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Umberto Borile non si ferma mai: ecco come rivoluziona la distribuzione desmo

L’ultima evoluzione della distribuzione desmodromica si chiama Crossbow ed è un rivoluzionario sistema brevettato dall'estro instancabile dell'artigiano veneto. Ecco come funziona

Umberto Borile, il geniale costruttore di Vò Euganeo (PD) che produce motociclette in piccola serie, continua a sfornare idee innovative. L’ultima è un rivoluzionario sistema di distribuzione desmodromica denominato Crossbow che è stato brevettato a metà dello scorso anno e presentato pochi giorni fa.

 

Non è solo Ducati

Certo, siamo abituati ad associare questo tipo di comando valvole ai motori Ducati ma i primi brevetti legati a questo sistema risalgono alla fine del 19º secolo e la prima applicazione è del 1924: esattamente un secolo fa Richard Küchen lo adottò cercando di ottenere maggiore potenza dai suoi motori monocilindrici, ed è stato successivamente usato da varie Case tra le quali Norton e Mercedes. Ducati lo adottò solo nel 1956 sulle sue monocilindriche da corsa.

 

Apertura e chiusura

Come noto il vantaggio del desmo sta nel fatto che l’albero a camme comanda sia l’apertura, sia la chiusura delle valvole garantendo, a differenza dei sistemi classici che si affidano alle molle per la chiusura, il rispetto della fasatura anche ai regimi elevati, e quindi permettendo al motore di raggiungere un numero di giri più elevato.

 

Qui un po’ di storia del desmo.

Nel sistema di Borile le quattro camme che comandano le quattro valvole sono disposte intorno all’albero motore. Prendono il moto da un ingranaggio e lo trasmettono a quattro aste di spinta in titanio che comandano direttamente le valvole. Le ruote a camme sono realizzate in fibra composita, per contenere i pesi.

Il sistema è meravigliosamente geniale. In basso si vedono le camme pe rl'apertura e la chiusura che muovono gli assi di spinta collegati alle valvole 

 

Secondo il costruttore veneto i vantaggi sono diversi: l’uso di cuscinetti a sfera per trasmettere la rotazione della camma alle aste di spinta riduce al minimo l’attrito radente e di conseguenza le perdite, tutta la meccanica non necessita di lubrificante e quindi il gruppo valvole non deve essere collegato al circuito dell’olio, gli alberi a camme sono molto corti per cui si riducono le masse rotanti, non è necessaria la regolazione del gioco valvole e gli ingombri nella testata sono molto minori, tanto da ridurne l’altezza alla metà di una testata con treno di valvole convenzionale.

Ovviamente il bello comincia adesso, con lo sviluppo del sistema e le possibili future applicazioni. Al riguardo per il momento non è stato dichiarato nulla.

 

Ecco il sistema Borile dal vivo, con i quattro alberi a camme che comandano le quattro valvole
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