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Nessun problema di sicurezza a Monza, è tutto un complotto

Lo scandalo delle "bolle in Parabolica" ormai è una telenovela: Giorgio Beghella Bartoli, direttore tecnico dell'Autodromo di Monza, ha dichiarato che nessuno è caduto per colpa delle poche bolle sull'asfalto e dalla pagine facebook il direttore del circuito, Enrico Ferrari, rincara la dose rilanciando la teoria del complotto. Secondo i due dirigenti il mandante è ben conosciuto...

"50 bolle? al massimo quattro"

L' ing. Giorgio Beghella Bartoli direttore tecnico dell'Autodromo di Monza (quasi ex, si parla di un suo prossimo licenziamento),  coinvolto nello scandalo delle bolle comparse nella curva Parabolica durante il GP di Superbike dello scorso maggio  (qui il link alla notizia), ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport, difendendosi da tutte le accuse. Bartoli ha sostenuto di essere vittima di un complotto "ordito" dal presidente Sias (la società che gestisce il circuito) Paolo Guaitamacchi, nessuna bolla avrebbe creato problemi di sicurezza in pista e si giustifica di fronte all'accusa di aver volutamente tenuto nascosto il problema (come risulta dalle intercettazioni): "Perché avrei dovuto rendere la cosa pubblica? Guardi che non c’era alcun problema di sicurezza. Lo sa che un anno abbiamo rifatto per tre notti di fila l’asfalto della prima variante in occasione della Superbike, perché non resisteva? Ci fosse stato qualche pericolo, sarei stato il primo a segnalarlo. La sicurezza dei piloti è sempre stata la priorità". Sulla questione delle bolle ha aggiunto: "Non erano 50, erano due il giovedì, altrettante il venerdì e zero il sabato e la domenica. E solo la sera perché emergevano quando la temperatura si abbassava. Non escludo che il numero sia aumentato con l’esplosione del caldo ma alla gara Sbk nessuno è caduto per le bolle. C’erano i tecnici della federazione internazionale che ogni giorno ispezionavano il tracciato e non si sono accorti di nulla, non saranno mica deficienti, no? Sa quanto si era alzato l’asfalto nella zona delle bolle? Di due millimetri, quando il limite consentito dal regolamento tecnico della Fia e della Fim è di quattro".

Un complotto del presidente Sias

Secondo Beghella dietro lo scandalo c'è Paolo Guaitamacchi, il presidente della Sias, che ha dato il via all'indagine: "sapeva da tempo di essere in bilico e quindi ha fatto di tutto per mettere in difficoltà Valli e l’ACI Milano, facendosi passare come il cavaliere senza macchia e che viene cacciato perché intende fare pulizia. Lo porterò in tribunale, chiederò i danni a lui e alla Sias". Beghella poi trova totalmente infondata la revoca della licenza FIM per le gare motociclistiche: "Ridicolo, chi ci ha notificato il provvedimento è Igor Eskinja lo stesso che era a Monza per la Superbike, sottoscrivendo che era tutto a posto".

Il Direttore Ferrari: "cercano di screditarci per predersi Monza"

Enrico Ferrari, direttore del circuito monzese, ha rincarato la dose sulla sua pagina facebook appoggiando la tesi del collega Beghella Bartoli: "Alcuni personaggi cercano di screditarci e vogliono mettere le mani sull'Autodromo. Perchè l'Autodromo fa gola! Perché l'Autodromo è un biglietto da visita importante per ottenere visibilità e potere! Nessuno finora si è mai domandato chi e perché ha messo sotto accusa dirigenti, consulenti e anche dipendenti di un'azienda che funziona, che mantiene alta la sua immagine nel mondo, che presenta bilanci con il segno positivo? (...) se l'Autodromo è quello che è ora e ha potuto sopravvivere, senza aiuti di denaro pubblico, malgrado difficoltà economiche e spesso politico-sportive, è grazie a chi ha gestito con dedizione e professionalità sino ad oggi." Vedremo nei prossimi giorni se Guaitamacchi risponderà in qualche modo.


 
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