Crisi dei chip: luce in fondo al tunnel?
La “crisi dei microchip” potrebbe di qui al prossimo anno gradatamente risolversi, almeno secondo la (prudente) ricerca condotta dagli analisti americani di Gartner. Bisognerà però distinguere tra le componenti riservate all’elettronica di consumo e quelle invece necessarie per la produzione di auto e moto
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Industria e finanza
Si va migliorando?
Innescatasi con l’emergenza sanitaria e prolungatasi a causa dei conseguenti ritardi nella produzione e nelle spedizioni, la cosiddetta “crisi dei microchip” potrebbe di qui al prossimo anno gradatamente risolversi. Questo almeno è quanto sostengono gli analisti di Gartner, società americana di consulenza e autrice di una recente ricerca riferita al valore presente e futuro dei microchip. Stando all’analisi, il fatturato mondiale della produzione di semiconduttori avrebbe raggiunto nel 2021 i 595 miliardi di dollari, pari ad un incremento rispetto all’anno precedente di + 26,3%. Valore destinato a crescere nel 2022 di ancora il 13,6%, fino a raggiungere i 676 miliardi. Situazione che, secondo gli analisti, andrà a tradursi entro il 2023 (anno per cui è stimata una crescita del 3,6%), in una netta riduzione del prezzo medio di vendita dei semiconduttori e, al contempo, dei problemi di fornitura che hanno investito la quasi totalità delle industrie tecnologiche.
Buone notizie per quanto riguarda la produzione di auto e moto? Non è detto, o meglio, bisognerà vedere quanto, della fornitura, verrà destinato ai dispositivi di memoria (quindi a pc, smartphone, tablet, etc.), e quanto invece all’automotive. Sempre basandoci sulle previsioni di Gartner, l’abbassamento dei prezzi medi dei chip potrebbe infatti ripercuotersi proprio sul settore delle due e delle quattro ruote (tra le altre cose già interessato dalla mancanza di metalli preziosi necessari alla produzione di sistemi e sensori ABS), con aumenti dei prezzi previsti intorno al + 19%. Per quanto affidabili, è giusto sottolinearlo, quella Gartner rimane in ogni caso solo una previsione: difficile stabilire con certezza, data anche la particolare situazione in cui i diversi settori industriali e finanziari si trovano oggi nonchè la recente approvazione dell'European Chips Act cosa accadrà nel 2023...
Buone notizie per quanto riguarda la produzione di auto e moto? Non è detto, o meglio, bisognerà vedere quanto, della fornitura, verrà destinato ai dispositivi di memoria (quindi a pc, smartphone, tablet, etc.), e quanto invece all’automotive. Sempre basandoci sulle previsioni di Gartner, l’abbassamento dei prezzi medi dei chip potrebbe infatti ripercuotersi proprio sul settore delle due e delle quattro ruote (tra le altre cose già interessato dalla mancanza di metalli preziosi necessari alla produzione di sistemi e sensori ABS), con aumenti dei prezzi previsti intorno al + 19%. Per quanto affidabili, è giusto sottolinearlo, quella Gartner rimane in ogni caso solo una previsione: difficile stabilire con certezza, data anche la particolare situazione in cui i diversi settori industriali e finanziari si trovano oggi nonchè la recente approvazione dell'European Chips Act cosa accadrà nel 2023...
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