Adeguamento all'inflazione: multe stradali più care del 2,2%
Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, i rincari derivanti dall’adeguamento all’inflazione delle sanzioni stradali sono scattati col 1 gennaio 2019. L’aumento, come previsto, è solo del 2,2%, ma il problema di fondo, riferito cioè alle finalità con cui i proventi vengono spesi, rimane
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Politica e trasporti
Adeguamenti sanzioni stradali
Il rincaro, alla fine, è arrivato: dal 1° gennaio 2019 le multe stradali sono più care del 2,2%. Gli aumenti si devono all’adeguamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie all’inflazione: ci siamo abituati ma, trovandoci in un periodo di bassa inflazione, questa volta almeno i rincari non sono stati poi così elevati. Le stime diffuse qualche giorno fa L'Aspaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) si sono rivelate corrette. Nel dettaglio: un divieto di sosta “semplice” passa così da 41 a 42 euro, le violazioni alle ZTL e alle corsie bus da 81 a 83, l’uso del cellulare alla guida da 161 a 165 euro, l’omessa revisione da 169 a 173 euro, l’eccesso di velocità non oltre 10 km/h rispetto al limite da 41 a 42 euro, quello fra 40 e 60 km/h da 532 a 545 euro e quello dai 60 km/h oltre il limite da 829 a 849 euro. Poca cosa, ma i comuni, cioè i primi beneficiari dell’aumento, fanno festa: nel 2017, giusto per fare un esempio, hanno incassato 2,95 miliardi di euro di gettito extratributario per multe e nel 2018 un altro miliardo abbondante (1 miliardo 340 milioni di euro, per essere precisi). Il punto però, come sottolineato dall’associazione dei consumatori, non è tanto l’aumento e l’adeguamento all’inflazione, quanto piuttosto le modalità e, sopratutto, le finalità con cui i proventi delle multe vengono utilizzati. "La legge - spiegava pochi giorni fa il presidente del Codacons Carlo Rienzi - prevede che i proventi delle multe vengano utilizzati per la sicurezza stradale e ciò non avviene”. A fronte di 1.122.746,17 euro per gli anni dal 2015 al 2018 - spiegava l’associazione riferendosi ai dati raccolti per mezzo di un’indagine condotta a Roma - il totale impegnato per le finalità di cui sopra è stato pari - solo - a 755.188,66 di cui, nel dettaglio, 51.312,55 per la manutenzione dei collettori, delle fognature e dei fossi colatori e rete di raccolta e smaltimento acque; 628.343,42 euro per manutenzione stradale; 75.532,69 euro, frutto di multe fatte con autovelox, per la segnaletica orizzontale e verticale.
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