Addio a Ivano Beggio, grande patron di Aprilia e scopritore di Rossi, Biaggi e Melandri
Ieri se n'è andato Ivano Beggio, storico patron di Aprilia, scopritore di talenti come Max Biaggi e Valentino Rossi e creatore di motociclette entrate nella storia. Grande appassionato, era malato da tempo: a comunicarne il decesso la famiglia, che fino all'ultimo ha rispettato il suo desiderio di riservatezza
Image
News
Ciao Ivano
Se ne va uno dei personaggi che hanno contribuito a creare il mito del motociclismo italiano vincente e creativo: dopo una lunga malattia, Ivano Beggio, storico patron Aprilia, è deceduto all'età 74 anni. La sua storia inizia a Noale negli anni 70, quando prende le redini della fabbrica di bici del padre, avviando in breve la produzione di moto e inventandosi il marchio Aprilia. La produzione si concentra subito sui modelli da fuoristrada, all'epoca quelli più richiesti dai ragazzi e nel 1975 arriva l'impegno nelle competizioni (da sempre nel DNA Aprilia), dove Aprilia inizia a vincere un paio di anni più tardi. Gli anni 80 sono quelli che danno l'impulso maggiore all'azienda, la produzione di 50 e 125 decolla puntando forte anche sui modelli da strada: arrivano così le AS, RX, ET e ETX, nella seconda metà degli anni 80 è il turno di moto entrate nell'immaginario collettivo dei sedicenni di allora: Tuareg, RX e AF1. Il decennio successivo sarà sempre all'insegna delle ottavo di litro sportive, ma arrivano anche gli scooter, con l'invenzione della famiglia Scarabeo, che proietterà il marchio veneto ai vertici delle vendite. Gli anni 90 sono anche quelli della definitiva consacrazione nelle competizioni: nel 92 arrivano i primi titoli nel trial con Tommy Ahvala e la Climber e poi nel Motomondiale con la RS 125 guidata da Alessandro Gramigni. Inizierà poi l'epopea di Biaggi in 250 ,iridato con la casa veneta nel 1994, 1995, 1996. Dopo Biaggi sarà il turno di Valentino Rossi, giovane stella che con le moto di Noale si afferma in 125 nel 1997 e in 250 nel 1999. L'avventura di Beggio prosegue con l'arrivo delle grosse cilindrate stradali, dalla RSV che con Haga sfiorerà il mondiale SBK alle Pegaso 650 e Caponord. La storia si chiude nel 2004 con la cessione del gruppo, che nel frattempo aveva acquistato anche Laverda e Moto Guzzi, a Piaggio. Da lì, la scelta di ritirarsi a vita privata, da dove ogni tanto riappariva con dei post "per appassionati" sulla sua pagina facebook.
Tutta la redazione di inSella si stringe attorno alla famiglia e porge le sue condoglianze.
Se ne va uno dei personaggi che hanno contribuito a creare il mito del motociclismo italiano vincente e creativo: dopo una lunga malattia, Ivano Beggio, storico patron Aprilia, è deceduto all'età 74 anni. La sua storia inizia a Noale negli anni 70, quando prende le redini della fabbrica di bici del padre, avviando in breve la produzione di moto e inventandosi il marchio Aprilia. La produzione si concentra subito sui modelli da fuoristrada, all'epoca quelli più richiesti dai ragazzi e nel 1975 arriva l'impegno nelle competizioni (da sempre nel DNA Aprilia), dove Aprilia inizia a vincere un paio di anni più tardi. Gli anni 80 sono quelli che danno l'impulso maggiore all'azienda, la produzione di 50 e 125 decolla puntando forte anche sui modelli da strada: arrivano così le AS, RX, ET e ETX, nella seconda metà degli anni 80 è il turno di moto entrate nell'immaginario collettivo dei sedicenni di allora: Tuareg, RX e AF1. Il decennio successivo sarà sempre all'insegna delle ottavo di litro sportive, ma arrivano anche gli scooter, con l'invenzione della famiglia Scarabeo, che proietterà il marchio veneto ai vertici delle vendite. Gli anni 90 sono anche quelli della definitiva consacrazione nelle competizioni: nel 92 arrivano i primi titoli nel trial con Tommy Ahvala e la Climber e poi nel Motomondiale con la RS 125 guidata da Alessandro Gramigni. Inizierà poi l'epopea di Biaggi in 250 ,iridato con la casa veneta nel 1994, 1995, 1996. Dopo Biaggi sarà il turno di Valentino Rossi, giovane stella che con le moto di Noale si afferma in 125 nel 1997 e in 250 nel 1999. L'avventura di Beggio prosegue con l'arrivo delle grosse cilindrate stradali, dalla RSV che con Haga sfiorerà il mondiale SBK alle Pegaso 650 e Caponord. La storia si chiude nel 2004 con la cessione del gruppo, che nel frattempo aveva acquistato anche Laverda e Moto Guzzi, a Piaggio. Da lì, la scelta di ritirarsi a vita privata, da dove ogni tanto riappariva con dei post "per appassionati" sulla sua pagina facebook.
Tutta la redazione di inSella si stringe attorno alla famiglia e porge le sue condoglianze.
Aggiungi un commento
Ciao Ivano, grazie per l'impronta nel Motociclismo mondiale e perchè ci hai resi orgogliosi di essere Italiani in mezzo a politici che non riconosciamo e che hanno voluto distruggere l'industria Italiana. GRAZIEE
- Accedi o registrati per poter commentare