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Troppi incidenti pericolosi, il Red Bull Ring cambia

A novembre inizieranno i lavori per inserire una chicane destra-sinistra al posto dell'attuale curva 2. I cambiamenti interesseranno solo il motomondiale, mentre la Formula1 continuerà a correre con la configurazione attuale
In soli sei anni di gare, il circuito di Spielberg si è reso protagonista tanto di gare emozionanti quanto di paurosi incidenti. Non tutto è imputabile alla conformazione stessa del tracciato: per esempio, quanto successo a Pedrosa e Savadori domenica scorsa “potrebbe accadere su qualsiasi pista”, per dirla con le parole di Valentino Rossi. Diverso invece è il discorso relativo alla fantomatica successione delle curve 2-3, dove l'anno scorso Zarco e Morbidelli sono rimasti coinvolti in uno spettacolare incidente che solo per fortunatissime coincidenze non si è trasformato in tragedia. A forza di rimostranze arrivate da più parti, alla fine il patron di Red Bull Dietrich Mateschitz ha acconsentito a modificare la pista, anche se l'intervento riguarderà il minimo indispensabile.

Il nuovo layout
A novembre partiranno i lavori, che porteranno ad avere due versioni della pista stessa: la Formula1 continuerà a correre sul tracciato attuale, mentre per il motomondiale verrà approntata una chicane destra-sinistra nel punto in cui ora le moto piegano a sinistra. Il rallentamento spezzerà in due tronconi netti la velocissima sezione che attualmente congiunge l'ultima curva con la 3, intervallata solo dalla decisa frenata in fondo al rettilineo. La soluzione mira sostanzialmente a salvare capra e cavoli, senza inoltre andare a richiedere interventi strutturali sull'intera area, che presenterebbero esborsi economici importanti e forse anche difficoltà a livello ambientale.

I piloti saranno contenti?
Dal punto di vista della guida il tracciato sembra perdere qualcosa, ma è innegabile che ci sia concordanza di vedute da parte dei piloti sul tema sicurezza. Il primo a lanciare l'allarme nel 2016 era stato Casey Stoner, che al tempo aveva svolto dei test con Ducati, ma aveva poi rinunciato alla wild card. In questi ultimi anni comunque tutti si sono detti più o meno contrari a proseguire nelle condizioni attuali. Danilo Petrucci, Luca Marini, Aleix Espargarò sono solo alcuni dei rider che hanno manifestato apertamente il proprio pensiero, e che da lunedì potranno tirare un sospiro di sollievo.
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