Automobilista contro motociclista senza casco, per la Cassazione non è omicidio
Un automobilista è stato condannato per omicidio colposo dopo aver investito e ucciso un motociclista. La Cassazione ha però deciso di rivedere la sentenza, perché non si era valutato adeguatamente il comportamento "fuorilegge" del motociclista
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Moto non in regola
La Cassazione ha annullato la condanna, disposta in appello per omicidio colposo, nei confronti di un automobilista per l’investimento di un motociclista. Da un lato l’automobilista procedeva a velocità leggermente elevata non inferiore a 77 km/h, mentre il limite in quel tratto di strada era di 70 km/h, dall'altro lato il motociclista aveva eseguito una inversione a “U” senza segnalazione, mentre era in sella a uno scooter senza indossare il casco. Il mezzo poi era privo di targa, nonché di specchietto retrovisore. Per la Cassazione bisognerà riesaminare tutte le prove a disposizione e, in particolar modo, valutare se un guidatore di media capacità avrebbe potuto evitare la collisione utilizzando una maggior prudenza oppure se, al contrario, l’imprevedibilità della manovra del motociclista abbia reso l’impatto, ad ogni modo, inevitabile. In altre parole occorrerà nuovamente verificare se, in quelle precise condizioni, ogni conducente avrebbe dovuto e potuto prevedere la condotta di guida dell’altro, ed evitare, in tal modo, la fatale collisione.
La Cassazione ha annullato la condanna, disposta in appello per omicidio colposo, nei confronti di un automobilista per l’investimento di un motociclista. Da un lato l’automobilista procedeva a velocità leggermente elevata non inferiore a 77 km/h, mentre il limite in quel tratto di strada era di 70 km/h, dall'altro lato il motociclista aveva eseguito una inversione a “U” senza segnalazione, mentre era in sella a uno scooter senza indossare il casco. Il mezzo poi era privo di targa, nonché di specchietto retrovisore. Per la Cassazione bisognerà riesaminare tutte le prove a disposizione e, in particolar modo, valutare se un guidatore di media capacità avrebbe potuto evitare la collisione utilizzando una maggior prudenza oppure se, al contrario, l’imprevedibilità della manovra del motociclista abbia reso l’impatto, ad ogni modo, inevitabile. In altre parole occorrerà nuovamente verificare se, in quelle precise condizioni, ogni conducente avrebbe dovuto e potuto prevedere la condotta di guida dell’altro, ed evitare, in tal modo, la fatale collisione.
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