volkswagen Herbert Diess è un forte sostenitore della motorizzazione elettrica. L’intenzione è quella di rendere il Gruppo “protagonista mondiale della mobilità sostenibile”: in tale scenario non è però ancora chiaro il ruolo che si giocherà in Ducati
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Il Destino di Ducati
Eletto lo scorso giovedì nuovo amministratore delegato Volkswagen, Herbert Diess succede all’uscente Matthias Müller, il già AD di Porsche che nel 2015, cioè dopo lo scandalo del dieselgate, prese in mano le redini del Gruppo, rifiutando anche - insieme ad Audi - la ventilata vendita di Ducati.
Con la nuova guida di Diess - in BMW dal 1996 al 2014 e presente nella divisione Motorrad dal 2003 al 2007 - ore le cose potrebbero però cambiare. Anzitutto vanno infatti ricordati da una parte il suo fondamentale contributo per l’inizio della produzione, in Germania, delle batterie a ioni di litio e, dall’altra, la recente dichiarazione con la quale s’è detto intenzionato a accelerare il percorso di crescita del Gruppo al fine di renderlo “protagonista mondiale della mobilità sostenibile”. Fatti, entrambi, che potrebbero far presagire ad una motorizzazione elettrica anche per le rosse di Borgo Panigale. Secondariamente, ma non per importanza, va poi ricordato l’annuncio riguardante l’intenzione di procedere ad una importante ristrutturazione del Gruppo voluta per ottimizzare costi e risorse in vista, appunto, della “svolta elettrica” prevista per il 2025.
Il consiglio di sorveglianza ha parlato nel dettaglio di tre nuove divisioni: la prima “Volume”, formata da Volkswagen, Seat, Skoda e veicoli commerciali leggeri; la seconda “Premium” con Audi e la terza - Super Premium - con Porsche, Lamborghini, Bentley e Bugatti. Rimane incerto, in tale contesto, il ruolo da attribuire a Ducati, la cui posizione potrebbe essere accanto ad Audi nel gruppo Premium o, più in alto, in quello Super Premium: “Rimane comunque da definire lo sviluppo che avrà Ducati - ha infatti spiegato Diass - che potrebbe vedere un consolidamento e un'espansione in questa area di prestigio, così come nella mobilità elettrica”.
Più che legittimo - se n’è parlato tanto - ipotizzare quindi una non così lontana Ducati a batterie: impossibile però stabilirlo con certezza: “sul futuro di Ducati - ha sottolineato il nuovo AD - non è stata ancora presa alcuna decisione”.
Con la nuova guida di Diess - in BMW dal 1996 al 2014 e presente nella divisione Motorrad dal 2003 al 2007 - ore le cose potrebbero però cambiare. Anzitutto vanno infatti ricordati da una parte il suo fondamentale contributo per l’inizio della produzione, in Germania, delle batterie a ioni di litio e, dall’altra, la recente dichiarazione con la quale s’è detto intenzionato a accelerare il percorso di crescita del Gruppo al fine di renderlo “protagonista mondiale della mobilità sostenibile”. Fatti, entrambi, che potrebbero far presagire ad una motorizzazione elettrica anche per le rosse di Borgo Panigale. Secondariamente, ma non per importanza, va poi ricordato l’annuncio riguardante l’intenzione di procedere ad una importante ristrutturazione del Gruppo voluta per ottimizzare costi e risorse in vista, appunto, della “svolta elettrica” prevista per il 2025.
Il consiglio di sorveglianza ha parlato nel dettaglio di tre nuove divisioni: la prima “Volume”, formata da Volkswagen, Seat, Skoda e veicoli commerciali leggeri; la seconda “Premium” con Audi e la terza - Super Premium - con Porsche, Lamborghini, Bentley e Bugatti. Rimane incerto, in tale contesto, il ruolo da attribuire a Ducati, la cui posizione potrebbe essere accanto ad Audi nel gruppo Premium o, più in alto, in quello Super Premium: “Rimane comunque da definire lo sviluppo che avrà Ducati - ha infatti spiegato Diass - che potrebbe vedere un consolidamento e un'espansione in questa area di prestigio, così come nella mobilità elettrica”.
Più che legittimo - se n’è parlato tanto - ipotizzare quindi una non così lontana Ducati a batterie: impossibile però stabilirlo con certezza: “sul futuro di Ducati - ha sottolineato il nuovo AD - non è stata ancora presa alcuna decisione”.
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