Dakar 2015, Marc Coma: “Non abbasserò la guardia, voglio la vittoria”
Dakar news – Il 4 gennaio inizierà la 37esima edizione della Dakar e Marc Coma, vincitore della scorsa edizione, è tra i favoriti. Lo spagnolo spera di centrare la doppietta ma l'edizione di quest'anno, con tappe marathon e una speciale da 5000 km, si annuncia come una delle più difficili
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Sport
Occhi puntati su Coma
Nel 2014 Marc Coma ha tagliato per primo il traguardo della Dakar, centrando il quarto successo nella sua carriera, dopo aver vinto questo rally nel 2006, 2009 e 2011. Quello che manca al suo palmarès sono due vittorie consecutive e non a caso è l'obbiettivo che si è posto per la Dakar 2015: “Il fatto di essere il vincitore della precedente edizione non vuol dire che tornerai a vincere. Questo traguardo - la doppietta ndr - non l'ho mai raggiunto, non so perché ma ci sono piccoli dettagli che possono sembrare insignificanti e che alla fine possono essere invece molto importanti”. Coma comunque non si nasconde: “Essere il vincitore ti dà fiducia perché vuol dire che stai facendo tutto bene, ma non bisogna cadere nella trappola di pensare che le cose arrivano da sole, anzi, è il contrario. Bisogna lavorare moltissimo e lottare dal primo all'ultimo chilometro. È questo che ci porterà alla vittoria”. Lo spagnolo ha ammesso che anche questa edizione sarà molto difficile, ci saranno due tappe marathon, non si potrà contare sull'assistenza esterna e le speciali saranno a oltre 5000 metri di altitudine: “Con le marathon ci sono più cose da gestire. Allenarsi per il raggiungimento di varie altezze è difficile e non sai come il tuo corpo reagirà. Con tappe molto lunghe e una speciale di oltre 5000 km, la cosa fondamentale sarà non abbassare mai la guardia”. Il trentottenne è un protagonista indiscusso della Dakar: “Sono orgoglioso di essere da dieci anni tra i migliori, con quattro vittorie in questo rally già conquistate, e adesso mi vedo molto forte. Spero che non finisca mai, anche se so che un giorno tutto avrà una fine”. Quando non si sentirà più forte con le moto, potrebbe seguire le orme del suo rivale numero uno Cyril Despres e iniziare la nuova avventura alla guida di una macchina: “Mi piacerebbe, un giorno. Auguro il meglio a Cyril, che è stato un avversario molto duro. Mi ci vedo sulle quattro ruote, il più tardi possibile, ma ogni volta è sempre più vicino”.
Nel 2014 Marc Coma ha tagliato per primo il traguardo della Dakar, centrando il quarto successo nella sua carriera, dopo aver vinto questo rally nel 2006, 2009 e 2011. Quello che manca al suo palmarès sono due vittorie consecutive e non a caso è l'obbiettivo che si è posto per la Dakar 2015: “Il fatto di essere il vincitore della precedente edizione non vuol dire che tornerai a vincere. Questo traguardo - la doppietta ndr - non l'ho mai raggiunto, non so perché ma ci sono piccoli dettagli che possono sembrare insignificanti e che alla fine possono essere invece molto importanti”. Coma comunque non si nasconde: “Essere il vincitore ti dà fiducia perché vuol dire che stai facendo tutto bene, ma non bisogna cadere nella trappola di pensare che le cose arrivano da sole, anzi, è il contrario. Bisogna lavorare moltissimo e lottare dal primo all'ultimo chilometro. È questo che ci porterà alla vittoria”. Lo spagnolo ha ammesso che anche questa edizione sarà molto difficile, ci saranno due tappe marathon, non si potrà contare sull'assistenza esterna e le speciali saranno a oltre 5000 metri di altitudine: “Con le marathon ci sono più cose da gestire. Allenarsi per il raggiungimento di varie altezze è difficile e non sai come il tuo corpo reagirà. Con tappe molto lunghe e una speciale di oltre 5000 km, la cosa fondamentale sarà non abbassare mai la guardia”. Il trentottenne è un protagonista indiscusso della Dakar: “Sono orgoglioso di essere da dieci anni tra i migliori, con quattro vittorie in questo rally già conquistate, e adesso mi vedo molto forte. Spero che non finisca mai, anche se so che un giorno tutto avrà una fine”. Quando non si sentirà più forte con le moto, potrebbe seguire le orme del suo rivale numero uno Cyril Despres e iniziare la nuova avventura alla guida di una macchina: “Mi piacerebbe, un giorno. Auguro il meglio a Cyril, che è stato un avversario molto duro. Mi ci vedo sulle quattro ruote, il più tardi possibile, ma ogni volta è sempre più vicino”.
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